Capitolo 16

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Liam non avrebbe mai fatto quella domanda, se avesse saputo che la risposta di Louis sarebbe stata un semplice e freddo "Qualcuno di cui non voglio parlare". Lo aveva liquidato così. Era il suo migliore amico, e lo aveva scansato come se non fosse nulla, andandosi a nascondere nella sua camera probabilmente.
Ma quello sguardo... quello sguardo non prometteva nulla di buono. Non lo aveva mai visto. Non era ansia o rabbia... ma terrore. Qualsiasi cosa fosse successa doveva averlo scosso parecchio... e Louis non è un tipo che si scuote facilmente.

Vedeva fumo intorno a sè, una nebbia scura che sbucava dalle fiamme, inondandogli le narici di anidride carbonica. La foresta era in fiamme, i suoi vestiti ero in fiamme. Ma niente. Lui non sentiva niente. Nè caldo, nè freddo. Camminava semplicemente tra le fiamme, calpestando rametti carbonizzati.
- Zayn!
La sua voce si spense nel buio del cielo sopra di lui, come un urlo nel vuoto. Provò a richiamarlo, ma niente. Era solo. Era completamente solo.
Inizió a correre, spinto da un impulso di sopravvivenza che in realtà non esisteva. Evitò un tronco cadente di pochi centimetri e quale scintilla colpì la sua pelle, lasciandola completamente intatta.
Era come se nulla potesse fargli del male. Ma dov'erano gli altri?
- Louis? Gemma?- provó a chiamare, ma niente.
Un grosso boato scosse l'oscurità della notte, e ruppe il forte crepitio del fuoco. Si trovava ora in un enorme anello di fuoco, una radura non bruciata della forma simile a un ovale, l'unico posto con l'erba ancora verde.
Riprese a correre. L'aria pesante e calda gli dava la carica giusta. Saltò un albero giusto al centro della radura e poi lo vide. O meglio, le vide.
Al centro, posizionate in modo perfettamente simmetrico, c'erano tre pietre a forma di ovale. I colori erano appena visibili con tutto quel fumo che gli annebbiava gli occhi. Blu notte, verde smeraldo e nero pece.
Liam allungò una mano per toccarle, erano ruvide, quasi come se fossero ricoperte di scaglie... tipo squame di pesce solo molto più dure. Ma quello che lo sconvolse di più, fu lo strano simbolo che le legava. Una specie di tripla spirale. Era sicuro di averlo già visto, probabilmente su qualche libro di scuola... ma non ricordava cosa significava, non ricordava nulla in quel momento. Ne era semplicemente attratto. Era come se qualcosa lo stesse chiamando.
- Sono belle vero?
Non seppe mai a chi apparteneva quella voce, perchè proprio quando intravide il volto di quella donna, qualcosa lo spinse fuori, lo catapultò via da quel mondo incandescente.

Si svegliò di soprassalto, steso sul suo letto e completamente sudato. Era un sogno. Era solo un incubo si ripetè mentalmente, quasi a volersi convincere del fatto che fosse la verità. Ma lo era...
- Stai bene?
Fu solo in quel momento che sentì la mano di Zayn sopra la sua spalla, e li vide. Gli occhi ambrati brillavano nell'ombra e il torso nudo mostrava i muscoli tesi per lo sforzo di chinarsi.
- Mi hai fatto preoccupare- ridacchiò, passandogli una mano sui capelli. - Blateravi cose strane... sembravi indemoniato.
Cosa? Quelle parole lo scossero ancora di più. Allora non era solo un sogno. O forse si? Non ci capiva più niente. Fino a qualche settimana fa, il peggiore dei suoi problemi poteva essere il quattro da recuperare in matematica. E ora si trovava catapultato in un mondo strano, che non conosceva e che lo spaventava terribilmente.
- Cosa stavi sognando, piccolo?- Liam arrossì fino all'inverosimile, sentendo quel soprannome. Nessuno lo aveva mai fatto sentire in quel modo. Certo, aveva avuto le sue cotte. Ma nessuna aveva mai trovato una vera e propria concretizzazione, ecco.
- Niente- mentì. Non voleva essere preso per pazzo. Ne avrebbe parlato più tardi con Gemma... lei gli aveva fatto il test... lei sapeva cosa fare. - Era solo un incubo.
Zayn smise di sorridere per un attimo. Era strano. Il profumo dell'alpha lo inebriava completamente e il tanfo di tabacco inquinava le sue narici in maniera esagerata.
- Che c'è?- chiese Liam, sotto quello sguardo penetrante, ma allo stesso tempo confuso.
- Niente...- sorrise il pakistano. - Hai un odore diverso.
Si accigliò. - Mi stai dicendo che puzzo?
Zayn scoppiò di colpo a ridere, quasi come se avesse fatto la battuta del secolo.
- Sono serio...
- Perchè devi sempre capire quello che non devi capire o quello che non esiste?- gli disse, tornando a fissarlo. Si spinse verso di lui, baciandolo a fior di labbra. Non sapeva cosa dire o fare. Ma quella "cosa" fra di loro, gli piaceva... lo faceva stare continuamente sull'attenti quando c'era Zayn. Era come se non sapesse mai cosa avrebbe fatto... e la cosa lo eccitava, fino a farlo morire.
Rispose al bacio, stringendo i capelli corvini del pakistano e spingendolo più verso di sè.
- Vedo che gradisci, questo cambiamento- sussurrò sulle sue labbra, sorridendo. Lo stava provocando. Voleva assolutamente che facesse qualcosa... o meglio che gli facesse qualcosa.
- Gradisco ogni cosa di te.
I baci si fecero più intensi. La lingua di Zayn chiese accesso alla bocca di Liam e subito fu un gioco, una lotta per il comando fra le due. Dopo pochi secondi, il pakistano si staccò, iniziando a scendere con i baci lungo il collo del ragazzino che tremava a ogni sua mossa. Si sentiva completamente in suo potere, completamente impotente davanti all'assalto del cacciatore.
Le mani ruvide di Zayn si infilarono sotto la sua maglia, scendendo libere lungo la schiena nuda. E fu come se la colonna vertebrale di Liam fosse attraversata da un brivido, un lungo serpente caldo che gli solcava i vasi sanguinei.
- Cosa ne dici, Payne?- Le mani del puma si fermarono sul principio di erezione dell'altro, stringendolo attraverso i pantaloni, facendolo gemere come non mai. I denti dell'alpha morsero il lobo del ragazzino quasi come se volessero davvero mangiarlo. - Stasera sarai tu la mia cena?
Il castano sentì il bottone del suo pantalone scattare, seguito dalla zip e dalla mano ruvida di Zayn sopra i suoi boxer. Si sentiva così esposto, così vulnerabile, mentre il capobranco lo stringeva a sè e lo tormentava con quelle dolci torture. Ma allo stesso tempo sapeva di essere al sicuro. Era una sensazione di dipendenza, di assuefazione troppo complicata per essere descritta.
Le mani del pakistano si inserirono nelle sue mutande, massaggiandogli lentamente l'ormai evidente erezione. Quel paio di occhi ambrati erano fissi su di lui, ad osservare ogni più piccolo gemito, ogni più piccolo movimento.
- Girati, Liam.
Lo disse con voce ferma, forte, autoritaria; un tono che non ammetteva repliche o contraddizioni. E lui eseguì, girandosi a pancia sotto e assecondandolo quando gli mise un cuscino sotto al sedere per tenerlo sollevato. Sapeva che a momenti si sarebbe sentito ancora più esposto, ma lo voleva... lo voleva terribilmente. Voleva che Zayn gli facesse di tutto, desiderava sentirsi suo, riprovare quel senso di appartenenza che il loro bacio gli aveva fatto sentire. Ed era un desiderio disperato e forte, che bruciava e consumava le sue viscere dall'interno.
Sentì le mani ruvide dell'alpha afferrargli l'elastico dei pantaloni e farlo scorrere lungo la pelle delle sue natiche. L'aria fredda colpì il suo culo, ormai sotto lo guardo affamato del licantropo.
Trattenne il respiro per un tempo che gli parve infinito, prima di - Uau, belle chiappe Payne!
Le parole furono subito seguite da una sberla sulla sua natica destra, che lo fece sentire terribilmente vulnerabile. Ma amava sentirsi così.
Zayn gli schiaffegiò di nuovo entrambe le natiche, prima di accarezzarle e iniziare a baciarlo alla base della schiena.
Morse lievemente la carne tenera del sedere del castano un paio di volte, quasi per tastarne la consistenza e il sapore. Un altro schiaffo, più lieve e scherzoso fece sobbalzare Liam, steso sul letto, completamente in balia dell'altro.
- Dovresti vederti ora- sussurrò Zayn risalendo fino al suo orecchio, soffiando quelle parole sulla sua pelle sensibile. - sei così bello- disse, prima di lasciargli un tenero bacio sulla nuca.
Poi scese nuovamente e quello che fece, lo lasciò completamente di stucco. In men che non si dica le sue mani allargarono le natiche sode dell'altro e la sua lingua inizió a lubrificare quella piccola apertura.
Liam strinse le mani sul lenzuolo, inarcando la schiena per il piacere. Non si era mai sentito così bene in tutta la sua vita.
Alzò il sedere cercando di più, cercando di liberare la sua erezione intrappolata tra il suo ventre e il cuscino. Ma una sculacciata piu violenta lo fece desistere.
- Buono!- gli ordinò l'altro continuando nella sua lenta, ma dolce tortura.
Infilò presto un dito, facendo sussultare il ragazzino sotto di lui, completamente in balia del suo potere. I suoi occhi ormai rossi scrutavano la sua pelle segnata dai morsi e dalle impronte delle dita che gli schiaffi avevano lasciato. Era così perfetto, tutto per lui.
Un secondo dito andò a fare compagnia al primo, mentre la bocca dell'alpha continuava a mordicchiare quel sedere perfetto.
- Sei così...
Ma non seppe mai cosa Zayn stava per dire. Fu come un attimo. La sua testa da segugio scattò in alto annusando l'aria fredda della stanza prima in una direzione e poi nell'altra.
- Che succede?- chiese Liam ancora prigioniero di quelle sensazioni che gli avevano attanagliato l'animo, legandolo come delle catene infrangibili.
- Abbiamo visite.

Spazio autrice

Non ho mai descritto vero e proprio smut... perdonatemi

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