Un'onda di ragazzine invade il campo dopo aver terminato la partita. Scatto fotografie, firmo autografi e mi tocca anche rispondere alle domande dell'intervista che tipicamente ci spetta dopo una gara.
Non sono mai stata abituata a rispondere a delle interviste, ma sono stata avvisata prima di diventare una "stella della tv", così mi dicevano le mie amiche a casa a Milano prima di venire qua. Non mi sono mai considerata una stella, e certamente non inizierò a farlo ora.
Sono sicura di aver detto un mucchio di cavolate rispondendo alle domande, ma dovrò cominciare da qualche parte, no?
<Ora chiamiamo il nostro liberino. Ciao Amanda, la nostra principessa. Contente del risultato?>
Cerco di avere una voce ferma mentre parlo, anche se con il fiatone e il rumore nel palazzetto, non so quanto possa riuscirci.
<Sì, ciao Andrea, ciao Maurizio. Penso che questa sia stata una delle partite più importanti del campionato e ce la siamo giocate con il cuore. Le avversarie ci hanno messe in difficoltà e ce lo aspettavamo. Ci siamo allenate per prepararci e a qualcosa è servito.> mi sorge un sorriso spontaneo mentre ascolto con attenzione ciò che mi sta chiedendo Andrea Lucchetta.
<Sì, insomma le vostre fatiche sono state ripagate. E dimmi, stasera sei stata un portento! Ti ho vista volare come wonderwoman per prendere quel pallone che è schizzato sulle mani della tua compagna Sara> imita il gesto di volare e io rido.
<Sì, beh, ringrazio le mie compagne perchè hanno fatto in modo di murare ogni pallone e quindi io ho potuto difendere con facilità i palloni avversari. Il merito è tutto loro>
<Speriamo di vederti in nazionale, piccola Amanda!>
Rido, anche se lo spero tanto anche io.
Saluto i due intervistatori, saluto gli spettatori alla telecamera e dopo aver recuperato le mie cose, mi incammino verso lo spogliatoio insieme alle mie compagne.
Mi faccio la doccia, mi vesto, ed esco dal palazzetto ascoltando la musica sul mio telefono. Non presto attenzione a dove mi muovo, infatti mi scontro con un ragazzo. O meglio Luca Vettori.
<Ciao Ami! Gran bella partita eh?>
<Ehi! Sì guarda tu non puoi capire. Ho fatto in pratica un set in più con le fan!>
<A volte sono un pò pressanti... pensa, una volta a casa mi hanno lasciato delle lettere in cui si "dichiaravano a me">
<Va beh, sono dolci, no?>
Mi guarda non molto convinto, rimarrà per sempre della sua idea.Mentre ci incamminiamo verso il parcheggio, mi accorgo che manca qualcosa. Anzi, qualcuno.
<Dov'è Matteo?>
Mi guarda un pò preoccupato.
<Diciamo che questa notte non è stato molto bene>
Lo guardo insistente <E?>
<Voleva venire in ogni caso, ma con la febbre alta continuava a blaterare cose senza senso come "Alle galline, quando sono incinte, si vede la pancia?">
Lo guardo stranita
<Perchè pensava alle galline?>
<Era un esempio, non me ne venivano in mente altri al momento>
Mi mordo il labbro. Sto pensando se solo...
<Amanda, cosa stai confabulando nella tua mente malvagia?>
<Matteo è a casa sua?>
<A meno che non abbia voluto andare in Nepal, presumo di sì.>
<Dammi le chiavi di casa tua>
Allungo il braccio verso di lui.
<Cosa?>
Gli indico la mia mano.
Sbuffa mentre mi passa le chiavi di casa sua.
<Detesto la tua determinazione. Comunque spero che ti ricordi la strada. Io non dovrei tornare ora, perchè devo uscire con un mio amico.>
<Non preoccuparti, me la caverò>Non tengo conto delle volte in cui ho imboccato stradine "in culo ai lupi" che mi avrebbero portato chissà dove.
Detesto guidare con il buio.
Dopo circa un'oretta, all'alba delle dieci e mezza, parcheggio davanti a casa dei Becchi.
Arrivo alla porta con le chiavi in mano e, dopo vari tentativi, riesco ad inserire la chiave giusta nella serratura.
Mi fiondo in casa e nel salotto c'è molta calma. Capisco che Matteo si starà riposando in camera sua. Corro per le scale e arrivo davanti alla porta scorrevole della stanza di Matteo.
Apro delicatamente e una luce soffusa sta illuminando la camera. La televisione è accesa su rai sport, segno che Matteo stava guardando la partita. Sorrido e mi avvicino al letto. Matteo sta dormendo beato e decido di appoggiare una mano sulla sua fronte. Per poco non mi scottavo.
Quanta febbre avrà? 38? 39?
Vado in bagno e immergo un asciugamano nell'acqua, poi lo strizzo, per non farlo gocciolare nel tragitto bagno-stanza. Ritorno in camera e mi avvicino a Matteo. Non voglio svegliarlo.
Delicatamente gli poso l'asciugamano sulla fronte e lui biascica qualcosa con la bocca.
