<Non ci posso credere, Ami>
Alessia sta camminando avanti e indietro da più di dieci minuti. Ho ceduto. Le ho raccontato tutto ciò che era successo la sera prima.
<Cavolo, io ti lascio per una sera e già ti limoni un ragazzo che conosci da così poco? Cosa ti è passato per la testa in quel momento?>
<Sono stata presa dall'emozione. Accidenti, Ale, abbiamo passato una serata perfetta. Era così bello alla luce della luna e...>
<E? Dovresti parlargli e chiarire. Lo vedrai sempre, da adesso in poi, dovete rendervi conto se ciò che avete fatto è stato giusto o meno>
<Okay, gli parlerò> prendo un respiro profondo e mi butto sul divano.
<Ma lui mi piace, è così spontaneo e sincero...>
Alessia si sdraia accanto a me
<Io l'ho detto che i giocatori di pallavolo ti avrebbero portato solo guai>
Mi alzo di scatto e mi infilo un felpone con delle all star.
<Amanda, dove diamine stai andando alle 10 di mattina?>
<I ragazzi stanno facendo rifinitura mattutina prima della partita, giusto?>
Alessia annuisce, molto confusa dal mio comportamento. Io so cosa è meglio fare
<Perfetto. A più tardi, Ale>Sto guidando su una strada ghiacciata, mentre nevica. Non mi trovo in una bella situazione. Fortunatamente sono riuscita a montare le gomme da neve (con l'aiuto di Luca, ovvio).
Cerco di andare più adagio che posso, avendo paura di sbandare con il mio "macchinone".
Quando parcheggio l'auto davanti al palazzetto, leggo tutti i messaggi che Alessia mi ha mandato durante il tragitto:
"Ami, ocio che le strade sono ghiacciate, ce le hai le gomme da neve?"
"Ma si può sapere cosa non faresti per amore?"
Entro correndo nel palazzetto e mi siedo sugli spalti, osservando i ragazzi giocare a sei contro sei. Nessuno si è accorto di me, fortunatamente, non volevo attirare l'attenzione.
Cerco continuamente lo sguardo di Matteo, ma in campo non lo trovo. Fino a quando non esce dallo spogliatoio, in tutta la sua bellezza ed entra in campo a giocare.
Mentre osservo attentamente ogni loro gesto, qualcosa mi interrompe. O meglio, qualcuno. La suoneria del mio iphone rimbomba in palestra e, quando lo accendo, il nome di Alessia compare sullo schermo. Mi vengono in mente quattro o cinque belle parole da dire ad Alessia quando tornerò a casa. Tutti si voltano verso di me per cercare l'origine della suoneria, e probabilmente l'hanno trovata. Matteo mi guarda e sorride e io lo saluto con la mano.
Avrei voglia di andare in campo e saltargli addosso, ma so che ogni cosa ha il suo tempo, quindi aspetterò la fine dell'allenamento per parlargli.
Luca di tanto in tanto mi guarda e ride, dato che mi diverto sempre a prenderlo in giro per la sua abitudine di non sorridere quasi mai. Lui è fatto così: non vuole condividere la sua felicità con altri, ma quando si trova bene con i suoi amici, diventa tutt'altra persona.
Lorenzetti, dopo quelle che a me sembrano ore, riunisce a sé tutti i ragazzi e, insieme, urlano qualcosa di incomprensibile che a me sembra "non si molla per un cazzo". Bhe può essere. Rido vedendoli molto felici dopo l'allenamento e guardo Matteo che entra negli spogliatoi senza neanche guardarmi. Mi rattristo un pó, dato che avevo coltivato false speranza su di noi. Fino a quando non ricevo un messaggio
*Da: numero sconosciuto*
"Sei bellissima quando ridi. Cerco di fare più in fretta possibile e ti raggiungo. Stai lì.
Matteo"
Mi scappa un sorriso dopo aver riletto la parte iniziale del messaggio: "Sei bellissima quando ridi" Letteralmente mi sciolgo. Neanche il tempo di infilare il telefono nello zaino che delle braccia forti, mi cingono la vita da dietro.
Mi giro e vedo un grande sorriso sul viso di Matteo. Come il mio. Lo abbraccio e lui mi da un bacio sulla guancia.
<Non scherzavi quando hai detto che ci avresti messo poco! >
<Avevo voglia di vederti, tutto qui> come faccio a resistere?
<Senti Teo, ti va se andiamo a parlare davanti ad un cornetto al cioccolato? Sai non ho fatto una colazione molto abbondante...>
<Anche io dopo gli allenamenti sono sempre affamato. Conosco un bel bar dove fanno delle brioches da urlo. Ti va?> mi prende la mano e io guardo quanto possa coincidere la sua mano nella mia.
<Portami dove vuoi, mio destriero>
<Ai suoi ordini, principessa>
Mi trascina letteralmente giù dalle scale fino ad arrivare alla macchina. Alla vista della sua macchina esclamo:
<Nooo, il bolide giallo, da quanto tempo che volevo entrarci>
<E chi non vuole?>
Ci sediamo in macchina e io sono al posto del passeggero. Dopo un tempo che a me sembra infinito, finalmente mi decido ad aprire bocca
<Matteo, io volevo parlarti di una cosa>
Aspetto il suo consenso e poi prendo un respiro profondo
<Beh, mi stavo chiedendo se abbiamo fatto la cosa giusta>
Sospira e si gira a guardarmi <Questo tuo dubbio mi affligge, Ami. Ho fatto la cosa più spontanea che avessi potuto fare. Non so se fosse stata l'emozione del momento, ma io quel bacio lo desideravo, non sto mentendo>
Mentre ci fermiamo al rosso, lui mi guarda e io guardo lui. I suoi occhi supplicano i miei di rivelare ciò che realmente provo in questo momento.
Sto per aprire bocca quando vengo zittita dalle sue labbra che premono sulle mie, in un bacio dolce ma allo stesso tempo sentito e bisognoso di intensità. Non ci saremmo staccati se la macchina dietro alla nostra non avesse suonato il clacson per informarci "gentilmente" che il semaforo era diventato verde. Ridiamo, consapevoli della bambinata che abbiamo fatto e ci dirigiamo al bar.
Quando entriamo, mi sorprende l'arredamento di quel locale. Ci sono fiori. Fiori ovunque. Io adoro i fiori.
<Ma che bello, dove siamo? Abito da circa due mesi qua a Modena ma non ho mai visto un posto del genere. Come ha fatto a sfuggirmi?>
Mi cinge i fianchi con le braccia e mi guida al tavolo davanti ad una grande vetrata. Fuori nevica più di prima e sono contenta di essere al chiuso con Matteo, al calduccio. Mi giro verso di lui e noto che mi guarda. Da quanto tempo mi stava guardando? Mi piace il fatto di essere osservata da un Matteo Piano. A voi non piacerebbe?
<Perchè sei diventata rossa?>
<Per il freddo, ho preso molto freddo> non credo neppure io a quello che sto dicendo.
<Mi piaci tanto quando arrossisci davanti a me> una delle cose più dolci che qualcuno mi abbia mai detto. Decido di prenderlo in giro.
<Chi te l'ha detto che arrossisco a causa tua e magari non per il barista lì in fondo?> ride, girandosi verso al bancone.
<Perchè il barista si chiama Gino e ha più o meno il triplo dei tuoi anni. Non dovrei preoccuparmi>
Gli faccio la linguaccia e rido, mentre prendo il menù dei dolci. Ordino una brioche alla nutella mentre lui prende un cornetto integrale.
<Andiamo, così mi farai sentire obesa in confronto a te!> faccio il labbruccio al ragazzo.
<Io ho una dieta da seguire, tu invece sei già bella così>
<Non cercare di addolcire la situazione, Mr. Honey, non te lo perdonerò mai>
Dico queste ultime parole con il sorriso sulle labbra. Ogni volta che sorride sorrido anche io, è così contagioso.
Quando arrivano le nostre ordinazioni, mi butto sulla mia brioche e, essendo molto affamata, la azzanno in men che non si dica.
<Accidenti, hai un fisico così bello e mangi così tanto? Sei un mito>
<Io adoro il cibo. Tutto ciò che è commestibile può diventare il mio migliore amico.> Mi guarda divertito mentre mangia la sua brioche.
<Eddai, Matteo, non fare così. Sono seria!> ora rido anche io. È così bello quando si diverte.
<Essendo molto impegnata ad azzannare la tua colazione, non ti sei resa conto di esserti sporcata>
Oddio. Prendo il tovagliolo e pulisco tutte le tracce di cioccolato. Ma non ce ne sono.
<O, dove? Qui, o qua?> mi indico vari punti del viso.
<Qui> Mi si avvicina e mi da un bacio sulle labbra. Mi stacco per farlo innervosire.
<Sei un approfittatore, questa cosa non va bene, Matteo>
<Farei di tutto pur di ricevere un bacio da te> Detto tra di noi, in questo momento gli salterei al collo e gli bacerei tutto ciò che c'è da baciare, ma sinceramente, in un bar in cui ci sono solo vecchietti che leggono giornali, e giovani che guardano il cellulare al posto di parlarsi, non mi sembra la giusta situazione per farlo.
<Matte, stasera a che ora è la partita?> mi guarda e poi mi risponde
<Alle otto. Ti aspetto più bella che mai>
<Non mancherò, mio campione>Piccolo angolo della spontaneità
Buongiorno! (Cavoli, questo è il primo capitolo che scrivo in giornata, pazzesco!)
Mi sta piacendo un sacco come si sta sviluppando la relazione tra i due innamorati!
Fatemi sapere se li shippate anche voi lasciando un commento o mettendo una stellina!
A presto
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Formidable
FanfictionAmanda, libero di una squadra in provincia di Milano, ha un sogno: giocare nella squadra che ha seguito più di tutte, il Club Italia. Sa però che non può permettersi distrazioni durante il suo percorso, se non fosse per un piacevole incontro con uno...