Biscotti Astigiani

439 12 0
                                    

Matteo suona il campanello di una casa in campagna molto graziosa, mentre io non faccio altro che pensare a come saranno i suoi genitori. Matteo mi guarda e io guardo lui <Cosa c'è? Sei inquietante>
<Vuoi smetterla di tormentarti quelle unghie?> mi dice Matteo mentre mi prende le mani e poi ci appoggia le labbra sopra.
<Okay...>
Una ragazza più o meno sulla venticinquina compare sulla soglia della porta. L'ho già vista alla partita. Ha gli stessi occhi di Matteo ma è più bassa. È alta tanto quanto me.
Abbraccia suo fratello e poi mi guarda
<Amanda, giusto? Mi fa molto piacere conoscerti!> mi abbraccia affettuosamente e io ricambio il gesto. Si fa così, non è vero?
<Ti avevo già visto ma non avevo mai notato la vostra somiglianza. Siete praticamente identici!>
<Ce lo dicono spesso, è vero. Comunque entrate pure!>
Entro in casa e poi Matteo chiude la porta alle sue spalle. Intanto Alessandra è andata in cucina lasciandoci da soli.
<Cosa ne pensi? Non è un granchè, ma ho sempre adorato questo posto> Matteo si guarda in giro con espressione sognante mentre mi guida in cucina. C'è una donna abbastanza bassa girata di spalle che sta cucinando ai fornelli.
Matteo la chiama e lei si gira di colpo, spaventata. <Matteo! Quante volte ti ho detto di non spaventarmi quando sono di spalle!>
Si avvicina a lui e lo abbraccia, ma, mentre lo sta stringendo tra le sue braccia, mi nota e si libera subito da suo figlio.
<Matteo mi ha parlato parecchio di te, che bello vederti, fatti abbracciare!>
Sono tutti così ad Asti? Dovrei venire qui più spesso, mi potrebbe alzare l'autostima enormemente.
<Il piacere è tutto mio! Comunque mi piace Asti, è così tranquilla!>
<Beh, allora aspetta di vedere il centro!>
Matteo mi prende per mano e mi accompagna verso quella che diventerà la mia stanza temporanea. Prende la mia valigia come se fosse una piuma (io non ce l'avrei fatta a portarla fino in cima alle scale) e, quando arriviamo nella stanza al fondo del corridoio, la appoggia davanti alla porta.
<Spero non ti dispiaccia se ti lascio da sola a dormire. Sai, mia mamma diciamo che è sempre stata molto apprensiva nei miei confronti, quindi non mi lascerà dormire con nessun essere vivente di sesso femminile al di fuori della mia gattina> mi dice a bassa voce con un sorriso timido sulle labbra.
<A proposito, dov'è Lulù?>
Vedo un Matteo preoccupato che esce dalla camera e sento i suoi passi sulle scale mentre chiama la sua gatta. Ne approfitto per prendere il telefono e controllare le notifiche. Subito mi balza all'occhio un messaggio. Mittente : Sam Deroo
Ciao Ami. Promosso in nazionale, non posso essere più felice di così.
Sam
Rileggo più è più volte il messaggio del ragazzo che è stato speciale per me, forse un pò troppo. Ma questa è un'altra storia e ci sarà tempo per raccontarla in un altro momento.
Flashback:
Guardo il treno partire e il ragazzo mi saluta con la mano. Non avrei mai pensato che una persona potesse andare via da un momento all'altro senza lasciare tracce. Osservo il treno allontanarsi fino a quando cambia direzione e non lo vedo più.
Mi asciugo una lacrima che scorre veloce lungo la guancia e, sotto la pioggia d'autunno, mi incammino verso casa, per la prima volta da sola.
Fine flashback
Rimango a guardare il muro per un tempo indeterminato, fino a quando Matteo non rientra felicissimo con uno scricciolo in braccio. Spengo il telefono e mi avvicino con gli occhi a cuore verso il ragazzo.
<Un Matteo Piano più un gattino? Sto sognando, vero?>
Accarezzo la bestiolina e Matteo me la infila tra le braccia.
<Questo è strano. Non prende mai confidenza così in fretta, con nessuno...>
La continuo ad accarezzare mentre Lulù fa le fusa tra le mie braccia.
<Ok Ami. Ho capito che preferisci un gatto al tuo fidanzato, però credo che sia arrivato il momento di andare a mangiare>
Appoggio Lulù sul pavimento e poi mi incammino con Matteo verso la cucina.
La madre di Teo sta mettendo a tavola i piatti, così decido di aiutarla.
<Grazie, ma non dovevi, cara>
Le sorrido raggiante mentre continuo a disporre bicchieri e posate sulla tovaglia. Quando sente il campanello suonare, Matteo va alla porta e, dopo averla aperta, si fionda tra le braccia di un uomo. Alto più o meno quindici centimetri in meno, è un bell'uomo, non c'è che dire. È il papà di Matteo che, dopo essersi tolto la giacca bagnata dalla pioggia e il cappellino, mi si avvicina e Matteo viene subito al mio fianco.
<Papà, ti presento Amanda>
Allungo la mano e, con presa salda, stringo quella del papà di Matteo.
<Quindi è lei quella ragazza di cui ti sei follemente innamorato e di cui parli sempre... ho capito ora! Beh, comunque hai ragione, Matte. Ha un bel faccino>
Guardo Matteo che, con sguardo imbarazzato, spinge il padre in cucina.
<Un bel faccino, seriamente Matteo?>
Ride mentre mi accompagna in sala da pranzo e prendo posto di fianco a lui. Mi invitano a servirmi e io non me lo faccio ripetere due volte, ho una fame da lupi.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 02, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

FormidableDove le storie prendono vita. Scoprilo ora