Capitolo Quattordicesimo

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"Questo non va bene. Questo è troppo scollato. Questo è troppo semplice!" Dopo mille sospiri e vestiti, Elena era riuscita a trovare un vestito adatto per l'occasione. Ermal l'aveva invitata a cena per festeggiare non solo la performance di Elena con Massari, bensì anche per altro: ma cosa?

"Dove devi andare?" Domandò suo marito sulla soglia della porta.

"Dove devo andare?" "A cena con i colleghi del lavoro. A proposito di lavoro, tu non dovresti andare al cantiere?" Tentava di deviare il discorso.

"Elena... tu sai che sei mia moglie, vero? E ricordi anche perché ci siamo sposati?" Elena si sentì afferrare il braccio e si voltò per guardare gli occhi intensi di suo marito.

FLASHBACK

"Mario è l'unica possibilità per noi". Elena appoggiò le sue morbide mani sul volto di un giovane sbarbato.

"Non ne sono sicuro." Era titubante, ma Elena sarebbe riuscita a persuaderlo.

"È l'unico modo per ottenere la libertà! Dopo potremmo anche divorziare."

"Il matrimonio è per sempre. E poi io lo faccio perché ti amo. E tu?"

Il cuore di Elena si bloccò per un istante. "Pure io." Ed ecco la prima bugia che inaugurò quel groviglio inestricabile che era la vita di Elena.

FINE FLASHBACK

"Si, me lo ricordo ogni giorno." Un flebile sorriso affiorò sulle labbra della giovane donna.

Come un padre amoroso, Mario le donò un bacio sulla fronte e andò via. Il cuore di Elena fu avvolto da una morsa talmente forte che i suoi occhi si riempirono di lacrime. Pianse così tanto ormai da sentirsi lei stessa una lacrima. Ad un tratto però si specchiò e riconobbe nel riflesso la ragazza audace che era un tempo. E forse per quelle piccole tracce di audacia gli occhi di Ermal avevano incontrato i suoi; doveva prepararsi perché aveva un appuntamento.

Ermal, come al suo solito, si fece attendere, ma l'attesa ne era valsa la pena.

"Porcospino ti regalerò un orologio." Disse Elena abbracciandolo.

"Ho tardato di soli 10 minuti." Tentò di giustificarsi Ermal.

"Moltiplicati per 3. Comunque, dove andiamo?" Domandò curiosa come una bimba.

"In un piccolo ristorante del centro, ti va bene?"

"Qualsiasi posto va bene, purché ci sia tu." Quelle parole fuoriuscirono dalla bocca di Elena come un fiume in piena. Nessun filtro, solo la pura verità che fece sorridere Ermal.

Inaspettatamente Ermal posò le sue labbra su quelle di Elena. Elena sgranò gli occhi per lo stupore. "Cosa fai?!" Domandò Elena tra la rabbia e lo stupore.

"Ti ho rubato un bacio. E non sarà l'unico!"

Tra una chiacchiera e l'altra i due arrivarono al ristorante e cenarono in una perfetta armonia.

"Allora, mi dici qual è il secondo motivo che festeggiamo?" Era ormai la terza volta che Elena poneva quella domanda.

"Ma quanto siamo curiosi! Non so se dirtelo o meno... Fammi pensare, semmai più tardi."

"No! Per favore dimmelo!"

"E va bene mia piccola bimba capricciosa. Non so se sia importante per te oppure..."

"Ermal vai dritto al punto!"

"Parteciperò a Sanremo."

Ermal beveva un bicchiere di vino ed Elena gli mostrò un sorriso radioso.

ANGOLO AUTRICE

Salve ragazze! Spero che l'attesa ne sia valsa la pena! Stiamo scoprendo qualche segreto di Elena. Ermal, invece, va a Sanremo! Cosa accadrà? Spero che voi continuiate a leggere! 

L'autobus della vita // Ermal Meta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora