Chapter 4-premonitory dreams.

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Un sogno premonitore è qualcosa di molto vicino al reale, un'immagine vivida che si forma nella nostre menti in una notte qualsiasi.

A volte sono talmente tanto realistici da darci inquietudine, annunciano un evento bello o cattivo, che comunque si realizzerà dopo poco tempo la venuta del sogno.

Un presagio, in alcune culture un messaggio divino lanciato dagli angeli o da un essere supremo.

Questa notte ho fatto un sogno molto strano, non se se sia stato premonitore o meno ma per metà si è già materializzato.

Questa mattina mi sono alzata come mi è solito fare, avevo intenzione di fare un giro in centro, camminare mi rilassa, e passare da Grace per aiutarla.

Anche se il mio ruolo da barista e cameriera comincerà da lunedì, esattamente tra due giorni, mi sono voluta dimostrare molto felice della sua risposta positiva alla mia offerta e sono passata a darle una mano anche in questi giorni.

È stato un modo per prendere mano con i macchinari per il caffè e specialmente per evitare Antonella, la quale, essendo tornata single, mi odia più del solito.

Esatto, Paulo le ha dato il così detto 'ben servito', dopo un'anno di relazione, perfino ufficializzata.

Ha pianto per un po', ma poi è subito passata all'attacco: avevo seria paura quando ieri mattina, scesa a fare colazione l'ho vista con un coltello in mano.

In realtà la ragazza stava solo spalmando della marmellata alla ciliegia su una fetta biscottata, ma da quando sono arrivata a Torino, in questa casa, ho capito che con lei è meglio prevenire che curare.

Da la colpa a me, dice che da quando sono arrivata tutto è cambiato e che piano piano le porterò via tutto.

Inutile spiegarle che non ho intenzione di farlo e che tra all'incirca cinque mesi e mezzo tornerò a Laguna Larga da mia zia.

Insomma, questa mattina è stato tutto diverso: la ragazza non era in cucina bensì in camera sua a parlare con Nadia di quanto desiderasse fare un viaggio per allentare la tensione.

Ben felice sono scesa nella stanza dove solitamente mettiamo cibo sotto i denti ed ho avuto una bella sorpresa.

Definirla bella, sarebbe riduttivo in realtà; vedere una faccia amica dopo una settimana di volti sconosciuti, ha infuso in me un certo senso di tranquillità che non provavo da tempo ora mai.

Proprio come nel sogno, la mia amica Abril, era seduta su una sedia bianca situata vicino al tavolo: stessi pantaloncini neri, maglietta dai ritratti esotici e sandali beige mediamente alti.

I capelli legati in una crocchia bionda disordinata come suo solito e tra le mani degli occhiali specchiati che le vedevo usare ormai da anni.

Sono rimasta sorpresa e leggermente sconvolta, credevo di non essermi mai svegliata e che la mia mente mi stesse facendo uno scherzo di cattivo gusto.

Tutto questo perché ieri ho avuto una lunga conversazione al telefono con mia zia e mia cugina Danielle, i bei ricordi nella mia città natale sono tornati tutti a galla, la malinconia si era impossessata di me e credevo che il mio subconscio volesse darmi speranza per farmi andare avanti.

Era stato questo la mia prima spiegazione questa mattina mentre mi lavavo la faccia con acqua fredda nel bagno affiancato alla mia camera.

-Jennifer-, aveva sussurrato abbracciandomi, appena accortasi della mia presenza.

Ricambiai senza dubbio l'abbraccio, rendendomi conto che tutto ciò che stavo vivendo era vero e che i sogni premonitori esistevano.

Mio padre, dal fondo della stanza sorrideva mentre mangiucchiava qualcosa al volo prima di uscire.

Ciento ochenta y cuatro días para amarla. |Paulo Dybala|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora