Capitolo 8 - Confronto Pericoloso

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Narrante

Per dei giorni fu tutto tranquillo. Tiff, Tuff, Kirby, Kerogene e Lady Moonlight avevano potuto trascorrere le giornate, pressoché insieme, senza combattimenti e senza problemi. Era così bello che non gli sembrava vero.
"È fantastico che si stia così bene!" commentò Tiff rilassata, appoggiata ad un albero nel solito giardino vicino a Whispy Woods. Stavano facendo un pic-nic Tiff, Tuff, Kirby, e furono invitati anche Kerogene e Moonlight. Tuff si alzò. "Forza Kirby, andiamo a giocare! Kero vieni!" disse con entusiasmo. "Mmh, petta" disse Kero, con del cibo in bocca. Poi si alzò e con un balzo li raggiunse. Moonlight sospirò, giocherellando con la ghirlanda di fiori che aveva creato. "Che bella Moonlight, me la dovresti insegnare!" esclamò Tiff alla sua vista. Ma, accortasi del suo stato d'animo, le fece una domanda: "Cosa c'é?" chiese, posando una mano sulla sua. "Niente..." rispose con un mesto sorriso. Tiff si fermò a fissarla analitica per un attimo. "Stai pensando a Meta Knight, non è vero?" chiese poi. "Come lo sai?" domandò in risposta la ragazza. Si passò indietro la coda bionda con fare altezzoso. "È facile capirlo" disse poi, e le fece uno sguardo che trasmetteva i suoi pensieri. Sembrava dire che sapesse dei suoi sentimenti per Meta Knight. La lady arrossì e guardò da altre parti. La ragazzetta si mise a ridacchiare e poi si sedette vicino a lei. "Dai, insegnami come si fa a creare una ghirlanda di fiori!" esclamò poi, col suo confortante sorriso. Lady non poté fare a meno di ricambiare e accettare. "Va bene!"
Si era fatto pomeriggio tardo, e Tiff e Lady riposero tutte le cose, tovaglie, poseteria, bicchieri, piatti, cibo rimasto, all'interno delle ceste. "Hey Tuff, dobbiamo andare!" disse la ragazzina, chiamando suo fratello. "Uffa! Dai torniamo al castello ragazzi" disse Tuff, e riprendendo la palla tornò da sua sorella, e Kirby e Kerogene lo seguirono. Tuff si mise a ridere. "Ma che hai in testa, ma che vi siete messe, ahahahahah!" Tiff sbuffò, e impettita gli rispose: "È una ghirlanda, l'ho fatta io sai!" Fece una giravolta, e poi gli chiese: "Come mi sta?" "Da cani, ahahahahah" rispose Tuff, ridendo sguaiatamente sotto le sue mani. Si teneva le mani dinanzi alla bocca, per attenuare il suo scherno sorellesco magari. "Maleducato e cafone, non capisci niente di moda" disse ancora altezzosa la sorella. "Dai andiamo Kirby" disse poi, raccogliendo una cesta. Moonlight raccolse l'altra cesta. "L'hai fatta tu?" chiese Kerogene a sua sorella, riferendosi alla ghirlanda di fiori bianchi che indossava. "Sì" rispose lei, un po' persa. "Stai bene" commentò il fratello, e lei sorrise. "Grazie!"
Chiuse la porta della stanza, ma non a chiave. Avrebbe potuto guardare un po' di televisione, ma non aveva voglia di vedere il re che perculava souplesse il piccolo Kirby. Si mise davanti allo specchio per vedersi con la ghirlanda addosso. Stava molto bene. Avrebbe voluto, nel suo profondo, che Meta Knight la vedesse con quella indosso, dicendole poi che fosse carina. La sua espressione era troppo triste, così si allontanò dallo specchio. Guardò fuori dalla finestra, ed essendoci un bel cielo decise di andare a fare una passeggiata, per restare un po' di tempo con sé stessa. "Hey Kerogene, esco un po'" disse, e chiuse la porta. "Va bene" le rispose lui, ma era già andata.

Camminò con molta calma lungo le strade che portavano al villaggio, e si soffermò ad osservare il fiumiciattolo che scorreva sotto quel ponte in cui una volta lei e Meta parlarono. Era appoggiata alle ringhiere di esso con volto pensieroso.

Dall'alto, il cavaliere oscuro osservava il paesaggio, alla ricerca di qualcosa, o forse qualcuno. Era stato ad una spedizione molto complicata, alla ricerca di un oggetto raro. Gli sarebbe servito per una vendetta senza pari.
In lontananza notò una ragazza dai capelli castani che guardava un fiume scorrere, appoggiata ad un ponte. Indossava una ben fatta ghirlanda di fiori. Fece un ghigno e volò verso di lei. Era la ragazza che stava cercando.

Dark P.O.V.

Cinque giorni mi ha portato via il viaggio. Pensavo non ce l'avrei mai fatta e invece ora sono qui. Gli scagnozzi al servizio di Darkoon mi hanno aiutato, devo anche a loro il mio successo. Comunque finalmente ho trovato Lady Moonlight, e senza pensarci due volte mi fiondo su di lei, prendendola poi da dietro, coprendole in contemporanea la bocca e portandola via, nel mio posto segreto. La getto sul suolo perché voglio sempre farla sentire un oggetto inutile quale è, e la guardo con superiorità. Lei è come sempre terrorizzata, ma oggi anche sorpresa.

"Dark!!" esclama, negativamente sorpresa.

"Ti sono mancato?" chiedo io, con lento tono minaccioso.

"Nient'affatto!" esclama lei, impaurita. La osservo, e vedo che non possiede più la ghirlanda. Dev'essere caduta sul ponte quando l'ho portata via. Poco importa, non deve essere bella per me. Deve essere fragile, e distruttibile. Ahahahah! Faccio un passo verso di lei e le alzo il viso.

"Ti sei comportata proprio male l'ultima volta. Meriti una punizione esemplare" le dico preoccupantemente pacato, e mi permetto ancora di toglierle tutto ciò che indossa. Deve sentirsi inerme. Niente deve proteggerla. Le metto il collare come l'ultima volta. La sbatto a sedere contro l'albero, fissandola con occhi rossi lucenti. Lei ha gli occhi che le luccicano. Probabilmente frignerà di nuovo, ma non mi interessa. Mi metto a giocare con le ciocche dei suoi lunghissimi capelli. Per intimidirla, trasmetterle superiorità. Ma credo che sia anche attrazione. Per colpa di questo essere dentro di me non mi capisco. Si morde il labbro e mi sento un po' impazzire. Ma non devo perdere il controllo, sono ancora io che comando. L'essere dentro di me se ne deve stare buono stasera. Tiro fuori una piccola bottiglietta di vetro, contenente un liquido violaceo. Gliela passo lentamente sulla guancia destra mentre le parlo:

"Questo contenuto è molto prezioso. Non é facile da trovare. Viene da molto lontano, e tutto quello che dovrai fare è bere. Tranquilla, non morirai se è quello che pensi"

Ora tengo la bottiglietta dinanzi ai suoi occhi, e lei la guarda timorosa. Non ha l'aria di chi voglia berne il contenuto. Stappo lasciando cadere il tappo a terra, e metto la bottiglia a sfiorare le sue labbra.

"Bevi" le ordino. Lei contrae le labbra e corruccia le sopracciglia in segno di rifiuto. Cosa devo fare con questa schiava disobbediente?

"Ho detto bevi!" esclamo, con un tono più minaccioso.

50 Dark Shades (Campione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora