Capitolo Dodicesimo

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"È bellissimo. Guarda che sorriso! E quei ricci! Resterei qui ad osservarlo per ore... Elena ma cosa dici? Ricordati che sei sposata! Non illuderti e soprattutto non illuderlo."

Elena sorrideva nel vedere quell'anima dormiente: con tocco delicato gli donò una carezza sul volto. Quel contatto però non le bastò, desiderava altro. Temendo di svegliarlo, si protese in avanti e posò le sue labbra vicino all'angolo della sua bocca. Un tocco leggero, ma sufficiente da far svegliare Ermal. Il ragazzo avvolse il corpo ambrato della ragazza con le sue possenti braccia e le baciò la fronte.

Lei alzò il capo e rimasero per pochi secondi ad osservarsi negli occhi. Quel tempo apparve infinito per Elena, ma non per Ermal che baciò la bocca tremante di lei in un attimo per evitarle di allontanarsi.

"Mi sta baciando! Mi sta baciando! Allontanati! No, no continua ti prego!"

"La sto baciando! La sto baciando! Ti prego, non allontanarti."

Elena non si distanziò, anzi anche lei contribuiva in quel bacio tanto atteso e desiderato. Entrambi volevano continuare così per ore, ma Elena si distanziò.

"È successo qualcosa?" Domandò Ermal tentando di capire cosa fosse potuto succedere.

"Niente, solo che... solo che non mi sento ancora pronta, scusami." Elena abbassò lo sguardo per quella situazione imbarazzante.

"Ehi, non preoccuparti. Il tempo corre, ma io no." Ermal le lasciò un umido bacio sulla guancia.

"Ora dovremmo andare via." Elena si alzò dal letto e aprì le finestre.

"Che ore sono?" Domandò Ermal stropicciandosi gli occhi.

"Le 06:50. E siamo pure in ritardo!"

"In ritardo? Ma se è l'alba!"

"Per i nullafacenti come te si! Ma per chi lavora no, porcospino!"

Ermal non avrebbe mai smesso di adorare quella ragazza.


"Andrà tutto bene. Rilassati e vedrai che tutto andrà per il meglio. Concentrati."

Tutti i ragazzi della brigata erano impeccabili: le divise ordinate e in religioso silenzio attendevano gli chef.

"Ragazzi, lui è lo chef Iginio Massari. Tutti voi sapete chi è e per quale motivo si trova qui. Per questo non mi dilungherò molto nei convenevoli e lasciò il comando allo chef." Cracco era stato di poche parole, ma chiaro nel suo intento: ora era Massari il capo.

"Buongiorno a tutti. Come ha detto lo chef, non perdiamo tempo in convenevoli e iniziamo il lavoro. Per le presentazioni ci sarà tempo." All'apparenza Massari con quei gli occhi blu era un uomo mite, in realtà era un'anima tendente al comando.

Come aveva preannunciato lo Chef i ragazzi furono sottoposti ad una pressione stenuante: svolgere diverse preparazioni nello stesso tempo sotto lo sguardo attento del Mastro pasticcere. 

"Basta così. Ho visto abbastanza. Potete tutti ritornare ai vostri compiti quotidiani, tranne tu giovanotto. Come ti chiami?"

"Riccardo."

"Bene Riccardo, oggi tu ti occuperai del reparto pasticceria."

Nell'udire quelle parole l'animo di Elena indossò il vestito della rabbia. Non poteva essere vinta da Riccardo. Tutti, ma non lui. Avrebbe fatto di tutto affinché potesse sostituirlo. Ci sarebbe riuscita.

Angolo Autrice- Angela

Salve! Ecco qui un nuovo capitolo. Finalmente un bacio! Ma solo un piccolo casto bacio! Chissà se accadrà altro... Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate! Continuate nella lettura!!

L'autobus della vita // Ermal Meta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora