Cani a tre teste pt.1

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Il mattino seguente mi svegliai carica.
Mi feci una doccia veloce e scesi contenta in sala comune che era più afflollata del solito.
Pensy ed io ci facemmo largo tra la calca di studenti davanti alla bacheca.
Leggemmo l'orario di oggi.
2 ore di volo con i Grifondoro.
Malfoy, che era arrivato dopo di noi, si fece spazio tra gli studenti borbottando. Alzò lo sguardo e anche lui lesse l'orario.
Il suo viso aveva ormai accolto un enorme ghigno.
Conoscendolo, non aspettava altro che deridere Harry, e quello sarebbe stato un buon momento per farlo.
Addentai una crostatina all'albicocca e mi diressi al tavolo di Grifondoro per parlare un po' con Harry e Ron.
Arrivò la posta.
Oggi il gufo di mia madre non mi portò nulla.
Invece, un goffo barbagianni portò a Neville un pacchetto da parte
della nonna. Lui lo aprì tutto eccitato e mostrò una palla di vetro, che sembrava piena di fumo bianco.
-una Ricordella!- spiegò il ragazzo.
-Nonna sa che dimentico sempre
le cose... Questa ti dice se c'è qualcosa che hai dimenticato di fare. Guardate: uno la tiene stretta così, e se diventa rossa... Oh!-
E tutta la sua eccitazione svanì perché Ricordella era diventata d'un tratto scarlatta: -...vuol dire che hai dimenticato qualcosa...-
Neville stava sforzandosi di ricordare che cosa mai avesse dimenticato (il mantello), quando Draco Malfoy, che proprio in quel momento passava accanto al tavolo dei Grifondoro, gli strappò di mano la palla.
Harry ed io balzammo in piedi. Entrambi speravamo in una buona
occasione per fare a pugni con Malfoy, ma la professoressa Mcgranitt, che fiutava i guai prima di ogni altro insegnante, piombò come un fulmine.
-Che cosa succede qui?-
-Professoressa, Malfoy mi ha preso la Ricordella-
Sdegnato, Malfoy rimise prontamente la palla sul tavolo.
-Stavo solo guardando- disse, e se la svignò con Tiger e Goyle al seguito.
Quel pomeriggio, alle tre e mezzo, io, Pansy e gli altri Serpeverde correvamo su per le scale per la
prima lezione di volo.
Era una giornata chiara e ventosa, e l'erba si piegava sotto i nostri passi.
Fummo i primi ad arrivare.
Per terra c'erano venti manici di scopa ordinatamente disposti in tante file.
Giunse l'insegnante, Madama Bumb. Era una donna bassa, coi capelli
grigi e gli occhi gialli come un falco.
-Beh, che cosa state aspettando?- sbraitò. -Ciascuno prenda posto
accanto a un manico di scopa. Di corsa, muoversi!-
Abbassai lo sguardo sulla mia scopa. Era vecchia, e alcuni rametti sporgevano formando strani angoli.
-Stendete la mano destra sopra la vostra scopa- disse Madama Bumb
-e dite: "Su!"-
-SU!- gridammo in coro.
La scopa mi saltò immediatamente in mano, ma fu una delle poche. Quella della Granger si era limitata a rotolare per terra e quella di Neville non si era neanche mossa.
A quel punto, Madama Bumb mostrò a tutti come montare il manico di
scopa senza scivolare verso il fondo, e poi passò in rassegna la scolaresca per correggere la presa. Me la godetti un mondo quando disse che erano anni che Malfoy usava la presa sbagliata.
-E ora, quando suonerò il fischietto, datevi una spinta premendo forte i piedi per terra- disse Madama Bumb.
-Tenete ben salde le scope e sollevatevi di un metro circa; poi tornate giù inclinandovi leggermente in avanti. Al mio fischio... tre... due...-
Ma Neville imbranato com'era, si diede la spinta prima ancora che il fischietto avesse sfiorato le labbra di Madama Bumb.
-Torna indietro, ragazzo!- gridò lei, ma Neville si stava sollevando in aria... tre metri... sei metri...
Mi misi a ridere, Madama Bumb continuava ad ordinare al ragazzo di scendere ma lui saliva sempre più su, poi scivolò dal manico, e... BOOM!
Un tonfo, uno schianto sinistro e Neville era lì sull'erba, faccia a terra, come un salame.
Madama Bumb era china sul ragazzo, come lui con il viso sbiancato dalla paura.
-Ahi! Ahi!- piagniucolò Neville.
-Polso rotto. Coraggio, mio caro... non è niente, alzati- Poi Madama Bumb si rivolse al resto della classe.
