Mi trovo sul divano in questo momento, mentre fuori nevica e io e Alessia stiamo guardando per la millesima volta High School Musical, una tradizione, ormai. Prendo il computer e seleziono le foto che ho scattato la sera prima, al palazzetto.
<Ale, che ne pensi?> le passo il computer e scorre le foto dalla prima all'ultima.
<Beh, che dire, sono bellissime. Ma io l'ho detto che non mi piacciono i giocatori di pallavolo, insomma, hai visto cosa ha combinato quello stangone di Matteo Piano? Poteva farti molto male> alzo gli occhi al cielo
<Ancora con questa storia? Cavolo, Ale, non l'ha fatto apposta. Non sa difendere, quindi? È un centrale, cosa ti aspettavi?> all'ultima frase rido, per alleggerire la situazione.
<Va beh, ho sonno, vado a dormire. A domani, faccia di culo> Alessia mi da un bacio sulla guancia e mentre si allontana le auguro buona notte: <Buona notte pezzo di merda!> Siamo così dolci!
Mentre riguardo le foto decido di pubblicarne
alcune sul mio profilo Instagram.What were you looking for, @teuzzo ?👀
#deditionDopo aver caricato anche altre fotografie di Luca Vettori, Bruninho e Uros, il sonno comincia a farsi sentire e le palpebre si fanno sempre più pesanti, fino a quando non mi addormento sul divano di casa mia.
<Ma si può sapere perchè non riesci mai ad addormentarti nel tuo letto?> la voce "delicata" della mia amica mi sveglia all'alba delle nove e mezza di mattina e, inizialmente non mi rendo conto di come io possa trovarmi sul divano. Mi ci vogliono circa due minuti per comprendere la situazione (No, non sono sbronza, è solo che faccio molta fatica ad alzarmi) e alla fine mi decido ad andare a fare colazione. Opto per un cappuccio e qualche biscotto. Mentre faccio colazione guardo le notifiche che ho accumulato durante la notte, tra instagram, whatsapp e... quasi mi soffoco con il cappuccino.
@teuzzo ha commentato: Di sicuro stavo guardando se durante la partita non ti fosse arrivata nessun'altra pallonata in faccia...sai per precauzione😂
Cosa ho appena letto? Gli devo rispondere subito: @teuzzo Solo tu hai avuto l'onore di fare spigolare il pallone sulla mia faccia, non preoccuparti ahah
<Ami, cosa ti è successo per essere così contenta?> Alessia probabilmente ha notato il sorriso che mi si è stampato in viso dopo aver letto il commento.
<Tu non saresti felice se un certo Matteo Piano che prima ti colpisce in faccia con una palla, dopo ti fa le sue scuse sotto alla foto che ho pubblicato su instagram? Io credo di si>
Mi guarda stranita, non ci crede, logico.
<Dai fammi vedere> Mi strappa il telefono di mano con poca delicatezza. Mi guarda con un'espressione provocante <Uh uh, qualcuno si è presa una cotta>
Rido e riprendo il mio telefono, mentre divento tutta rossa.
<Forse>
<Bhe, se vuoi fare colpo su di lui tiragli una palla sul coppino, così gli ricambi il favore, non credi?>
Alessia non dimentica mai.
<Ale, sbrigati, facciamo in ritardo all'allenamento. Sei pronta?> Mi faccio una treccia che mi arriva circa a metà schiena e poi infilo la giacca. Quando Alessia mi raggiunge saliamo in macchina e guido verso il palazzetto, dove di lì a pochi minuti sarebbe cominciato il nostro allenamento.<Ragazze, qualcuno ha del bagnoschiuma? Il mio è finito!>
<Avete delle ciabatte in più?>
<Ma voi li lavate i capelli?>
<Sì ma raga venti centesimi per un phon è un furto!>
Queste sono le solite frasi che circolano quando nello spogliatoio dobbiamo fare una doccia post-allenamento/partita. Solitamente sono sempre la prima a finire ma oggi mi faccio aspettare. Dopo essermi preparata e vestita, io e Alessia usciamo con i capelli umidi (come ad ogni allenamento) ed entriamo nella mia cinquecento parcheggiata fuori dalla palestra.
Durante tutto il tragitto, essendo stanche, nessuno ha detto niente, fino a quando Alessia non pronuncia delle parole che non ho mai sentito uscire dalla sua bocca.
<Ami, so che ora mi insulterai e mi urlerai di dirti il perchè non te lo avevo detto prima ma: penso di voler andare a guardare una partita insieme a te. Al Palapanini>
Ridacchio, è ironica, mi sembra
<Non sto scherzando, lo so che è strano, ma mi manca tanto non vedere delle sbordate in campo da parte dei giocatori> Allora è seria
<Beh, che dire, ci sono voluti tre anni e finalmente hai capito che non potevi non andare più a vedere le partite, ti piacciono tanto!>
Perfetto, l'ho convertita al lato pericoloso.<Ma dov'è questo palazzetto?> Alessia mi preme mentre guido alla ricerca del Palapanini con l'aiuto del mio fidato navigatore che, la maggior parte delle volte, mi invita a prendere stradine con le quali arrivi in Lapponia. Oggi peró sembra aver fatto giusto. Il Palapanini si erge davanti a noi e io non posso essere più fiera della mia amica che ha superato questa sua "fobia" andando a vedere la partita Modena-Molfetta. Okay, potrebbe anche non essere un super match, però almeno ho la possibilità di scattare qualche foto.
Prendiamo due posti nel parterre e, dopo aver mostrato i biglietti al controllore, trascino Alessia giù dalle scale fino ad arrivare ai nostri posti, con il fiatone. Alessia si sta rifacendo gli occhi. È da un bel pò che non vede più degli spilungoni che giocano, ma come biasimarla!
<Ale, io vado a fare un pò di foto, vieni con me?> prendo la mia macchina fotografica e mi avvicino alle transenne.
<No no, fai pure, preferisco guardarli da qua> mi fa l'occhiolino e io mi allontano sperando di non aver offeso Alessia essendomi alzata. Mi avvicino al campo e cerco subito uno sguardo conosciuto. Matteo è in panchina che sta parlando con Lorenzetti e quando termina la conversazione, incomincia a fare stretching. Scatto qualche foto qua e là fino a quando una mano non mi tocca la spalla. Mi giro di colpo. Un uomo, di mezza età, con la maglia dello staff del Modena. <Buonasera, lei è la fotografa ufficiale della squadra?> Mi guardo in giro. Starà forse parlando con me?
<Chi, io?> sono un pò confusa
<Sì, proprio lei, signorina>
Io? fotografa?<Insomma, io scatto qualche foto, ma non posso dire di essere la fotografa ufficiale. Sono sicura che si sia confuso>
<No, no. Un ragazzo mi ha detto che è stata lei a scattare le foto della partita scorsa. Le ho viste e devo dire che ci sa fare, signorina. Ah, comunque io ero il fotografo della stagione scorsa, ma purtroppo sono stato chiamato in un'altra società.>
<Ah, capisco. Scusi se mi intrometto, ma chi era quel ragazzo?> mi guarda molto divertito mentre sorride
<Quel ragazzo era Matteo Piano. Sono qui per offrirle lavoro come fotografa ufficiale della stagione. Potrebbe interessarle?>
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Formidable
FanfictionAmanda, libero di una squadra in provincia di Milano, ha un sogno: giocare nella squadra che ha seguito più di tutte, il Club Italia. Sa però che non può permettersi distrazioni durante il suo percorso, se non fosse per un piacevole incontro con uno...