<Luca, sei tornato? Ah, ti sono cresciuti i capelli? Ti stanno bene, amico.>
Rido. Mi ha seriamente confusa con Luca? Gli reggo il gioco.
Come fa Luca? Ah sì, il "vocione"
<Ciao Matte, hai bisogno di qualcosa?>
<Ha giocato bene Ami.>
<Come?>
<Amanda. Ha giocato benissimo>
<Dici?> Rido tra me e me mentre gli sistemo meglio l'asciugamano.
<Beh, sì. Cavolo l'ho vista benissimo in campo>
Arrossisco e gli avvolgo meglio le coperte. Non parla piú. Si è addormentato. Rimarrò qui per un pò, poi a mezzanotte ritorno a casa.
Mi appoggio sul letto accanto a lui e lo guardo attentamente. È così bello.
E se ora si svegliasse e mi vedesse fissarlo? Distolgo lo sguardo ma l'istinto è troppo forte. Mi avvicino di più a lui, in modo tale che la mia gamba sfiori la sua. Mi piace il contatto fisico con le persone. Mi fa sentire più... sicura.
Cerco di tenere gli occhi aperti, ma non è facile dopo aver passato una giornata molto faticosa e impegnativa. Il mio autocontrollo svanisce quando le palpebre mi si chiudono e mi addormento sul letto di Matteo.Uno spiraglio di luce filtra dalle tende della camera. Scandisco con gli occhi il luogo in cui mi trovo.
Questa non è camera mia. Individuo la foto di squadra di Modena, esposta sul muro e capisco in che camera mi trovo.
Mi alzo sorridendo e raggiungo il bagno, dove trovo Luca che si sta lavando i denti.
Lui mi guarda basito e io rido. Non comprende ciò che sta succedendo.
<Tu non dovresti essere a casa tua?> dice sciacquandosi il viso.
<Probabilmente i tuoi conti non tornano. Diciamo che ieri ho avuto troppo sonno e mi sono addormentata qui>
<E Teo? Cosa ha fatto?>
<Era letteralmente impazzito! Pensa, mi ha scambiato per te!>
<Beh, a parte la barba, non siamo poi così diversi...>
Rido e raggiungo la cucina. C'è un Matteo che si sta preparando il tè.
Mi avvicino silenziosamente e gli avvolgo i fianchi da dietro, appoggiando la testa sulla sua schiena.
<Buongiorno>
Si gira e mi prende in braccio. Mi faccio sollevare senza difficoltà. Mi appoggia sul tavolo.
<Ehi. Sai, stamattina ho trovato una strana presenza che era avvinghiata a me. Ho anche una foto della creatura. Vuoi vedere?>
Gira il telefono e io guardo la fotografia. Sono letteralmente addosso a Matteo. CHE IMBARAZZO.
<Scusa Matteo non volevo. Cavoli, sono un pò invadente, vero?>
Mi dà un bacio delicato.
<Grazie per ieri sera. Insomma, Luca non lo avrebbe mai fatto, E' UN'EGOISTA>
Nel dire le ultime parole alza di più la voce in modo tale che il suo amico lo possa sentire dall'altra stanza. Sentiamo Luca blaterale qualcosa di incomprensibile, ma è divertente.
<Mah, non ho fatto niente di che. Me lo ha insegnato la mia mamma ad abbassare la temperatura. Ti vedo meglio, sai?>
<Sì, mi si è abbassata la febbre, ma io mi sento in colpa, Ami.>
Alzo gli occhi. So cosa vuol dire.
<Tu sei sempre venuta a vedere le mie partite! Perchè io non dovrei? Accidenti. Ti prometto che alla prossima vengo!>
<Ma la partita tu l'hai vista, sono arrivata e stavi guardando ancora Rai Sport.> cerco di rassicurarlo. Non è colpa sua.
<A proposito, non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso. Eri spettacolare>
Divento tutta rossa per poi girarmi e andare a prendere dei biscotti dalla dispensa.
<Uh Uh. E' ancora merito di Gino se sei arrostita?>
Rido ricordando la bugia detta al bar.
<Perchè no?>
Ridiamo insieme scambiandoci degli sguardi di intesa e trascorriamo una bellissima mattinata.
Niente avrebbe interrotto quel momento, se non fosse stato per un messaggio di Alessia che, eccitata, mi doveva dire qualcosa."AMI APPENA PUOI RICHIAMAMI OPPURE VIENI QUA A CASA. HO UNA NOTIZIONA DA DARTI."
Piccolo Angolo della Spontaneità
Ciao! Allora dunque... scusatemi per la pausa ma ho avuto una settimana molto intensa... DON'T HATE ME PLEASE! Comunque sono contentissima che stiamo aumentando e ogni stellina o commento che lasciate, per me è un onore!
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Formidable
FanfictionAmanda, libero di una squadra in provincia di Milano, ha un sogno: giocare nella squadra che ha seguito più di tutte, il Club Italia. Sa però che non può permettersi distrazioni durante il suo percorso, se non fosse per un piacevole incontro con uno...