-Nessuno si muova mentre io lo accompagno in infermeria. Lasciate le scope dove si trovano, o verrete espulsi da Hogwarts prima di avere il tempo di dire "Quidditch"! Andiamo, caro-
Neville, con il volto rigato dalle lacrime e reggendosi il polso, si avviò zoppicando insieme a Madama Bumb, che lo cingeva con il braccio.
Non erano ancora fuori della portata di voce che Malfoy scoppiò in una sonora risata.
-Hai visto che faccia, quel gran salame che non è altro?-
Gli altri Serpeverde si unirono a lui nel prenderlo in giro.
-Chiudi il becco, Malfoy!- sbottai.
Dopo la caduta di Neville smisi subito di ridere. Si era fatto molto male e per poco non rischiava qualcosa di serio.
-Oh, non prenderai mica le difese di Paciock! Non avrei mai creduto che proprio a te, Clark, stessero simpatici i piagnucolosi, e per di più ciccioni- disse ridendo.
-Guardate!- face un balzo in avanti e raccolse qualcosa fra l'erba. -quello stupido aggeggio che la nonna ha mandato a Paciock-
La Ricordella brillò al sole, mentre lui la teneva sollevata.
-Da' qui, Malfoy- disse tranquillamente Harry.
Tutti tacquero all'istante per godersi la scena.
Malfoy ebbe un sorriso maligno.
-Penso che la metterò in un posticino dove Paciock dovrà andarsela a riprendere... cosa ne dite, per esempio... della cima di un albero?-
-Dammela!- gridò Harry, ma Malfoy era già balzato in sella al suo manico di scopa ed era decollato. Non aveva mentito: volava proprio bene.
-Vienitela a prendere, Potter!- gridò dall'alto.
Harry afferrò la sua scopa.
-No!- si intromise Hermione Granger.
-Madama Bumb ci ha detto di non
muoverci... Ci caccerai tutti nei guai!-
-Zitta Granger! Harry vai a prendere quella Ricordella.- risposi incitandolo.
Harry calciò forte il suolo e via, volo verso Malfoy che aveva l'aria esterrefatta.
-Dammela- gli gridò ancora Harry, -o ti butto giù da quel tuo manico di
scopa!-
-Ah, sì?- rispose l'altro con un ghigno
Ma Harry, si piegò in avanti, afferrò saldamente la scopa con entrambe le mani e partì come una freccia in direzione di Malfoy che fece appena in tempo a scansarsi.
Harry invertì la rotta bruscamente tenendosi ben saldo alla scopa. Qualcuno, a terra, batté le mani.
-Niente Tiger e Goyle a salvarti l'osso del collo lassù, eh, Malfoy?- gli gridai dal basso.
Malfoy mi guardò socchiudendo gli occhi.
-Prendila, se ci riesci!- gridò ad Harry gettando la palla di vetro in aria e poi lanciandosi di nuovo in picchiata verso terra.
Harry si chinò dinuovo in avanti e puntò il manico della scopa verso il basso: un istante dopo, stava acquistando velocità in una picchiata precipitosa, alla rincorsa della palla.
Allungò la mano, e a pochi metri da terra la afferrò, appena in tempo per raddrizzare la scopa; poi atterrò dolcemente sull'erba stringendo in mano la Ricordella sana e salva.
Andammo tutti ad acclamarlo, quando:
-HARRY POTTER!-
La professoressa Mcgranitt avanzava a passo di corsa verso di lui.
-Mai... da quando sono a Hogwarts...-
La Mcgranitt era quasi senza parole per l'indignazione e gli occhiali le lampeggiavano furiosamente.
-Come osi... avresti potuto romperti l'osso del collo...-
-Non è stata colpa sua, professoressa...-
-Taci, signorino Weasley...-
-Ma Malfoy...-
-Basta così, Clark. Potter, seguimi immediatamente-
Le facce trionfanti di Malfoy, Tiger e
Goyle seguirono Harry mentre si allontanava dietro alla professoressa
Mcgranitt, in direzione del castello. Sarebbe stato espulso, ce lo sentivamo tutti.
-Sarai contenta adesso!- mi urlò contro la Granger.
-Che cosa stai blaterando, Granger,?- chiesi confusa.
-Hai incitato Harry a salire sulla scopa, e ora per colpa tua lo espelleranno- mi puntò un dito contro il petto.
-Cosa? Ma se è stato Malfoy a provocarlo! Per di più a te non ti dovrebbe neanche interessare, visto che non siete amici- esplosi
Mi guardò oltragiata. Non sapeva come controbattere, si vedeva da lontano un miglio.
Ero con Harry e Ron, e ci stavamo dirigendo in Sala Grande per la cena.
-Stai scherzando?- chiesi ad Harry
Ci aveva appena finito di raccontare quel che era accaduto quando aveva lasciato il campo di allenamento
con la professoressa Mcgranitt.
-Cercatore?- disse Ron.
-Ma a quelli del primo anno non è concesso giocare nella squadra di Quidditch!- dissi corrugando la fronte.
-Già, ma la McGranitt pensa di fare un eccezione, comincio l'allenamento la settimana prossima- disse Harry
-Solo, non ditelo a nessuno. Baston vuole mantenere segreta la cosa-
Eravamo appena entrati in Sala Grande quando un gruppetto di tre ragazzi, ormai familiari, ci si piazzò davanti.
-L'ultimo pasto, Potter? Stai per prendere il treno e tornare dai
Babbani?- era Malfoy, regolarmente seguito da quei due maiali di Tiger e Goyle.
-Vedo che sei molto più coraggioso, ora che sei tornato coi piedi per terra e hai i tuoi amichetti al fianco- risposi con freddezza.
-Non sto parlando con te, brutta megera.- disse perfido Malfoy
-Beh mi ritengo anche fortunata, meglio di essere una testa di troll come te.- ribeccai.
-Tu lurida traditrice del tuo sangue. Stai disonorando la casata dei Serpeverde andandotene ingiro con questi due-
-Meglio noi che quegl'idioti di Tiger e Goyle- si intromise Harry.
-Vedo che la lingua di serpente non manca anche a te, Potter-
-Non ho paura di te Malfoy- rispose Harry coraggioso.
-Anche io non ho paura di te Potter. Con te sono pronto a battermi in qualsiasi momento, da solo- disse
Malfoy. -Se vuoi, anche stanotte. Un duello tra maghi. Soltanto
bacchette... niente contatto fisico. Beh, che cosa c'è? Non hai mai sentito parlare di duelli tra maghi?-
-Certo che ne ha sentito parlare- disse Ron voltandosi bruscamente.
-Io sono il suo secondo, e il tuo chi è?-
Malfoy squadrò Tiger e Goyle valutandone la stazza.
-Tiger- disse. - Ci troviamo nella sala dei trofei, a mezzanotte- disse senza preoccuparsi della risposta di Harry.
Ci guardammo.
-Che cos'è un duello tra maghi?- chiese Harry. -E che vuol dire che
sei il mio secondo?-
-Beh, il secondo è quello che prende il tuo posto se muori- dissi disinvolta
-Ma si muore soltanto nei duelli veri,
sai, i duelli tra maghi veri. Il massimo che potrete fare, tu e Malfoy, sarà mandarvi addosso un po' di scintille. Nessuno di voi due conosce abbastanza magia per farvi male sul serio.- mi affrettai ad aggiungere.
-E se agito la bacchetta e non succede niente?-
-Butta via la bacchetta e dagli un bel pugno sul naso- suggerì Ron.
-Comunque scommetto che non si farà vivo, quindi ti consiglio di non sprecare ore di sonno.-
Ci separammo, ognuno nel proprio tavolo, e ci rimpizzammo di cibo.
Tornammo tutti nei nostri dormitori.
Entrai in camera assieme a Pansy e ci coricammo sfinite.
Mi risvegliai di colpo per colpa di un incubo. Erano le due del mattino e ormai avevo perso del tutto la voglia di dormire.
Sognai un uomo dalla pelle pallida e occhi scarlatti.
Passeggiava assieme a mio padre e discutevano di lavoro, quando mi prese per un braccio e mi trascinò dentro ad una stanza buia.
Avevo voglia di pensare, allora mi misi la vestaglia e scesi in sala in silenzio per non sveliare Pansy e le altre.
Subito, mi accolse il calore del camino ancora acceso.
Mi andai a sedere sul divanetto, ma mi accorsi che un'altra persona era arrivata prima di me.
In tutti i casi, non era quel che si dice il modo ideale di concludere la giornata.
Coricato davanti al camino c'era Draco Malfoy che sonnecchiava. Sapevo che non si sarebbe mosso da quì. Brutto vigliacco.
Sbuffando, feci più piano possibile e mi diressi verso l'uscita della sala comune.
Girai silenziosamente il pomello della porta e la aprii dolcemente.
Ma quest'ultima emise uno scricchiolio che rimbombò per tutta la sala.
Mi girai verso il divanetto dov'era Malfoy e, per mia fortuna, dormiva ancora.
Feci per uscire quando una voce calda e impastata dal sonno mi richiamò.

❝E Allora Baciami❞|Draco Malfoy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora