8.

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“Piantala di ridere, Weasley. Non c'è niente di divertente!” esclamò Megan, l'esasperazione più che evidente nella sua voce. Rose si stava letteralmente rotolando con le lacrime agli occhi sul tappeto a frange blu notte della sala comune dei Corvonero. L'amica se ne stava seduta sulla poltrona più vicina, le braccia incrociate sul petto e l'espressione imbronciata. Quando finalmente riuscì a calmarsi, la ragazza si passò una mano tra i lunghi capelli rossi, sorridendo alla compagna, che sbuffò infastidita. “Tu non capisci, tuo fratello è già al quarto anno” “Ma anche lui è stato una matricola” rispose l'altra con calma. “Sì, ma tu in quel momento eri al terzo, non avevi una vita sociale molto vivace” tossicchiò quando l'altra ragazza le lanciò un'occhiataccia, poi riprese a lamentarsi: “Io adesso sto con Eliot, passo la maggior parte del mio tempo con te e le altre e non mi va di avere quel moccioso tra i piedi. E come se non bastasse, è stato smistato tra i Tassorosso. I Tassorosso. Ti rendi conto di cosa può significare?” chiese, chiudendo gli occhi con aria drammatica. Rose scosse la testa. “In realtà non saprei. E ti ricordo che anche mio fratello si trova in una casa diversa dalla mia, così come tutti i miei cugini”. Megan la guardò al culmine della disperazione. “Sì, ma si tratta di Grifondoro, la casa a cui tutti aspirano. E anche Serpeverde non è così male. Ma Tassorosso! Sono così insulsi, così docili. Per una famiglia che si tramanda il nome dei Corvonero da generazioni è una vergogna!”. L'altra sospirò. “Te l'ho già detto, a me non sembra una cosa così grave. Cameron è così dolce e tranquillo, credo sia il posto più giusto per lui. Non sai quanto ti invidio! Hugo è sempre in giro a fare danni con Lilu” mormorò, sentendosi improvvisamente più grande di quanto non fosse in realtà.

Megan era sul punto di ribattere nuovamente, quando qualcuno si avvicinò a loro con passo svelto. Un turbinio di capelli biondi mise Rose in allerta, inducendola ad alzarsi. L'amica invece rimase seduta in poltrona e rivolse alla nuova arrivata uno sguardo glaciale. “Hai bisogno di qualcosa, Shauna?” domandò fredda. L'altra sorrise con aria arcigna. “Oh, da parte tua proprio nulla, Light. Sono qui per parlare con la Weasley” aggiunse poi, rivolgendosi a Rose, che aveva assunto a sua volta una postura più rigida. La bionda continuò con noncuranza: “Credevo di averti avvertito, ma a quanto pare non sono stata abbastanza chiara, viste le voci che mi sono arrivate stamattina. La devi smettere di stargli dietro, hai capito?”. Rose sgranò gli occhi, senza capire. L'altra sbuffò. “Non fare la santarellina con me, so che ti riesce piuttosto bene ma non è proprio il caso” “Guarda che non sto fingendo, non ho proprio la minima idea di cosa tu stia parlando, Shauna” ribatté la giovane Corvonero, incrociando le braccia. Shauna la squadrò con i gelidi occhi azzurri, poi sogghignò. “Mi chiedo che cosa ci trovi Bradley in te, sei così provinciale. E scommetto che dovrebbe faticare un bel po' prima di riuscire a concludere qualcosa”. Rose a quel punto scoppiò a ridere. “Si tratta di questo, allora? Beh, puoi stare tranquilla mia cara, Samuels non m'interessa minimamente e...” “Smettila! Mi hanno detto di avervi visti insieme questa mattina!” replicò l'altra inalberandosi. “E non cercare di inventarti scuse del tipo “stavamo parlando del Quidditch” perché non sei affatto credibile, ok?”. Rose alzò gli occhi al cielo. “Forse non sarebbe credibile nel tuo caso, dato che non sai neppure quanti punti vale il boccino d'oro. Ma è così, stavamo facendo una semplice chiacchierata e comunque...” “Oh, ma fammi il piacere! La verità è che tu preghi che s'interessi a te ed invece per lui quelle come te contano meno di zero. E come potrebbe essere altrimenti? Sai solo preparare qualche intruglio magico, hai dei capelli inguardabili e sotto sotto hai pure il sangue sporco...”

A quel punto Megan si alzò a sua volta, premendole una mano sulla clavicola con fermezza. “Dovresti darti una calmata, tesoro” “Tu non impicciarti e non osare dirmi cosa devo fare. Anzi, fossi in te mi preoccuperei di più del tuo ragazzo e di dove passa il suo tempo quando non è con te” commentò acida. Megan sussultò, ma a quel punto fu Rose ad intervenire in sua difesa. “Che cosa pensi di ottenere con queste false insinuazioni, Shauna?” “E chi ha detto che sono false? Non ho bisogno di inventarmi nulla e sicuramente non è colpa mia se la tua amica non riesce a vedere un paio di corna neppure quando...”. La frase s'interruppe con un forte schiocco e Shauna si portò una mano alla guancia, dove Rose l'aveva appena schiaffeggiata, la bocca aperta per la sorpresa. Dopo un attimo di stupore, le rivolse uno sguardo furioso. “Continua pure a fare l'eroina, Weasley, ma giocando con il fuoco ci si può fare molto male” le intimò, mentre la ragazza scuoteva i capelli rossi con decisione. “Sono più che sicura di riuscire a tenere a bada un fuocherello tanto insulso” borbottò, stringendo il braccio di Megan, che rivolse l'ennesima occhiataccia alla bionda. Quest'ultima aggrottò la fronte e girò sui tacchi, raggiungendo la propria stanza quasi di corsa.

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