“Sicura di non voler venire alla partita? E dai, fammi compagnia!”. Megan la stava implorando per la centesima volta, ma Rose scosse la testa, radunando piuma e pergamene. “Ti ho già detto che ho un impegno, Meg. E poi hai Eliot, credo che basti ed avanzi per farti compagnia, o sbaglio?”. L'altra ragazza sbuffò. “E poi perché dovrebbe interessarmi la partita? Come minimo i Grifoni vinceranno 350 a 0 contro i Tassi e...” “I Tassi? Che stai dicendo, Rose?!” la interruppe l'altra Corvonero, spalancando gli occhi. Rose si alzò a la guardò con un'espressione curiosa, mentre l'altra scuoteva il capo. “Che diavolo hai nella testa? La partita di oggi sarà Grifondoro contro Serpeverde!” esclamò, mettendosi le mani sui fianchi con disappunto, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Rose sbiancò di colpo, impietrita come il corno dell'unicorno che avevano visto nella foresta durante la lezione di Divinazione. Scorpius è il cercatore dei Serpeverde. E se la partita è alle 16:30... “A cosa stai pensando?” le chiese l'amica, scuotendola per un braccio. “Sembra che questa notizia ti abbia sconvolta!”. La rossa si strinse nelle spalle, storcendo il naso. “Non è niente, anzi, credo che verrò con te alla partita dopo tutto” concluse, sorridendo. Megan le saltò al collo, baciandola sulle guance. “Ti adoro, Weasley! Vedrai che urleremo così forte da farci sentire anche dal tuo principe azz...ehm, verde. Magari ti dedicherà il boccino d'oro, chissà?” cominciò a fantasticare, facendo giravolte per tutta la stanza.
Nel frattempo Rose aveva acchiappato un pezzo di carta dalla scrivania ed aveva scritto velocemente un messaggio da dare al suo gufo, che apparve non appena ebbe aperto la finestra e fischiato con due dita. L'esemplare di gufo reale marrone e bianco arruffò le penne e sfregò la testa contro la sua mano, mentre la ragazza lo accarezzava con affetto. “Arthur, ho bisogno che consegni questo messaggio prima delle 16:30 di questo pomeriggio, ti prego”. L'animale parve annuire leggermente e decollò non appena il messaggio fu fissato alla sua zampa sinistra.
Megan si avvicinò alla finestra, pensierosa. “A chi hai spedito quel messaggio?” chiese, sporgendosi per cercare di individuare la direzione presa dal gufo. Rose alzò le spalle ed afferrò la sciarpa blu e grigia dallo schienale della sedia, avvolgendosela intorno al collo. “Non preoccuparti, era per il professor Paciock. Non avevamo una partita da vedere, noi?” aggiunse poi, prendendo sottobraccio l'amica e trascinandola verso la porta, mentre un velo di tristezza continuava ad oscurarle i grandi occhi verdi.
Non disturbarti a chiedermelo nuovamente, si vede che non ci tenevi poi così tanto a quelle ripetizioni. - R.W.
Scorpius aveva riconosciuto quel gufo reale, apparteneva alla famiglia Weasley da anni ormai ma l'unica che se ne serviva veramente era Rose. Nel momento in cui l'aveva visto posarsi sulla propria finestra, il suo cuore aveva perso un battito e ricordarsi dell'appuntamento a cui non sarebbe potuto andare fu un tutt'uno. Merda! Le avevo detto di trovarci alle 17. Stupida partita, me ne ero completamente dimenticato. Si odiava. Si odiava a tal punto che avrebbe voluto consegnare personalmente il boccino al cercatore avversario (niente meno che James Potter) per poter finire in fretta e correre da lei a spiegarle che non l'aveva fatto di proposito, che non avrebbe mai voluto prenderla in giro, né farle perdere tempo. Ma forse era già troppo tardi.
Il suo compagno di stanza lo prese per una spalla, riportandolo alla realtà. “Hey Malfoy, di chi è quel biglietto? Un'altra ammiratrice?” domandò, assetato di pettegolezzi. Il giovane scosse la testa, infilando il biglietto stropicciato in tasca. “Si, del terzo stavolta” rispose senza pensarci troppo. Era molto meglio continuare ad alimentare certe dicerie piuttosto che rivelare a quel branco di idioti che l'unica persona che avesse mai destato un minimo interesse in lui era quella da cui avrebbe dovuto stare alla larga, vista la rivalità tra le loro famiglie. L'altro ragazzo gli assestò una pacca sulla spalla, poi, ritenutosi soddisfatto, tornò a riordinare i propri libri, mentre Scorpius cominciava a svestirsi per poter indossare la divisa del Quidditch. Ma la sua mente era altrove. Che gran coglione.
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Why can't we just stay the same?
Фанфик“Con quei capelli potresti essere scambiata per una di famiglia. Sono quasi identici a quelli di Lily e di Rose!” ed aveva aggiunto: “Mio fratello deve aver ereditato la passione per le rosse da mio padre e da mio nonno”. Fanfiction ambientata ad H...