Dopo cena, nervosissimi, ci sedemmo ciascuno per suo conto proprio
nella propria sala di ritrovo. Aspettai che la sala si svuotasse del tutto e uscii.
-Ragazzi!Dove siete!- sussurrai
-Eccoci!- rispose Harry spuntando da sotto il mantello dell'invisibilità.
Mi misi anche io sotto e ci incamminammo lungo il corridoio del terzo piano.
Nervosi com'eravamo, vedevamo Gazza nell'ombra di ogni statua, e in ogni alito di vento che soffiava a distanza credevamo di sentire Pix che piombava su di noi.
Giunti ai piedi della prima scalinata, avvistammo Mrs Purr appiattata sull'ultimo gradino.
-Oh senti, diamole un bel calcio, per una volta- soffiai all'orecchio di Harry, ma questi scosse la testa. Mentre l'aggiravano con circospezione, Mrs Purr puntò su di noi i suoi occhi, ma non fece niente.
Non incontrammo nessun altro fino a quando non fummo appena fuori del corridoio del terzo piano... e la porta era già aperta.
Ci levammo il mantello
-Ecco fatto. Ci siamo- disse Harry a bassa voce.
-Piton è già riuscito a entrare evitando Fuffi...Cosa è stato?- un ruomore di passi di sentì alle nostre spalle.
Ci girammo e perlustrai attentamente con lo sguardo il corridoio.
Giurai di aver visto una chioma biondo platino dietro una colonna.
-Malfoy!- sbuffai -Mi dovrebbe aver visto uscire dalla sala e ha capito che stavo venendo qui con voi-
Malfoy uscì da dietro alla colonna è ci raggiunse.
-Quindi siete entrati nel terzo piano, sai Potter non mi dispiacerebbe vincere la coppa delle case...sai che intendo vero- disse facendo l'occhiolino.
-Cosa ci fai qui Malfoy?- gli chiesi scorbutica
-Potrei chiederti la stessa cosa Clark. Sei uscita dalla sala comune dopo il coprifuoco ti ho seguita e poi ti ho vista sparire sotto il mandello. Non c'è voluto molto per capire che stavate andando al terzo piano-
-Bene hai avuto la conferma che la tua ipotesi era corretta ora levati dalle scatole-
-Da quando prendo ordini da una megera come te- rispose
-Da quando l'ho deciso io. Ora se non ti dispiace noi abbiamo un impegno importante da svoglere-
-Di che tipo? Non mi dire che state andando da quella bestiaccia a tre teste?-
-Non sono affari tuoi Malfoy- risposi acida
Fece per controbattere ma Harry si mise in mezzo.
-La volete smettere di discutere? Ci sentirà Gazza! Eileen lascialo perdere non abbiamo più tempo. Dobbiamo andare-
Guardai male Malfoy e mi girai verso Harry
-Hai ragione Harry...Non ha senso sprecare tempo prezioso con questo idiota. Andiamo.- ci incamminammo verso il lungo corridoio.
-Hey! Idiota a chi!- continuò Malfoy seguendoci.
Harry spinse la porta.
Mentre questa scricchiolava, giunse alle nostre orecchie un brontolio
sordo.
L'enorme cane si mise a fiutare nella nostra direzione con tutti e tre i nasi, anche senza vedere di chi si trattava.
-Che cos'è quella cosa ai suoi piedi?- bisbigliò Hermione.
-Sembra un'arpa- fece Ron. -Deve averla lasciata qui Piton-
-Probabilmente, quella bestia si sveglia quando uno smette di
suonare- commentò Harry. -Beh, cominciamo...-
Si portò alle labbra il flauto di Hagrid e cominciò a soffiarci dentro. Non era un vero e proprio motivo, eppure fin dalla prima nota le palpebre del cagnone cominciarono a socchiudersi. Harry suonava quasi senza riprendere fiato.
Lentamente il brontolio cessò: il cane
oscillò un poco sulle zampone e poi cadde in ginocchio.
Alla fine scivolò a terra, profondamente addormentato.
-Continua a suonare- consigliò Ron a Harry mentre strisciavamo verso la botola.
-Che cosa state facendo! Siete pazzi percaso!?- sussurrò Malfoy
-Chiudi il becco o si sveglierà!- lo ribeccai
-Credo che in tre riusciremo ad aprirla- disse Ron sbirciando oltre
il dorso dell'animale. -Vuoi andare tu per prima, Hermione?-
-Manco per sogno!-
-Eileen?-
-Non guardare me- dissi alzando le mani al cielo
Si girò verso Malfoy.
-Malf..-
Non fece un tempo a finire la frase che Malfoy aveva già scosso la testa.
-Va bene ho capito...-
Ron strinse i denti e scavalcò con circospezione le zampe del cane. Poi, chinatosi, tirò forte l'anello della botola, che si spalancò all'istante.
-Che cosa vedi?- chiesi ansiosa.
-Niente, solo buio... non c'è modo di scendere, dovremo saltare giù-
Harry, che stava sempre suonando il flauto, fece un cenno a Ron per attirare la sua attenzione e indicò se stesso.
-Vuoi andare tu? Ma sei proprio sicuro?- disse Ron. -Non so neanche
quant'è profonda la buca. Da' il flauto a Hermione, così evitiamo che si svegli-
Harry le passò lo strumento. Nei pochi secondi di silenzio che trascorsero, il cane si agitò ed emise una specie di grugnito, ma non appena la ragazza prese a suonare, tornò a dormire profondamente.
Harry lo scavalcò e guardò giù nella botola. Il fondo non si scorgeva neanche.
Allora si calò attraverso l'imboccatura, fino a quando non rimase appeso solo per le punte delle dita. Poi, rivolgendosi a noi che eravamo rimasti di sopra, disse -Se mi succede qualcosa, non venitemi dietro. Andate dritti filati alla voliera dei gufi e mandate Edvige da Silente. Siamo intesi?-
-D'accordo- facemmo
-Possiamo farlo anche adesso- spuntò Malfoy che era ancora dietro di noi
-Non ti abbiamo obbligato noi di venire Malfoy. Se te ne vuoi andare a noi non dispiace mica- risposi
-Voglio vedere per quanto tempo rimanete vivi- fece con una risatina
-Ci vediamo tra un attimo, o almeno spero...- disse harry mollando la presa.
-Tutto a posto!- gridò -Si atterra sul
morbido, potete saltare!-
Ron lo seguì immediatamente, e atterrò lungo disteso accanto a lui.
-Che cos'è questa roba?- furono le prime parole che disse.
-Che roba?- chiesi
-Scendi Eileen!- gridò Harry
Feci per saltare ma Malfoy mi bloccò per il polso.
-Non puoi scendere! E io cosa faccio qua da solo! Assieme a questo...bestione- indicò Fuffi.
-Ad esempio potresti tornatene nei sotterranei e stare zitto-
-Ma ora non posso! C'è Gazza in giro! Mi beccherbbe!-
-Peggio per te Malfoy. Ora, o salti o te ne torni da dove sei venuto.- dissi decisa saltando.
Malfoy si guardò attorno incerto e poi salto anche lui.
-Bleah! Che cos'è questo schifo- disse Malfoy
-Boh! Sembra una pianta. Immagino che sia stata messa qui per attutire la caduta. Dai, Hermione, tocca a te!- risposi
In lontananza, la musica cessò. Si udì il cagnone abbaiare forte, ma ormai la ragazza era saltata. Atterrò vicino a Harry, dall'altra parte.
-Dobbiamo trovarci metri e metri sottoterra, al disotto della scuola- osservò subito.
-È stata proprio una bella fortuna che ci fosse questa pianta- commentò Ron.
-Fortuna?- strillò Hermione. -Guardatevi un po'!-
Balzò in piedi e cercò di appoggiarsi alla parete umida.
Fu uno sforzo inutile, perché nell'istante stesso in cui era atterrata, la cosiddetta pianta aveva cominciato ad avvolgerle attorno alle caviglie certi tentacoli simili a serpenti. Quanto a Harry e a Ron, non se n'erano accorti, ma avevano le gambe già strette nella morsandi quelle lunghe propaggini.
Malfoy invece deve essersene accorto per secondo, perché iniziò ad urlare e a divincolarsi.
-AAAAH! CHE SCHIFO! AIUTO! MORIREMO! CLARK QUESTA È TUTTA COLPA TUA!-
-MIA? SEI PERCASO IMPAZZITO?! È STATA UNA TUA IDEA SEGUIRCI!-
-State fermi!- ordinò Hermione. -Io lo so che cos'è questa: è il tranello del Diavolo!-
-Oh, ma quanto sono contento che sappiamo come si chiama: è davvero
molto utile!- fece Malfoy in tono sarcastico, inclinandosi all'indietro
nel tentativo di evitare che la pianta gli si avvinghiasse al collo.
-Zitti! Sto cercando di ricordare come si fa ad ammazzarla!-
-Beh, spicciati, non respiro più!- dissi col fiato mozzo, cercando di divincolarmi dalla pianta che si avvinghiata intorno al torace.
-Vediamo: Tranello del Diavolo, Tranello del Diavolo... Che cosa diceva il professor Sprite? Che la pianta ama il buio e l'umido...-
-E allora accendi un fuoco!- esclamò Harry sempre più in difficoltà.
-Già... certo... ma non c'è legna!- gridò Hermione torcendosi le,mani.
-Ma sei diventata matta?-ruggì Ron.
-Sei una strega, sì o no?- dissi
-E va bene!- fece Hermione. Estrasse la sua bacchetta, l'agitò nell'aria, bofonchiò qualcosa e sparò contro la pianta un getto di fiamme color campanula.
Nel giro di pochi istanti la presa della pianta che si allentò, mentre si ritraeva dalla luce e dal calore.
I tentacoli si accartocciarono sbattendo e srotolandosi dai nostri corpi, e riuscimmo finalmente a liberarci.
-Fortuna che a lezione di Erbologia stai sempre attenta, Hermione- disse Harry appoggiandosi al muro accanto a lei e asciugandosi il sudore dalla faccia.
-Già- feci
-E fortuna che Hermione non perde mai la testa in situazioni di emergenza... "Non c'è legna!"... ma insomma!-dise Ron
-Da questa parte- riprese Harry, additando l'unica via di uscita
che si scorgesse: un passaggio fra due pareti di pietra.
A parte i nostri stessi passi, l'unico altro rumore era un lieve gocciolio di acqua che scorreva lungo le pareti.
Lo stretto corridoio procedeva in discesa.
-Non sentite niente?- bisbigliò Ron.
Tesi l'orecchio.
Si udiva un lieve fruscio e tintinnio, che sembrava provenire dall'alto.
-Credete che sia un fantasma?- disse Malfoy
-Non saprei... dal rumore sembra un battito d'ali- commentai
-In fondo c'è una luce... vedo qualcosa che si muove- notò Hermione
Raggiungemmo l'estremità del passaggio e davanti a noi vedemmo una camera tutta illuminata con il soffitto a volta, alto sopra le nostre
teste.
Era piena di uccellini dagli splendidi colori, come gemme, che svolazzavano e volteggiavano per tutta la stanza.
Sul lato opposto vi era un pesante portone di legno.
-Pensate che ci attaccheranno se attraversiamo la camera?- disse
Ron.
-Probabilmente- rispose Harry. -Non sembrano molto cattivi, ma immagino che se scendessero tutti insieme in picchiata... Beh, non c'è nient'altro da fare... Parto io-
Inspirò profondamente, si coprì il viso con le braccia e spiccò la corsa per attraversare la camera. Ci aspettammo di sentirgli piombare
addosso da un momento all'altro becchi acuminati e artigli, ma non
accadde nulla.
Raggiunse incolume il portone.
Tirò la maniglia.
-È chiusa- disse
Lo seguimmo.
Ci mettemo a tirare e a scuotere il portone nel tentativo di aprirlo, ma non si mosse neanche quando Hermione provò con la formula magica: Alohomora.
-E adesso?- fece Ron.
-Questi uccelli... non è possibile che siano qui soltanto per bellezza- osservai
Stettimo a guardare le creature che si libravano nell'aria, scintillanti... scintillanti?
-Ma questi non sono uccelli!- esclamai a un tratto. -Sono chiavi! Chiavi alate! Guardate bene! Allora, questo vuol dire che...-
e mi guardò attorno per la stanza, mentre gli altri scrutavano lo sciame di chiavi. -Ma sì guardate! Prendiamo i manici di scopa! Dobbiamo acchiappare la chiave che apre il portone!-
-Ma saranno una centinaia!- si lamentò Malfoy
Ron eaminò attentamente la serratura.
-Quella che cerchiamo dev'essere una grossa chiave vecchio tipo... probabilmente d'argento come la maniglia-
Afferrammo un manico di scopa ciascuno e, balzati in sella, ci demmo la spinta e ci sollevammo da terra fino a ritrovarci in mezzo a quella nube di chiavi volanti.
Tesi le mani cercando di afferrarne qualcuna, ma quelle erano stregate e ci sfuggivano, alzandosi e abbassandosi così rapidamente che era quasi impossibile prenderne una.
Ma non per nulla Harry era il Cercatore più giovane da un secolo a
quella parte, aveva un vero e proprio talento per avvistare cose che gli altri non vedevano neppure.
Dopo aver zigzagato per circa un
minuto attraverso quel turbine di piume di tutti i colori dell'arcobaleno, notai una grossa chiave argentata che aveva un'ala piegata, come se fosse stata già catturata e infilata bruscamente nella serratura.
-È quella- gridai agli altri. -Quella grossa... lì... no, là... quella con le ali azzurro chiaro... e le piume tutte arruffate da una parte-
Harry si precipitò a tutta velocità nella direzione che avevo
indicato, ma sbatté contro Malfoy e rischiò di cadere dalla sua scopa.
-Dobbiamo circondarla!- disse Harry senza mai distogliere lo sguardo dalla chiave con l'ala rovinata. -Ron, tu sorvegliala da sopra... Hermione resta sotto e impediscile di scendere...Malfoy ed Eileen state ai lati e cercate di non farla muovere. Io
cercherò di prenderla. Forza: uno, due, TRE!-
Ron scese in picchiata, Hermione schizzò verso l'alto e io e Malfoy di dirigemmo ai lati, ma la chiave
schivò tutti e quattro e Harry si gettò all'inseguimento. Quella partì come una freccia verso il muro.
Harry si chinò in avanti e con un
rumore sinistro la inchiodò con una mano sulla pietra. Le grida di paura di Ron e di Hermione echeggiarono sotto la volta della vasta camera.
Atterrammo in gran fretta e Harry corse verso il portone, con la chiave che gli si dimenava in mano.
La infilò senza tanti complimenti
nella serratura e la girò: funzionava. Nel momento preciso in cui la
serratura si aprì con uno scatto, la chiave si sfilò e volò via di nuovo.
-Pronti?- chiese Harry, mentre aveva ancora la mano sulla maniglia del portone.
Annuimmo, e lui tirò fino ad aprirlo.
La camera accanto era talmente buia che non si distingueva un bel niente. Ma mentre vi entravamo, fu improvvisamente invasa da una gran
luce, e la scena che si parò dinanzi a noi fu stupefacente.
Ci trovavamo sull'orlo di un'enorme scacchiera, dietro ai pezzi neri, tutti molto più alti di noi e scolpiti in quella che sembrava pietra.
Di fronte, all'estremità opposta del vasto locale, c'erano i pezzi bianchi.
-E adesso, che cosa facciamo?- sussurrò Harry.
-Ma è chiaro, no?- dissi -Dobbiamo iniziare a giocare e via via attraversare la stanza fino ad arrivare dall'altra parte-
Dietro i pezzi bianchi si scorgeva un'altra porta.
-E come facciamo?- chiese nervosa Hermione.
-Penso- rispose Ron, -che dovremo far finta di essere anche noi dei pezzi degli scacchi-
Si diresse verso un cavallo nero e tese la mano per toccarlo.
D'un tratto, la pietra di cui era fatto prese vita. Il cavallo si mise a raspare a terra con la zampa, e il cavaliere chinò il capo coperto dall'elmo per guardare Ron.
-Dobbiamo... ehm... dobbiamo venire con voi per attraversare?-
Il cavaliere nero annuì. Ron si voltò verso di noi
-Qua bisogna pensarci bene...-disse.
-Credo che dovremo prendere il posto di tre cinque pezzi neri...-
Rimanemmo in silenzio, osservandolo mentre rifletteva. Alla fine, Ron disse: -Beh, non vi offendete, eh?, ma
nessuno di voi due è molto bravo a scacchi...-
-Figurati se ci offendiamo- ribatté subito Harry.
-Parla per te Potter- lo beccò Malfoy
Harry lo ignorò
-Dicci soltanto che cosa dobbiamo fare-
-Allora, Harry, tu prendi il posto di quell'alfiere, e tu, Hermione, mettiti vicino a lui, al posto di quella torre. Eileen e Malfoy farete i pedoni che ci sono dall'altra parte mentre io farò il cavallo.
-Non voglio fare il pedone- ribattè Malfoy
-Stai zitto e vai a fare il pedone- disse Ron.
Malfoy sbuffò.
Sembrava che i pezzi degli scacchi li avessero sentiti, perché a quelle parole un cavallo, un alfiere, una torre e due pedoni voltarono le spalle
ai pezzi bianchi e se ne andarono dalla scacchiera lasciando cinque
caselle vuote.
-I bianchi muovono sempre per primi, a scacchi- fece Ron lanciando un'occhiata al lato opposto dell'enorme scacchiera. -E difatti,
guardate...-
Un pedone bianco era avanzato di due caselle. Ron cominciò a dirigere le mosse dei neri, che si spostavano
silenziosamente seguendo i suoi ordini.
-Harry... muoviti diagonalmente di quattro caselle verso destra-
Il primo choc vero arrivò quando fu mangiato l'altro nostro cavallo.
La regina bianca lo sbatté a terra e lo trascinò via dalla scacchiera: rimase immobile, faccia a terra.
-Ho dovuto lasciarglielo fare- disse Ron con aria sconvolta, -così
tu, Hermione, sarai libera di mangiare quell'alfiere. Dai, muoviti-
Ogni qualvolta perdevamo un pezzo, i bianchi si mostravano spietati.
Ben presto i pezzi neri cominciarono ad allinearsi contro il muro, inerti come pupazzi.
-Ci siamo quasi- borbottò a un tratto.
-Fatemi pensare... fatemi pensare-
La regina bianca volse verso di lui la testa senza volto.
-Sì...- disse piano Ron, -è l'unico modo... devo lasciarmi mangiare-
-NO!- esclamammo io Harry e Hermione.
-Ma a scacchi è così!- tagliò corto Ron. -Bisogna pur sacrificare qualche cosa! Ora farò un passo avanti e lei mi mangerà... e voi sarete liberi di dare scacco matto al re, Harry!-
-Ma...- dissi
-Volete fermare Piton, oppure no?-
-Ron...- disse Hermione
-Sentite, se non vi sbrigate quello ruba la Pietra!-
Non c'era nient'altro da fare.
-Pronti?- gridò Ron, pallido ma con aria decisa. -Io vado... ma ricordate: non restate in giro a ciondolare, dopo che avrete vinto-
E così dicendo, fece un passo avanti e la regina lo colpì.
Gli diede una forte botta in testa con il braccio di pietra e il ragazzo cadde a terra di schianto.
Hermione si lasciò sfuggire un grido, ma rimase ferma sulla sua casella. La regina bianca trascinò Ron da una
parte: il ragazzo sembrava proprio K.O.
Tutto tremante, Harry si spostò di tre caselle a sinistra.
A quel punto, il re bianco si tolse la corona di testa e la gettò ai piedi di Harry.
I neri avevano vinto.
I pezzi si divisero in due gruppi e ciascun gruppo si inchinò all'altro, lasciando intravedere la porta aperta in fondo alla stanza.
Spiccammo una corsa verso Ron che era svenuto.
-Hermione tu portalo in infermeria. Io Eileen e Malfoy andiamo avanti- disse Harry
-Non possiamo mandare Hermione a portare Ron in infermeria! È se avessimo un problema che nessuno di noi tre da risolvere?- dissi disperata
-Hai ragione...ma mandare te non avrebbe alcun senso..., ora dovremmo essere tutti nella sala comune e capirebbero che eravate fuori dalla sala. E invece di Malfoy non ci possiamo fidare...quindi dobbiamo perforza mandare Hermione...- Arrivò ad una conclusione.
-E non lo possiamo lasciare qui?- fece Malfoy
-Sei pazzo? E se gli succedesse qualcosa?-risposi
-Da quando sei diventata una tassofrasso?- disse
-Ah sta zitto. Non abbiamo più tempo, Hermione, porta Ron in infermeria. Noi anduamo.- dissi decisa.
Gettammo un'ultima occhiata disperata in direzione di Ron ed Hermione che ormai si stavano allontanado e varcammo la porta ci diressimo in lungo il corridoio.
-Secondo te, che cos'altro ci manca?- chiese Harry
-Beh, Sprite il suo tiro ce l'ha già giocato, con il Tranello del Diavolo... A stregare le chiavi sarà stato senz'altro Vitious... La McGranitt ha fatto una Trasfigurazione ai pezzi degli scacchi
facendoli diventare vivi... Ci manca l'incantesimo di Raptor e poi
quello di Piton...-
Intanto eravamo giunti davanti a un'altra porta.
-Tutto bene?- sussurrò Harry.
-Va' avanti tu- disse Malfoy
Harry spinse la porta.
Le nostre narici furono invase da un odore nauseabondo, che costrinse
entrambi a coprirsi il naso con il mantello.
-Che schifo- disse Malfoy
Con gli occhi pieni di lacrime vidi, steso per terra davanti a noi, un mostro ancor più grosso di quello con cui avevamo già avuto a che fare. Giaceva inerte con un bernoccolo insanguinato in testa.
-Meno male che non abbiamo dovuto vedercela anche con questo- mormorò Harry mentre, con circospezione, scavalcavamo una delle zampone massicce. -Vienite, qui dentro non si respira-
Aprì la porta successiva tirandola a sé. Quasi non avevo il coraggio di guardare quel che avremmo trovato. E invece non c'era nulla di particolarmente spaventoso: eravamo in una stanza con un tavolo su cui erano allineate sette bottiglie di forme diverse.
-Qua c'è lo zampino di Piton- fece Harry. -Che cosa dobbiamo fare?-
Varcammo la soglia e immediatamente, nello strombo della porta alle nostre spalle, si accese un fuoco fiammeggiante.
Non era un fuoco qualsiasi: era viola. Nello stesso istante, fiamme nere si
sprigionarono dalla soglia della porta seguente.
Eravamo in trappola.
-Guardate!- Malfoy afferrò un rotolo di carta posato sul tavolo accanto alle bottiglie. Ci sporgemmo oltre la sua spalla per leggere quello che c'era scritto:
Davanti a voi è il pericolo, dietro la sicurezza
Due tra di noi vi aiutano, usate la destrezza
Una sola, di sette, vi lascerà avanzare
Se un'altra ne berrete, vi farebbe arretrare
Due son piene soltanto di nettare d'ortica
Tre, assassine, s'apprestano alla loro fatica.
Scegliete o resterete per sempre tra i supplizi.
Per aiutarvi a scegliere, vi diamo quattro indizi:
Primo, seppur subdolamente il velen non si svela, il vino delle ortiche alla sinistra cela;
Secondo, differenti sono quelle agli estremi ma per andare avanti rimangono problemi;
Terzo, come vedete, non ve n'è una uguale sol di nana e gigante il vin non è letale;
Quarto, la seconda a dritta e la seconda a sinistra sono gemelle al gusto, ma diverse alla vista.
Mi lasciai sfuggire un gran sospiro, e Harry, allibito, vide che sorridevo.
-Geniale!- dissi. -Questa non è magia: è logica. Si tratta di una sciarada. Ci sono tanti grandi maghi che non hanno un briciolo di logica. Loro sì che resterebbero bloccati qui in eterno-
-E anche noi, vero?-
-Certo che no- dissi -Su questa carta c'è scritto tutto quel che ci serve sapere. Sette bottiglie: tre contengono veleno, due vino, una ci farà attraversare sani e salvi il fuoco nero e una ci aiuterà a superare quello viola per tornare indietro-
-Ma come facciamo a sapere da quale bere?-Chiese Malfoy
-Dammi un minuto di tempo-
Lessi e rilessi la carta più volte.
Poi mi mise ad andare su e giù lungo la fila di bottiglie, borbottando indicandole ogni tanto col dito. Alla fine, arrivai alla soluzione.
-Ho capito!- esclamai. -Quella più piccola ci farà attraversare il fuoco nero... per raggiungere la Pietra-
Harry guardò la bottiglia più piccina.
-Dentro c'è abbastanza da bere soltanto per uno di noi- osservò.
-Non è neanche un sorso-
Ci scambiarono un'occhiata.
-E qual è che ci farà tornare indietro attraversando le fiamme viola?- chiese Malfoy
Indicai una bottiglia panciuta, all'estremità destra della fila.
-Bevete voi quella- disse Harry. -No, sta' a sentire... tornate indietro e acchiappate le scope nella stanza
delle chiavi volanti. Con quelle riuscirete a uscire dalla botola e a
evitare Fuffi... Poi, andate dritti filati alla voliera dei gufi, e mandate Edvige da Silente: abbiamo bisogno di lui. Io posso forse riuscire a tenere a bada Piton per un po', ma non sono certo un avversario alla sua altezza-
-Ma Harry... che farai se con lui c'è Tu-Sai-Chi?-
-Beh... ho avuto fortuna una volta, non è vero?- disse Harry additando la sua cicatrice. -Potrei aver fortuna di nuovo-
Le labbra mi tremarono, e all'improvviso mi slanciai verso
Harry e gli gettai le braccia al collo.
-Bleah! Che schifo! Avete smesso di fare i piccioncini?- si intromise Malfoy.
-Stai zitto e bevi quella pozione, idiota.- risposi staccandomi da Harry.
-Oh, Harry! Ti prego, sta' attento!-
-Bevi tu per prima- disse Harry. -Sei sicura che sia quella giusta?-
-Ma certo- risposi sicura. Dopodiché io e Malfoy bevemmo una lunga sorsata
dalla bottiglia panciuta.
Fui scossa da un brivido.
-Non sarà mica veleno?- fece Harry tutto ansioso.
-No... ma sembra ghiaccio-
-Svelta, vai, prima che l'effetto svanisca-
-Buona Fortuna!-
-Anche a te e non fatevi beccare da Gazza!-
Mi voltai, e mi diressi con Malfoy dritta filata verso il fuoco viola e lo attraversai.
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❝E Allora Baciami❞|Draco Malfoy|
FanficEileen Clark è figlia di Amalia Clark e Gotye Clark, uno dei più famosi seguaci del Signore Oscuro. Dopo l'incarcerazione di suo padre,Eileen vive da sola con sua madre, fino al giorno in cui ricevette l'attesa lettera per Hogwarts. ------------- -H...