Capitolo Ottavo

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Erano le 10:30: Ermal era in ritardo di 30 minuti. "Dov'è finito? Forse, avrà avuto un imprevisto... Un imprevisto un corno!"

Elena aveva iniziato a spazientirsi e aveva deciso di andare via, quando una voce la dissuase. "Scusami per il ritardo. Mi sono svegliato tardi. Spero che questo possa farmi perdonare." Ermal offrì ad Elena una rosa bianca, la quale non poteva competere con il sorriso del ragazzo. Nonostante indossasse degli occhiali da sole, Elena poté scorgere le occhiaie profonde.

"È bellissima. La rosa bianca è il mio fiore preferito." Disse Elena annusando il fiore.

"Come mai?" Domandò Ermal curioso.

"Forse perché mi ricorda mio fratello. Era un ragazzo "puro": aveva un animo sensibile capace di entrare in sintonia con chiunque lo circondasse. Nonostante ciò era protetto da una corazza pungente che impediva agli altri di ammirare la parte più nascosta di lui."

Elena si incupì: era passato molto tempo da quando aveva parlato di Francesco. Con il trascorrere del tempo, il fratello era divenuto uno scompartimento della mente ormai non più consultato.

"Mi spiace, non volevo farti rattristire." Ermal sembrava realmente dispiaciuto. "Complimenti Ermal! Un colpo da maestro devo dire!"

"Oh, non preoccuparti..."

"Elena, cosa c'è?" Con due dita Ermal sollevò il volto della ragazza, per guardarla negli occhi.

In quel momento Elena capì che l'animo di Ermal era "puro" come quello di Francesco: poteva fidarsi.

"Mio fratello è morto nove anni fa in un incidente stradale." Per la prima volta Elena aveva parlato della morte del fratello senza piangere. Gli occhi di Ermal le infondeva sicurezza.

"Mi spiace, non volevo farti venire alla mente questi tristi ricordi." Ermal comprese che Elena gli aveva fatto dono di una parte intima di lei: prima o poi avrebbe ricambiato quel dono.

"Non preoccuparti. Purtroppo il destino è una macina che lavora sempre. Ora non tediamoci con questi pensieri oscuri. Dove vorresti portarmi?" Domandò curiosa Elena.

"Ti porto nello studio di registrazione!" Esclamò Ermal, felice come un bimbo.

Osservando lo studio di registrazione, Elena restò stupita: non aveva mai visto un luogo del genere e pensò che bisognava essere degli esperti per ricordare il lavoro di ogni strumento.

"Ermal, qui tutto è bellissimo. A cosa serve questo? E quest'altro?" Elena sembrava una bimba alla scoperta del mondo. Ermal adorava vedere la curiosità della ragazza mentre cercava risposte per essere sodisfatta. Dopo aver arricchito il bagaglio culturale di Elena, Ermal, dopo tanti tentativi, la convinse a provare lo studio di registrazione.

Era stonata come una campana, ma nonostante ciò Ermal sarebbe rimasto ore ad ascoltare quella voce. Vederla felice e spensierata lo riempiva di gioia. Aveva compreso che quella ragazza sopportava un fardello troppo pesante per le sue spalle. Appariva minuta e fragile, ma in realtà era una guerriera pronta a difendere ciò che l'apparteneva. Elena continuava a cantare, ignara dei pensieri che affollavano la mente di Ermal.

"Complimenti per la performance." Disse Ermal applaudendo le mani.

"Grazie, grazie. Se vuoi posso aprire i tuoi concerti!"

"Quando farò un concerto allo zoo ti chiamerò."

"Perché allo zoo?" Domandò Elena non comprendendo.

"Beh forse i tuoi strilli saranno almeno compresi dagli animali."

"Sei cattivo porcospino." Disse Elena con una linguaccia.

"Ah sarei io il porcospino? Comunque il PORCOSPINO vorrebbe farti ascoltare una canzone.

"Sempre sarai, nella tasca destra in alto, in un passo stanco, dentro un salto che mette i brividi. Per sempre sarai, in un sorriso inaspettato o in un appuntamento con il mio destino che non vedo in faccia mai, che non ho visto mai."

Mentre intonava quei versi Ermal osservava attentamente Elena per farle comprendere che quello era un dono unicamente suo. Lei era sempre con lui, in ogni momento e luogo.

Quelle parole, quella melodia, scaldavano il cuore di Elena. Era come se fosse legata da un filo di Arianna e fosse tirata verso Teseo. Teseo, però, aveva abbandonato Arianna: lei non doveva commettere lo stesso errore. In quel momento però tralasciò ogni pensiero di questo genere e pian piano si avvicinò ad Ermal, ma le loro labbra non si unirono.

Angolo Autrice- Angela

Ciao a tutti! Finalmente i due protagonisti si concedono del tempo per stare insieme. Elena stava per cedere tra le braccia di Ermal, ma qualcosa la blocca. Secondo voi cosa? Commentate! Tra circa 16 ore incontrerò Ermal a Bari! Non vedo l'ora!

L'autobus della vita // Ermal Meta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora