Capitolo Nono

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"La parte migliore, però, è stato il dopo cena!"

"Ma dai! È già un miracolo che abbia accettato l'invito a cena, figurati il dopo cena."

"Non sottovalutarmi, caro Vigentini."

Appena udite le voci, Elena si distanziò da Ermal. Contrariamente il cantante sorrise nell'udire quell'assurda conversazione.

"Montanari hai finito di dire frottole?" Domandò Ermal non appena i due arrivarono.

I due ragazzi che si presentarono avevano circa l'età di Ermal: uno dei due era magro, capelli ricci e barba; l'altro un po' più in carne, viso rasato ed un ciuffo perfetto. Non appena i loro sguardi si posarono su Elena, sui loro volti comparve un sorriso beffardo.

"Scusateci, non volevamo interrompervi." Sghignazzò il ragazzo con il ciuffo.

"Non avete interrotto niente." Disse Elena arrossendo.

"Elena perdona la delicatezza di questi due bisonti. Lui è Andrea Vigentini, l'altro con il ciuffo "banana" è Marco Montanari". Disse Ermal.

"Molo piacere, io sono Elena."

"E' sei la nuova fiamma di Ermal?" Domandò curioso Marco.

"Montanari zittisci le scimmie urlatrici che sono nella tua mente." Disse Ermal.

"Perché mi bullizzate?" Domandò Marco facendo il finto offeso.

"Perché forse te lo meriti". Rispose Elena facendo l'occhiolino ad Ermal.

"Questa ragazza già mi piace!" Disse Andrea mentre sorseggiava una Fanta.

"Sono già consapevole di avere ottimi gusti." E mentre pronunciava questa frase, Ermal cinse la vita di Elena, stringendola a sé.

Il resto della mattina trascorse velocemente e piacevolmente: i due passeggiarono ed Ermal le offrì il pranzo. Ogni portata era studiata attentamente da Elena e ogni volta riscontrava dei difetti, affermando che sarebbe stata migliore lei nella preparazione. Ermal adorava quella nota di vanità che colorava l'animo della ragazza, al contrario Elena adorava il mantello dell'umiltà che rivestiva le spalle di Ermal. Lei parlava, parlava e parlava. Lui ascoltava e accettava ogni dono che lei gli offriva. Stavano pian piano scivolando l'uno tra le braccia dell'altro.

Come d'abitudine Ermal accompagnò Elena a casa.

"Grazie per la bellissima giornata. Mi sono divertita." Disse Elena sorridendo.

"Ringrazio te per l'invito. Spero che prima i miei amici non ti abbiano offesa." Tentò di scusarsi Ermal.

"Oh si, mi hanno offeso nel profondo dell'animo. Sono simpatici, ma mai quanto te."

"Mi hai fatto un complimento!?"

"Ehm... si."

"Allora fammi correre, perché diluvierà a momenti."

Elena rise. Era una risata genuina, che caratterizza solo poche persone. Solo le persone vere.

"Adesso vado, sennò ci tocca fare casa qui. Buonanotte."

"Aspetta Ermal." Elena lo bloccò, e si avvicinò lentamente verso il suo viso.

"Forza! Bacialo! Ma cosa dici? No, fermati. Non baciarlo". Le sue labbra si posarono vicino all'angolo della bocca. Quel piccolo bacio durò pochi secondi, poi come un ladro, Elena si rifugiò nel portone, lasciando Ermal che si toccava il punto in cui era stato baciato.

Angolo Autrice- Angela

Ciao ragazzi! Parliamo prima della storia: cosa ve ne sembra? Elena finalmente si sta lasciando andare, ma fino a che punto si spingerà?

Vi voglio raccontare la mia "avventura" di oggi in poche parole. Oggi, 30 Marzo, mi sono recata alla Feltrinelli di Bari per il firmacopie di Ermal. E dopo circa 6h e 30 minuti io non sono neanche riuscita ad entrare! Purtroppo non abitando a Bari, sono dovuta andar via per prendere il treno. Ermal si è solo fatto vedere dalla finestra. Io sinceramente sono rimasta delusa per l'organizzazione. Se qualcuna di voi ha partecipato al firmacopie di Bari o altre città e vuole dire la propria sarei curiosa di ascoltarla. Sta di fatto che ho speso circa 25euro e non sono neanche riuscita ad entrare dopo 6h e 30 minuti. So che era molto disponibile con i fan, purtroppo non ho avuto occasione di constatarlo. 

L'autobus della vita // Ermal Meta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora