7.

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Rebecca stava sfogliando le pagine dell'enorme Gli animali fantastici: dove trovarli così freneticamente da attirare involontariamente l'attenzione di alcuni ragazzi intenti a rovistare tra gli scaffali della biblioteca. Scrutava pensierosa i sottili fogli di pergamena prima di passare oltre con uno sbuffo di frustrazione, i lunghi capelli castani che volteggiavano senza tregua intorno al suo viso. Non si accorse neppure di Al che si era appena seduto vicino a lei fino a quando lui non le sfiorò la spalla con la mano. Allora la ragazza sussultò e finalmente sembrò distogliersi dai propri pensieri. “Ciao Al” disse sottovoce, sorridendo debolmente. Il ragazzo le sorrise di rimando. “Ciao! Non sapevo che il libro di Cura delle Creature Magiche fosse così interessante” commentò, accennando al grosso tomo aperto sul tavolo di fronte a lei. Rebecca abbassò lo sguardo. “Infatti non lo è, ma stavo cercando...” e poi si zittì, indecisa sul da farsi. Scrutò il viso del giovane Serpeverde, tentanto di capire se valesse la pena fidarsi di lui o meno. Ma sì, forse potrebbe aiutarmi più di quanto immagini. “Cercavo delle informazioni sugli unicorni” concluse. Al aggrottò la fronte e lei si affrettò ad aggiungere: “Informazioni extra. Qualcosa che non ci abbiano detto a lezione, per intenderci” “Ed il motivo?” chiese lui, anche se già conosceva la risposta. La ragazza si strinse nelle spalle. “Sto solo cercando di capire tutta questa faccenda della scritta di sangue e del corno pietrificato e credevo di poter trovare qualcosa di utile nel libro...”. Dalla sua espressione imbronciata Al intuì che non avesse ottenuto alcun risultato da quella ricerca. E sentì l'impulso di aiutarla.

“Magari dovremmo cercare altri libri, qualcosa di un po' più specifico...” ipotizzò, fissandola intensamente. Rebecca si morse il labbro inferiore, poi sospirò. “Ho già controllato tutti i volumi della biblioteca in cui ci fosse anche solo un minimo accenno agli unicorni. Non saprei dove...” poi il suo sguardo s'illuminò e tornò di nuovo cupo. “Non starai seriamente pensando di fare quello che credo tu voglia fare, vero?” domandò alzando un sopracciglio. Al ridacchiò. “Non so a cosa tu stia pensando, ma ci sarebbe una sezione particolare della biblioteca che non viene consultata spesso, credo che una sbirciatina potrebbe esserci utile...” “Non ho intenzione di finire nei guai solo per dare una sbirciatina ai libri proibiti!” sbottò Rebecca, lanciandogli un'occhiataccia. Al si portò un dito alle labbra. “Forse potremmo pure evitarli, se tu smettessi di strillare” sussurrò, poi tornò serio. “Staremo attenti a non farci scoprire e ti prometto che ne sarà valsa la pena, davvero. Mio padre mi ha parlato spesso di quei libri e, per quanto alcuni siano estremamente pericolosi, altri sono decisamente istruttivi” “Istruttivi? Questa poi!” esclamò la ragazza ridacchiando. Quando vide che il giovane Serpeverde la stava ancora fissando in silenzio, deglutì a fatica. E se avesse ragione? Non abbiamo altra scelta. “Va bene Potter, proviamoci” concluse e già seppe che si trattava di una pessima idea.

“Dove vai così di fretta?”. La voce di Megan la fece sussultare nel silenzio della stanza. Rose si voltò verso di lei, la sciarpa ancora stretta nella mano destra, mentre con la sinistra era intenta ad allacciarsi freneticamente i bottoni della giacca. “Io...avevo voglia di prendere una boccata d'aria” mormorò, guardandola di sottecchi. L'amica la squadrò pensierosa, poi si strinse nelle spalle. “Meglio così, negli ultimi tempi io ed Eliot non abbiamo passato molto tempo da soli e visto che abbiamo il pomeriggio libero, volevamo approfittarne per...insomma...”. Rose storse il naso. “Va bene, ricevuto! Ma assicuratevi di chiudere a chiave la porta e vi prego, non usate il mio letto!” supplicò, intrecciando le mani come se stesse pregando. Megan scoppiò a ridere. “Tranquilla Weasley, non invaderemo il tuo spazio” la rassicurò facendole l'occhiolino. La ragazza annuì, avvolgendosi la sciarpa nerazzurra intorno al collo e sciogliendosi i lunghi capelli rossi sulle spalle. “Allora, io vado” informò l'amica. Quando fu sul punto di aprire la porta del dormitorio, ormai sicura di averla fatta franca, la voce di Megan la fermò di nuovo. “Sicura che sia solo per prendere una boccata d'aria? Non mi starai nascondendo qualcosa, vero?”. Rose si girò verso di lei sforzandosi di mostrare un'espressione sinceramente stupita. “E cosa ti starei nascondendo, secondo te?” le domandò, temendo la risposta. Megan incrociò le braccia sul petto ed inclinò la testa di lato. “Oh, non saprei. Magari ti stai vedendo segretamente con qualcuno. Qualcuno che non vuole che si sappia in giro...o magari sei tu che vuoi tenerlo segreto, cosicché io non posso dirti te l'avevo detto ?” ipotizzò, sorridendo. Allora fu il turno di Rose di incrociare le braccia. “Non ti seguo” “Certo che mi segui, Weasley, ma sei troppo ostinata per ammetterlo. Vabbé, non voglio insistere. Devo sistemare delle cose prima che arrivi Eliot, quindi tu faresti meglio a sparire”. Le ultime parole di Megan la raggiunsero in corridoio, mentre stava per richiudere la porta della torre dei Corvonero: “Io te l'avevo detto 4 anni fa che sarebbe finita così”.

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