Capitolo Ventitreesimo

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"Sei bellissima." Un semplice commento che provocò una dilatazione dei capillari sulle guance di Elena.

Ermal era entusiasta nell'osservare il corpo della donna amata in un ambito blu notte che le delineava ogni forma del suo corpo.

"Porcospino sei sempre un adulatore." Disse Elena sorridendo.

"E tu sei sempre poco sicura delle tue capacità e della tua bellezza. Per questa volta fidati di me. Mi sa che mentre starò sul palco dovrò controllare che non ci sia nessun ragazzo che tenti di approcciare." Disse Ermal avvicinandosi ad Elena.

"Tu devi solo pensare a cantare. Capito? Concentrati e vedrai che sarai il migliore." E gli lasciò un casto bacio sulle labbra, come simbolo della fiducia nei suoi confronti.

"E tu devi solo pensare a divertirti. Siamo intesi?" Disse Ermal guardandola negli occhi.

"Va bene." Disse Elena con un sorriso.

"Adesso andiamo, sennò tardiamo." Disse Ermal, offrendo il suo braccio alla donna amata.

"Che gentiluomo."

"E lo so. Io sono unico e posso dire che sono il meglio che tu potevi trovare."

"Porcospino la tua modestia mi sorprende ogni giorno."

"Il tuo sorriso è quello che mi sorprende ogni giorno. Come fa ad essere ogni giorno più luminoso?"

Elena arrossì violentemente e tentò di deviare discorso nel tragitto che conduceva dalla loro camera all'auto che li attendeva fuori dall'albergo. Il breve viaggio fu molto silenzioso poiché Ermal tentava di sedare l'ansia che albergava in lui (anche se negava la sua esistenza), Elena osservava in silenzio quel paradiso di luci.

"Siamo arrivati. Ricordi cosa ti ho detto?" Domandò Ermal come un padre premuroso.

"Si, che devo solo divertirmi." Disse Elena.

"Bene, adesso io vado." Ermal lasciò come segno di quella promessa un bacio.

"In bocca a lupo." Disse Elena allontanando il ragazzo a malincuore.

"Che il lupo corra con me." E sorrise. Quel maledetto sorriso che mandava fuori uso, ogni volta, cuore e cervello di Elena.

Doveva crearsi una barriera, ma il problema era che non voleva.

"Buonasera gentili spettatori e benvenuti alla sessantasettesima edizione del Festival di Sanremo..." Carlo Conti aveva inaugurato la serata.

Ogni volta che il presentatore annunciava un cantante il cuore di Elena accelerava, sperando di udire il nome di Ermal. Il ragazzo non le aveva neanche detto l'ordine di esibizione. Le voleva creare un effetto sorpresa, ma in realtà così le creava solo ansie.

Si erano esibiti 10 artisti, ma di Ermal nessuna traccia. Tutti i cantanti che si erano esibiti avevano doti strabilianti, ma Elena era stata ammaliata da due voci, Fabrizio Moro e Francesco Gabbani. Fabrizio Moro le infondeva un senso di sicurezza, Gabbani le trasmetteva adrenalina.

"Ultimo artista di questa prima serata..." Elena aveva perso le speranze quando all'improvviso udì "Ermal Meta" e la figura del cantante si materializzò sul palco.

Il titolo della canzone era "Vietato Morire" e sin dalle prime note Elena capì che avrebbe raccontato la sua vita ed in parte, in maniera casuale, anche quella della ragazza.

Ricordo quegli occhi pieni di vita
E il tuo sorriso ferito dai pugni in faccia
Ricordo la notte con poche luci
Ma almeno là fuori non c'erano i lupi
Ricordo il primo giorno di scuola
29 bambini e la maestra Margherita
Tutti mi chiedevano in coro
Come mai avessi un occhio nero

Gli occhi di Elena iniziarono a riempirsi di lacrime. Come Ermal, anche lei aveva subito percorse dentro le mura domestiche. Ogni volta tentava di nascondere i segni delle percosse con dei trucchi, ma invano. A scuola si estraniava onde evitare che qualcuno potesse domandarle cosa fosse accaduto. Nessuno si era interessato di lei.

La tua collana con la pietra magica
Io la stringevo per portarti via di là
E la paura frantumava i pensieri
Che alle ossa ci pensavano gli altri
E la fatica che hai dovuto fare
Da un libro di odio ad insegnarmi l'amore
Hai smesso di sognare per farmi sognare
Le tue parole sono adesso una canzone

Suo fratello, Francesco, era un barlume di speranza in quel mare di odio. Lui le aveva insegnato cosa fosse l'amore. Ogni volta era lui lo scudo dietro cui si riparava. Gli sarà per sempre debitrice.

Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
E ricorda che l'amore non colpisce in faccia mai
Figlio mio ricorda
L'uomo che tu diventerai
Non sarà mai più grande dell'amore che dai

L'amore... Cos'è l'amore? Ormai Elena non sapeva più cosa fosse quel sentimento. Forse erano i brividi che le procurava il tocco di Erma? Oppure cosa?


Non ho dimenticato l'istante
In cui mi sono fatto grande
Per difenderti da quelle mani
Anche se portavo i pantaloncini
La tua collana con la pietra magica
Io la stringevo per portarti via di là
Ma la magia era finita
Restava solo da prendere a morsi la vita

Ermal ci era riuscito. Era riuscito a difendere sua madre, lei invece no. Lei aveva permesso che suo padre portasse sua madre sull'orlo della disperazione. Aveva subito, non aveva reagito.


Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
E ricorda che l'amore non colpisce in faccia mai
Figlio mio ricorda
L'uomo che tu diventerai
Non sarà mai più grande dell'amore che dai

Lo sai che una ferita si chiude e dentro non si vede
Che cosa ti aspettavi da grande, non è tardi per ricominciare
E scegli una strada diversa e ricorda che l'amore non è violenza
Ricorda di disobbedire e ricorda che è vietato morire, vietato morire

L'amore non è violenza. Ermal, tu hai capito cos'è l'amore, allora insegnamelo. Aiutami a trovarlo in questo mondo che ai miei occhi è nero come la pece. Aiutami, ti prego.

Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
E ricorda che l'amore non ti spara in faccia mai
Figlio mio ricorda bene che
La vita che avrai
Non sarà mai distante dell'amore che dai
Ricorda di disobbedire
Perché è vietato morire
Ricorda di disobbedire
Perché è vietato morire
Perché è vietato morire
Vietato morire

Elena sentiva gli applausi intorno a sé, ma dentro udiva il vuoto.

Note Autrice-Angela

Salve lettori! Eccoci con questo nuovo capitolo! Ermal si esibisce sul palco dell'Ariston ed Elena ne resta destabilizzata. Cosa accadrà? Mario scoprirà tutto? Continuate a leggere e ditemi cosa ne pensate!

L'autobus della vita // Ermal Meta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora