9. Il supplizio più atroce

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L'assenza totale di rumori sul ponte di volo si faceva sempre più insopportabile ad ogni secondo che passava. Nessun velivolo era in procinto di decollare o atterrare. I combattenti muniti di vibro-voulges e lame vibro-arbir non compievano il minimo movimento; gli ufficiali somigliavano a delle statue: statici nella postura, con occhi vuoti e privi di umanità; ogni singolo sguardo era puntato verso i quattro sventurati, e ciò li metteva enormemente a disagio.
Perciò è così che viene visto un condannato...come un fathier da corsa...perciò un'esecuzione, per loro, è quasi uno spettacolo...un divertimento... pensava Meke'ba, guardandosi intorno, scandagliando con ostinazione l'anima di ogni uomo o donna che lo circondava, più e più volte, sperando di trovarvi almeno un briciolo di solidarietà. Meke'ba, Meke'ba, smettila! Non vedi che la tua continua ricerca della Luce si sta dimostrando vana? Stai solo sprecando energia, ti stai danneggiando inconsciamente... rifletté poi, sentendosi un ingenuo. ...E poi...anche se la trovassi...che possibilità avresti di salvarti? Nessuno di loro può muoversi o aprir bocca, nemmeno se lo volesse. Un passo falso, e anch'essi moriranno...Prima ancora di cercare la speranza negli altri...devi trovarla dentro di te. Devi avere fiducia nelle tue capacità, nella Forza...Credi in te stesso, fallo per i tuoi amici...Fallo per tua madre...

Le squadre di Guardie Pretoriane al centro del ponte si scostarono lateralmente, lasciando un passaggio per la loro Imperatrice: il suo passo era lento, ma cadenzato, il suo portamento era a un tempo elegante, superbo e autoritario; si fermò a pochi centimetri dai condannati, costretti a mettersi in ginocchio e a chinare il capo per mostrarle rispetto. Everett notò che Bosma le lanciava brevi occhiate, e il suo viso così grazioso mostrava vaghi segni di sconcerto. -Ehi...Ehi, che ti succede?- sussurrò il principe, ma venne prontamente ammutolito da Kahlan. -Silenzio! Nessun prigioniero ha il diritto di proferire parola in mia presenza!

La donna si avvicinò ad Hux e, con un sorriso arrogante, lo guardò dritto nei suoi occhi impauriti:-Generale...tu sarai il primo.- L'uomo fu gettato a terra, ritrovandosi per l'ennesima volta nella morsa del Lato Oscuro; la spada dell'Imperatrice provocò un lungo e profondo taglio nel ventre del povero malcapitato, che si contorse in preda a fitte lancinanti, gridando di dolore. -Lasciatelo lì, deve pagare per i suoi sbagli- comandò la donna; il nativo azarino cercò di comunicare con il generale creando un legame di Forza tra le loro menti. Troveremo un modo per salvarti, Hux...resisti...

-Pensi che non ti abbia sentito?- lo ammonì Darth Kahlan, contenendolo nella sua stretta. -Non serve a niente confortarlo...tanto nessuno di voi sopravviverà.- La lama della Darksaber stava per calare sul collo dell'orfano, ma il braccio che impugnava l'elsa venne bloccato dietro la schiena dell'Imperatrice.
Il ragazzo avvertì ciò che accadde dietro di lui e, sicuro di non esserne la causa, si girò verso Bosma: la ragazza, per proteggerlo, stava utilizzando le sue abilità nell'uso della Forza. -Bosma, che stai facendo? Sei impazzita?- le venne chiesto dal suo compagno, in preda all'agitazione.

Anche Kahlan si accorse del comportamento della downiana, e si avvicinò a lei, osservandola in modo...strano:-Bosma...una ragazzina testarda, vedo...- Un manganello Z6, da un angolo remoto del ponte, fluttuò rapidamente fino alla mano della donna. -...Tutta sua madre...Quanto avrei voluto che tu fossi la mia apprendista. Avremmo potuto dominare sulla galassia intera, avremmo potuto possedere tutto.
L'attonimento di Everett, Bosma e Meke'ba nell'udire quelle parole fu palpabile. Kahlan...Bosma...Oh, kriff...io...io non posso crederci... Intanto, la giovane venne schiacciata contro il pavimento, a pancia in sotto. Piangeva: sapere che la Leader Suprema del Nuovo Impero era la persona che la mise al mondo, era un peso troppo grande anche per lei. Sembrava però che non l'avesse riconosciuta. Com'è possibile? ...Scordarsi il viso della propria madre...La sua voce... La domanda sorse spontanea nella mente del nativo. -...Peccato che tu abbia scelto la via della Luce...- L'arma antisommossa si accese. -A te toccherà il supplizio più atroce.

Le scariche elettriche incontrarono la schiena della ragazza. Il suo sguardo era rivolto verso il nativo, i denti stretti dal dolore a cui era sottoposta.
Everett e l'azarino, in un improvviso impeto di rabbia, si ribellarono, tentando di liberarsi dalla presa delle Guardie e urlando il suo nome. Una delle persone in armatura stordì il principe colpendolo alla testa con l'impugnatura di una vibro-voulge, Kahlan scelse di utilizzare la Forza contro Meke'ba: la mente del ragazzo cominciò a rabbuiarsi, la sua vista ad offuscarsi. -Bosma...B-Bos...ma...- Il suo corpo si indebolì, i muscoli gli si intorpidirono, il suo respiro si affievolì, i battiti rallentarono. Il giovane di Azarak stramazzò a terra con un tonfo sordo.

Star Wars - La rinascita della ResistenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora