Chapter 9:-The most interesting dream of my life.

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Non credo si possa dire molto.
Sempre più orgogliosa dei ragazzi che hanno dato tutto fino alla fine.
Ho pianto per Gigi, non meritava di uscire così: grande calciatore, ma per prima cosa grand'uomo.
Il rigore non c'era, non prendiamoci in giro.
Tanto meno il rosso.
Arbitraggio orribile, partita venduta, comprata come vogliamo chiamarla insomma.
Spero che il capitolo vi piaccia♥️
#Finoallafine⚪️⚫️

Capitolo 9

-Querida, siamo arrivati-, una mano mi scuote delicatamente la spalla.

Apro gli occhi piano; io e Paulo avevamo parlato per gran parte del viaggio ma ad un certo punto non c'è l'avevo più fatta ed ero crollata, tra le sue braccia oserei aggiungere.

Mi sollevo leggermente ed apro gli occhi; dobbiamo essere atterrati da poco, perché la porticina da cui siamo entrati è ancora ben chiusa.

Non appena si apre, io ed il ragazzo argentino ci mettiamo in piedi, ci diamo una sistemata, ed in pochi minuti siamo all'aria aperta.

Inspiro profondamente l'aria calda che si scontra violentemente con la mia pelle; sono già le otto ma il calore lasciato dal sole già tramontato è in ogni caso piacevole ai sensi.

Estraggo il telefono dalla tasca anteriore dei jeans e controllo le notifiche dopo aver disattivato la modalità aereo dalle impostazioni; zia Kate ha inviato un messaggio informandomi del suo volermi venire a prendere dall'aeroporto.

Quando l'avevo messa a conoscenza della 'non partenza' di mio padre, non si era fatta molti problemi a manifestarmi la sua gioia a riguardo.

Ovviamente le avevo detto, che non sarei venuta qui da sola, per volere del genitore sotto il quale sono a tutela.

Ne era stata felice, anzi, le sue parole sono state molto chiare.

'Spero per te che sia un bel ragazzo, così le foto sull'altare usciranno ancora meglio'.

È bello vedere che il matrimonio imminente, non la stia cambiando: rimarrà sempre una donna frizzante e con la battuta pronta.

Non riesco ad immaginarla in modo diverso, e credo che neanche lei ci riesca.

Scorgo in lontananza una figura dai capelli castani ben piastrati che scendono dritti sulle spalle.

La donna è girata di spalle, ma dalla sua piccola Valentino nera che tiene stretta nel pugno, la riconosco subito.

È possibile che una persona riesca a mancarti così tanto in un solo mese?

Mi sembra così surreale, non pensavo di aver bisogno di qualcuno in una maniera così forte.

Fin da bambina, volevo avere tutto e subito, non chiedevo niente a nessuno, volevo fare tutto da sola; per questo essere riuscita ad affezionarmi a qualcuno come Kate mi fa sorridere.

Scuoto un braccio a Paulo, che fino a quel momento aveva camminato di fianco a me guardandosi intorno felice ed in silenzio, invitandolo a camminare più velocemente.

Da bravo calciatore qual è, il suo passo accelera senza alcuno sforzo ed alla fine, mi ritrovo a chiedergli di rallentare tra le sue risate.

-Dovresti venire a correre con me qualche volta, almeno ti alleneresti-, sussurra in uno sbuffo sorridente, prendendomi il borsone dalla mano, in modo da farmi riprendere più in fretta.

-Stavi quasi correndo Dybala!
Non gioco mica a calcio io!- ridacchiando, lo punzecchio con un pugno sul braccio che al suo bicipite non fa né caldo né freddo.

Ciento ochenta y cuatro días para amarla. |Paulo Dybala|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora