Binario ➒¾ pt.1

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2 mesi dopo*
Mi trovo nella stazione di King's Cross per prendere l'Hogwarts Express.
Mia madre mi ha accompagnata in stazione e mi ha lasciata davanti al binario 9 e 10, -Questo è il biglietto per Hogwarts- disse. -10 settembre, King's Cross... è tutto scritto sul biglietto. Ora, devi soltanto camminare dritta tra i binari 9 e 10. Non ti fermare e non aver paura di sbatterti contro, se sei nervosa è meglio andare di corsa. Buon anno scolastico- mi disse prima di andarsene.
Girai il carrello e guardai la barriera, aveva un aspetto molto resistente.
Cominciai a camminare in quella direzione, dirigendomi verso i binari nove e dieci. Stavo per andare dritta dritta a sbattere contro il muro, allora aumentai il passo.
Mi chinai in avanti sul carrello e
spiccai una corsa... il muro si avvicinava sempre di più... ero a un passo... chiusi gli occhi, pronta all'urto...
Ma l'urto non venne... continuai a correre... e finalmente aprii gli occhi.
Una locomotiva a vapore scarlatta era ferma lungo un binario strapieno di gente. Un cartello alla testa del treno diceva Espresso per Hogwarts, ore 11.
Mi incamminai lungo il binario fecendomi largo tra la folla.
Le prime due carrozze erano già piene di studenti, alcuni si sporgevano dai finestrini a parlare con i familiari, altri si litigavano un posto.
Passai accanto a un ragazzo dalla faccia tonda e rosea che diceva
-Nonna, ho perso di nuovo il mio rospo-
-Oh, Neville!- udii sospirare l'anziana signora.
Un ragazzo con i capelli ricci ricci era circondato da una piccola
folla.
-Dai, Lee, un'occhiata soltanto!-
Il ragazzo sollevò il coperchio di una scatola che teneva tra le
braccia e quando qualcosa, da dentro, allungò una zampa lunga e
pelosa, quelli che gli stavano intorno cominciarono a gridare e a scappare.
Entrai nel treno ma tutti gli scompartimenti erano occupati. Continuai a camminare fino a che non mi stancai e decisi di aprire uno scompartimento a caso.
Due ragazzini, uno dai capelli rossi con le lentiggini e uno dai capelli corvini con degli enormi occhiali tondi, mi guardavano straniti.
-Posso entrare? Il treno è pieno zeppo di gente e non c'è uno scompartimento libero- dissi affaticata indicando il sedile di fronte.
-Certo- dissero all'unisono.
Entrai e mi sedetti di fronte a loro.
Lanciai una rapida occhiata al ragazzo con i capelli corvini, mi sembrava di averlo già visto a Diagon Alley mentre camminava affianco a quel mezzogigante.
-Io sono Ron Weasley, e tu come ti chiami?- mi chiese il ragazzo dai capelli scarlatti.
-Eileen Clark- dissi con un lieve sorriso.
-Oh e io sono Harry Potter- disse l'altro.
A quelle parole rimasi fulminata.
-Harry Potter? Quell'Harry Potter?- chiesi esaltata.
Lui annuì.
-E hai veramente... voglio dire... la cicatrice?-
Harry si scostò la frangia per mostrare la cicatrice a forma di
saetta.
Rimasi fissa fissa a guardare.
-Allora è lì che Tu-Sai-Chi...?-
-Sì- rispose Harry, -ma io non ricordo niente-
-Proprio niente?- chiesi tutta interessata.
-Be'... mi ricordo una gran luce verde, e niente altro-
-Wow!- esclamai. Continuai a star seduta e a osservare Harry per
qualche istante; poi, rendendomi conto di quello che stavo facendo, mi affrettai a guardare fuori dal
finestrino.
-Nella vostra famiglia siete tutti maghi?- chiese Harry tutt'auntaratto.
-Eh... sì, credo di sì- disse Ron.
-Si- risposi sicura di me
-Allora voi conoscete già un mucchio di magie-
I Weasley erano chiaramente una di quelle vecchie famiglie di maghi
di cui avevo sentito parlare la mamma qualche anno fa.
-Ho sentito dire che sei andato a vivere con i Babbani- dissi
-Come sono?-
-Orribili... be' non tutti. Mia zia, mio zio e mio cugino sì, però;
avrei preferito avere dei fratelli maghi-
Per qualche ignota ragione, Ron, aveva assunto un'espressione depressa.
-Io sono il sesto della nostra famiglia a
frequentare Hogwarts. Puoi ben dire che mi tocca essere all'altezza
di un sacco di aspettative. Bill e Charlie hanno già finito... Bill
era capoclasse e Charlie capitano della squadra di Quidditch. E
adesso Percy è prefetto. Fred e George sono un po' dei giocherelloni,
ma hanno ottimi voti e tutti li trovano davvero spiritosi. In famiglia, ci si aspetta che io sia all'altezza degli altri, ma se poi ci riesco, nessuno la considererà una grande impresa, visto che loro l'hanno fatto prima di me. E poi, con cinque fratelli, non riesci mai
a metterti un vestito nuovo. Io mi vesto con gli abiti smessi di Bill, uso la vecchia bacchetta di Charlie e il vecchio topo di Percy-
Ron si mise la mano nella giacca e tirò fuori un topo grigio e grasso, profondamente addormentato.
-Si chiama Crosta e non serve a niente; non si sveglia quasi mai.
Percy ha ricevuto in dono un gufo da papà, per via che è stato fatto
prefetto, ma i miei non si potevano perm... cioè, voglio dire, io
invece, ho ricevuto Crosta-.
Le orecchie gli erano diventate rosse. Forse pensava di aver detto
troppo, perché inizio a guardarsi intorno.
-Finché Hagrid non me l'ha detto, non sapevo neanche di essere un mago, e ignoravo tutto sui miei genitori o su Voldemort...- disse Harry.
Ron ed io trattenemmo il fiato.
-Che cosa c'è?- chiese non capendo
-Hai pronunciato il nome di Tu-Sai-Chi!- disse Ron con l'aria sconvolta e colpita.
-Avrei creduto che proprio tu, fra tutti...- dissi turbata.
-Non sto cercando di fare il coraggioso o cose del genere, pronunciando quel nome- rispose Harry.
-Il fatto è che io, semplicemente, non sapevo che non si dovesse fare. Capite che cosa intendo? Ho un mucchio di cose da imparare... scommetto-aggiunse esprimendosi ad alta voce
-scommetto che sarò l'ultimo
della classe-
-Ma no, vedrai. Ci sono molti ragazzi che vengono da famiglie Babbane e che imparano abbastanza velocemente- cercò di rassicurarlo Ron.
Mentre parlavamo, il treno ci aveva portati fuori Londra e adesso, correva lungo pascoli pieni di mucche e pecore.
Rimasimo in silenzio per un po', guardando fuori dal finestrino.
Intorno a mezzogiorno, sentimmo un gran frastuono nel corridoio, e
una donna sorridente, con due fossette sulle guance, aprì la porta
dello scompartimento e chiese:
-Desiderate qualcosa del carrello?-
Io, che non aveva fatto colazione, balzai in piedi, ma Ron, cui
si erano di nuovo arrossate le orecchie, bofonchiò che lui aveva
portato dei panini. Harry invece uscì nel corridoio.
-Io vorrei 3 gomme Bolle Bollenti- dissi affamata.
Harry invece prese tutto.
Ron lo guardò con tanto d'occhi, quando tornò con tutto quel bendiddio nello scompartimento, rovesciandolo su un sedile vuoto.
-Fame, eh?- chiesi
-Da morire- rispose Harry, addentando uno zuccotto di zucca.
Ron aveva tirato fuori un pacchetto tutto bitorzoluto e lo scartò.
Dentro c'erano quattro panini. Ne aprì uno dicendo:
-Mamma si dimentica sempre che non mi piace la carne in scatola-
-Facciamo cambio: ti do uno di questi- disse Harry porgendogli un dolce.
-Ma questo è immangiabile, è tutto secco- disse Ron. -Mamma non ha
molto tempo- si affrettò ad aggiungere, -sai, con cinque figli...-
-Dai, prendete un dolce- ripeté Harry Era una sensazione piacevole, starsene lì seduti a dar fondo a tutto quel bendiddio di dolci e gelatine.
-E queste, che cosa sono?- chiese Harry a Ron mostrandogli un pacco
di Cioccorane. -Non saranno mica delle rane vere?-
-No- disse Ron. -Ma guarda che figurina c'è dentro, mi manca Agrippa-
-Che cosa?-
-Oh, certo, tu non puoi sapere...  dentro alle Cioccorane ci sono delle figurine... sai, per fare collezione di streghe e maghi famosi. Io ne ho circa cinquecento, ma mi mancano Agrippa e Tolomeo-
Harry scartò la sua Cioccorana e prese la figurina. C'era su il viso di un uomo. Portava occhiali a mezza luna, aveva un naso lungo e capelli, barba e baffi lunghi e bianchi. Sotto, c'era
scritto il nome: Albus Silente.
-Allora, questo è Silente!- disse Harry.
-Non dirmi che non hai mai sentito parlare di lui!- esclamai
Harry girò la figurina e lesse:
-Albus Silente, attuale preside di Hogwarts. Considerato da molti
il più grande mago dell'era moderna, Silente è noto soprattutto per
avere sconfitto nel 1945 il mago del male Grindelwald, per avere
scoperto i dodici modi per utilizzare sangue di drago e per i suoi
esperimenti di alchimia, insieme al collega Nicolas Flamel. Il
professor Silente ama la musica da camera e il bowling.-
Harry rigirò di nuovo la figurina e con suo grande stupore vide che
la faccia di Silente era scomparsa.
-Ma è sparito!-
-Be', non puoi mica pretendere che se ne rimanga lì tutto il giorno- dissi
-Tornerà. No! Ho trovato un'altra Morgana, e ne ho già sei... la vuoi tu? Puoi cominciare a fare la raccolta- gli chiesi
-Grazie!- disse contento
Ora, la campagna che sfrecciava sotto i nostri occhi si era fatta più selvaggia. Niente più campi. C'erano boschi, fiumi e colline coperte di una vegetazione color verde scuro.
Qualcuno bussò alla porta del nostro scompartimento: era il ragazzo
dal faccione rotondo che avevo visto al binario. Sembrava in lacrime.
-Scusate- disse, -avete mica visto un rospo?-
Quando noi scossimo la testa disse in tono lamentoso:
-L'ho perso! Continua a scappare!-
-Vedrai, tornerà- Harry cercò di tranquillizarlo
-Sì- disse tristemente il ragazzo.
-Se lo vedete...- E se ne andò.
-Non capisco perché si preoccupa tanto- commentai. -Se mi fossi
portata un rospo avrei provveduto a perderlo il prima possibile- dissi tra una risatina e l'altra.
-Potrebbe essere morto e non ci si farebbe neanche caso- dissi poi.
-Approposito di animali, ieri ho cercato di far diventare giallo Crosta per renderlo un po' più interessante, ma l'incantesimo non ha funzionato. Guarda, ti faccio vedere...- Ron rovistò nel suo baule e tirò fuori una bacchetta magica dall'aria malconcia.
Aveva appena fatto in tempo ad alzare in aria la bacchetta che la porta si spalancò di nuovo. Il ragazzo che aveva perso il rospo era tornato, ma questa volta con lui c'era una ragazzina che indossava la sua uniforme di Hogwarts nuova di zecca.
-Qualcuno ha visto un rospo? Neville ha perso il suo- disse.
Aveva un tono autoritario, capelli ricci e bruni, e i denti davanti piuttosto grandi.
-Gli abbiamo già detto che non lo abbiamo visto- dissi seccata, ma la
ragazza non ascoltava; guardava la bacchetta che Ron teneva in mano.
-State facendo una magia? Vediamo!-
Si sedette affianco a me. Ron stava lì, tra il sorpreso e il confuso.
-Ehm... va bene- Si schiarì la gola.
-Per il sole splendente, per il fior di corallo... stupido topo, diventa giallo!-
Agitò la bacchetta ma non accadde nulla.
Crosta era sempre grigio e continuava imperterrito a dormire.
-Sei sicuro che sia un incantesimo, vero?- chiese la ragazza.
-Comunque, non funziona molto bene, o sbaglio? Io ho provato a fare alcuni incantesimi semplici semplici e mi sono riusciti tutti. Nella mia famiglia, nessuno ha poteri magici; è stata una vera sorpresa quando ho ricevuto la lettera, ma mi ha fatto un tale piacere,
naturalmente, voglio dire, è lanmigliore scuola di magia che esista, ho sentito dire... Ho imparato a memoria tutti i libri di testo, naturalmente, spero proprio che basti... E... a proposito, io mi chiamo Hermione Granger, e voi?-
Tutto questo l'aveva detto quasi senza riprendere fiato. La sua voce da so tutto io mi faceva innervosire. E poi, chi le ha dato il permesso di sedersi qui. Bah.. stupida nata babbana.
-Io sono Ron Weasley- bofonchiò.
-Io sono Eileen Clark- dissi pavoneggiandomi.
-Harry Potter- si presentò Harry.
-Davvero?- disse la so tutto io. -So tutto di te, naturalmente... ho comperato alcuni libri facoltativi, come letture preparatorie, e ho
visto che sei citato in Storia moderna della magia, in Ascesa e declino delle Arti Oscure e anche in Grandi eventi magici del Ventesimo Secolo-
-Sul serio?- chiese Harry sentendosi tutto confuso.
-Ma santo cielo, non lo sapevi? Io, se fossi in te, avrei cercato di sapere tutto il possibile-
-Sapete in quale dormitorio andrete? Io ho chiesto in giro, e spero di essere a Grifondoro; sembra di gran lunga il migliore; ho sentito dire che c'è
andato anche Silente, ma penso che anche Corvonero non dovrebbe poi
essere tanto male... Comunque, meglio che ci muoviamo e andiamo a cercare il rospo di Neville. E voi tre fareste bene a cambiarvi, sapete? Credo che tra poco saremo arrivati- e se ne andò portando con sé il padrone del rospo smarrito.
-Qualunque sia il mio dormitorio, spero che non sia anche il suo- dissi abbozzando una faccia schifata. Harry e Ron si misero a ridere.
Dopodiché Ron scaraventò la bacchetta nel baule. -Stupido incantesimo... me l'ha dato George, scommetto che lui lo sapeva che era una fregatura-. Disse Ron lasciandosi cadere seduto con l'aria depressa.
-Sai? Mi sembra che le punte dei baffi di Crosta siano diventate un
po' più chiare- disse Harry, ci mettemmo tutti e tre a ridere.
-Qual è la tua squadra del cuore di Quidditch?- chiese Ron.
-Ehm... non ne conosco nessuna-ammise Harry.
-Che cosa?- Ron era esterrefatto.
-Aspetta e vedrai, è il più bel gioco del mondo...-
Stavamo illustrando a Harry gli aspetti più interessanti del gioco quando la porta dello scompartimento si spalancò di nuovo; che nervi.
Ma questa volta non erano né Neville, il ragazzo che aveva perso il rospo, e neanche Hermione Granger, la so tutto io nata babbana.
Entrarono tre ragazzi, e io riconobbi immediatamente quello al centro: era il giovane dal colorito pallido che avevo incontrato nel negozio di abbigliamento di Madama Mcclan. Stava osservando Harry con un interesse assai maggiore di quello che aveva manifestato su di me a Diagon Alley.
-È vero?- chiese. -Per tutto il treno vanno dicendo che Harry Potter
si trova in questo scompartimento. Sei tu?-

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Questa è la parte 1 più tardi posterò la parte 2.
Spero che la storia vi stia piacendo:)!!
AL PROSSIMO CAPITOLO BELLIH💗

❝E Allora Baciami❞|Draco Malfoy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora