Capitolo 3 - Incontro Ravvicinato

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Dark P.O.V.

La ragazza mi chiede spiegazioni, mi sta mettendo in difficoltà. Mi domando perché non l'abbia uccisa, avrei fatto assai prima. La sto osservando da dietro di uno di questi alberi scuri e rachitici, chiedendomi se dovrei risponderle. Non penso potrà ribellarsi, dato che è priva di energia. Esco allo scoperto e, fatto dei passi verso di lei, le rispondo.

"Tu sei qui proprio perché è Kirby il mio obiettivo"

Mi guarda con un viso tra il sofferente e l'interrogativo, poi mi avanza un altra domanda.

"Se è lui il tuo obiettivo, perché sono io nelle tue grinfie?"

Stringo un po' il mantello che sto tenendo avvolto attorno a me, per la lieve tensione.

"Kirby sarà più vulnerabile senza la tua presenza, e lo stesso vale per Tiff che per quanto in gamba resta una ragazzina"

La vedo ringhiare. "Non puoi farci questo! Kirby deve continuare a vincere!"

"Tch" faccio io. "Mi sono stati dati degli ordini... Ed io devo eseguirli..."

Rispondo poi, col mio tono pacato ma intimidatorio. Ora mi osserva circospetta, in silenzio. La vedo guardarsi a destra e sinistra. Chissà, starà tramando qualcosa. Però, con me a controllarla non potrà fare molto. All'improvviso mi fissa, con un'espressione che non riesco a decifrare.

"Sei tu la ragione per cui Meta Knight si assenta, vero? Lo stai sfidando a duello, per metterlo in difficoltà?"

Mi chiede, seria. Questo mi crea come delle scosse interne, e ciondolo un po' andando all'indietro.

"Allora?" mi chiede lei con una punta di provocazione.

"Io..." sussurro, senza capacità di rispondere. C-chi è questo Meta Knight, sarà forse questo il nome di quell'essere che cerca spesso di comandarmi? Oltretutto, l'essere alla presenza di questa ragazza diventa diverso. In particolare, percepisco le sue volontà. Vuole assolutamente che restituisca l'energia alla ragazza e che la lasci andare. Sto soffrendo perché sta cercando di comandarmi ed io mi sto ribellando. Non é mai capitato sin'ora, perché sono sempre stato io il più forte! Sarà forse questa ragazza a provocare queste conseguenze? Cosa proverà l'essere dentro di me, nei confronti di questa ragazza?

"Mgh... Io... Non lo so..." rispondo alla ragazza, ansimando.

"Non so dove sia questo Meta Knight... Nè lo conosco" aggiungo poi, con un sofferente sussurro. Vedo che questa ragazza mi sta guardando con un'espressione confusa. Deve non sapere cosa mi stia capitando, esattamente come non lo so io. Tutto a un tratto l'essere dentro di me ha la meglio sulla mia volontà e mi fiondo su di lei, fissandola e continuando ad ansimare sofferente. Le mani ora sono sull'albero sulla quale si sta appoggiando con la schiena, seduta. La sto fissando, e non sto più tenendo il mantello come prima. Con la mano sinistra sposto di poco la maschera che ho legata addosso e incontrando le mie labbra con le sue mi accingo a restituire tutta l'energia che le ho preso. La sento mugugnare e a darmi colpi che per me sono quasi carezze tanto sono deboli. Una volta finito la osservo e anche lei ansima. Non capisco perché, quello sofferente sono io. Prendo il mantello rimettendolo attorno al mio corpo come mio solito, e le volgo le spalle.

"Vattene!" grido, con una punta di disperazione.

... Sento che è ancora lì ad osservarmi, così grido più minaccioso, voltando appena lo sguardo.

"Ho detto vattene!"

Lei ha una specie di sussulto e corre via. Sono di nuovo solo. I miei occhi lampeggiano di rabbia, e sento di aver preso una decisione importante. Quella che non fallirò una seconda volta.

Lady Moonlight P.O.V.

Corro come una matta verso l'uscita di questo posto da brividi. Corro in linea retta, per essere sicura che possa trovare una via d'uscita. Ho paura, così strizzo gli occhi e invoco con tutto il cuore aiuto, chiedendo con tutta la mia volontà di farmi uscire da questo luogo tetro. Quando li riapro, vedo di stare correndo in mezzo ai sorridenti alberi di Whispy Woods. Faccio un sospiro di sollievo e più veloce corro verso l'uscita di Whispy e verso il castello. Finalmente arrivo, così mi dirigo verso gli appartamenti di Sir Ebrum e Lady Like. Lí vi erano radunati tutti, Lady Like, Sir Ebrum, Tiff, Tuff, i ragazzini del villaggio, pure Fololo e Falala, mio fratello e Kirby. Un po' agonizzante sul divano. Appena mi vedono gridano tutti di gioia il mio nome. Tiff, Tuff e mio fratello vengono verso di me e sento anche Kirby fare un "poyo" felice.

"Stai bene Lady?" chiede Tiff con il viso che trasmette sollievo.

"Sto bene, sto benissimo. E voi ragazzi? E Kirby?" chiedo un po' apprensiva.

"Noi stiamo tutti bene" risponde Tuff. "Anch'io sto bene sorella" risponde Kerogene con un sorriso sollevato, e mi abbraccia. Lo ricambio con un sorriso.

"Vieni ti porto da Kirby" dice Tiff prendendomi sottobraccio. Vedo Kirby allegro, solo un po' agonizzante per le ferite. Mi rivolge un gran sorriso e poyeggiando salta alcune volte sul divano, col sottofondo di Lady Like che gli dice di non fare così, e lui si affatica tornando di nuovo steso sul divano. Anche Tokkori c'é, e si mette sul bordo del divano.

"Non guarirai mai, Kirby, se userai tutta la poca energia che ti resta!" commenta petulante l'uccello. L'esserino rosa risponde con un "poyo" un po' contestativo, poi agita le braccia verso di me sorridente, come se volesse farmi anche lui le feste. Mi avvicino e lo abbraccio dandogli tanto affetto.

"Per fortuna che stai bene Moonlight, saremmo stati spacciati senza anche te..." commenta con fare tragico Lady Like. Io le sorrido.

"Non deve preoccuparsi signorina Lady Like, farò sempre in modo di non mancare mai!"

Tiff fa uno sguardo poco convinto e pensieroso, incrociando le braccia e reggendosi una guancia con un pugno. Chissà a cosa sta pensando...

Narrante

Si congedarono tutti quanti, ed arrivarono le cortine della notte. Ognuno dormiva sereno, o quasi, nella propria stanza. Più in là, in particolare fuori dalle mura del castello, un essere oscuro dagli occhi rossi e luminosi stava attendendo qualcosa. Con tutta probabilità, stava per fare un attacco. O forse voleva rapire qualcuno? Percorse in volo un muro che portava ad una finestra, la finestra di una fanciulla che dormiva. Pensava che fosse una sciocca quella fanciulla, perché aveva lasciato la finestra semi-aperta. Per questo motivo era avvantaggiato, e non doveva nemmeno fare la fatica di rompere il vetro, svegliandola. Entrò nella stanza della fanciulla senza farsi sentire, e in sole due mosse la imbavagliò e la rapí. Costei si agitava, mugugnava, e nessuno la sentiva. L'oscuro cavaliere volò nel cielo fuori dal castello con lei sulle spalle che continuava a mugugnare e dimenarsi. Giunto al suo posto segreto, la sbatté sul terreno. Lei lo fissava negli occhi, con i suoi sbarrati, e il corpo tremante.

50 Dark Shades (Campione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora