Dei timidi raggi del sole autunnale si posarono sulle palpebre di Ermal, facendolo destare dal sonno ristoratore, al quale si era concesso per poche ore. Il giovane cantautore aveva trascorso una notte di passione con la sua musica.
Appena i suoi occhi si schiusero la mente di Ermal fu attraversata da un pensiero: Elena. Desiderava rivedere quella ragazza, che la notte precedente era stata un chiodo fisso. Mentre si perdeva tra questi pensieri gli squillò il cellulare.
"Pronto?"
"Ermal! Ti passo a prendere per le 08:30?"
"Marco, non ne vale la pena. Vengo in studio con l'autobus."
"Sei sicuro? Potresti essere accerchiato dalle tue fan! Incontrare qualche persona con cattive intenzioni!"
"Montanari esageri sempre. Prima cosa: adoro le mie fan. Secondo: non ho più dieci anni, so badare a me stesso."
"Ma se non sei neanche capace a giocare a calcio! Comunque, va bene. Fai attenzione. A dopo."
"Agli ordini mamma. Ciao".
Ermal rise per quella buffa conversazione. Marco era uno dei suoi più cari amici: era sempre disponibile e si preoccupava per ogni cosa. Forse loro personificavano il vero concetto dell'amicizia. Indipendentemente dagli avvertimenti di Marco, Ermal si diresse verso la fermata degli autobus aspettando quello che aveva apportato delle novità nella sua vita.
Non capiva come mai fosse agitato. "Questa ragazza mi ha ammaliato". Tentava di tranquillizzarsi osservando il solito panorama, ma invano. Il suo cuore si fermò per un momento nel momento in cui incrociò nuovamente quegli occhi nocciola: Elena.
"Prego, si sieda". Disse Ermal indicando il posto vicino.
Sul volto di Elena nacque un sorriso impregnato di imbarazzo e meraviglia. "Perché reagisco così? Un po' di decoro!"
"La ringrazio signor Meta. Una curiosità: lei è così gentile e premuroso con tutte le fanciulle che incontra sull'autobus?"
"Solo coon le signore avanti negli anni." Le disse il riccio rivolgendole uno sguardo ironico.
"Ma se io e lei abbiamo la stessa età!" Rispose Elena a tono.
"Ma va non ci credo! Lei quanti anni ha? Sempre se posso permettermi."
"27. Lei?"
"Beh... Mi sa che il vecchietto qua sono io: 35 anni". Rispose Ermal fingendo di essersi offeso.
"Avrei giurato che fosse più giovane..." Quel pensiero espresso ad alta voce colpì le orecchie di Ermal.
"Mi sento ancora più anziano se continui a darmi del lei". Disse Ermal avvicinandosi alla ragazza. Quel gesto improvviso generò un'accelerazione del battito cardiaco di Elena. "Calma. Respira. Si è semplicemente avvicinato. Non ti ha neanche sfio..." Il pensiero non fu completato perché a causa di una curva Ermal si appoggiò alla spalla di Elena: le "rose" bianche del giardino di Elena furono colorate di rosso da Eros.
Se il cuore di Elena divenne il motore di una Ferrari, lo stomaco di Ermal divenne una centrifuga.
"Va bene". Disse abbassando lo sguardo.
"Questo è il mio numero –disse Ermal estraendo dalla tasca un bigliettino- così potrai chiamarmi se ti va. Sono arrivato. Arrivederci chef!"
Mentre Elena salutava il cantante comprese di aver superato la propria fermata.
Angolo Autrice- Angela
Salve gente! Vi ringrazio tantissimo per il sostegno! Non avrei mai immaginato che tanta gente potesse leggere una mia storia. Allora... Su quest'autobus avvengono incontri molto interessanti. Come si evolverà la storia? Continuate a leggere!
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L'autobus della vita // Ermal Meta.
Hayran KurguUn cantante famoso ed una chef alle prime armi. Sono loro due i protagonisti di questa storia travagliata arricchita da una patina ironica e romantica. Ermal ed Elena. Nascerà l'amore?