Capitolo11

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Capitolo11






La parete si spaccò sotto l'enorme forza del pugno di Zayn. Si guardò le nocche rosse e scorticate e guardò come ogni singolo taglio iniziava a rimarginarsi davanti ai suoi occhi. Ormai non provava neanche più piacere nell'infliggersi dolore.
- Che cosa significa che lo hai perso di vista?
Harry deglutì davanti agli occhi di fuoco del suo alpha. - Scusa... Io e Nick eravamo andati a prendere qualcosa da mangiare, ci siamo allontanati solo un attimo...
- Non mi interessa che cosa siete andati a fare tu e quell'imbecille del tuo fidanzato- sbottò Zayn incazzato, scostandosi sotto il tocco di Niall che tentava inutilmente di farlo tranquillizzare. - In quell'attimo che vi siete assentati, c'è stato un blackout - iniziò a numerare le cose sulle dita, come faceva solo quando era davvero furioso. - qualcuno è entrato in casa, ha attaccato Liam e ha ucciso un povero ragazzo... E tutto perchè voi siete andati a fare la spesa...
Harry e Nick abbassarono lo sguardo. Le parole taglienti di Zayn sapevano ferire esattamente nel punto giusto, come coltelli affilati.
- Non essere ridicolo Zayn!- intervenne Gemma alzandosi in piedi. - Rylei sarebbe morto anche se Harry e Nick ci fossero stati.
Zayn si mise le mani sul viso, sedendosi sul divano. La rabbia ribolliva in lui insieme all'intensa preoccupazione. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di non essere in quella situazione. - Si, ma se ci fossero stati loro, magari adesso sapremmo chi è stato...
- Ed è davvero questo che ti interessa?- continuò Gemma. Essendo l'unica ragazza del branco, aveva imparato a difendersi molto bene dagli attacchi altrui; o come in questo caso a difendere il suo piccolo e debole fratellino. - Un ragazzo che conosciamo sin da quando eravamo bambini, che giocava insieme a noi, che ha partecipato con noi alla nostra prima caccia di branco, è stato ucciso, e tu pensi seriamente solo a chi sia stato?
- Mi interessa- ribattè Zayn. - evitare che succeda ancora e qualcun'altro muoia.
Il silenzio calò nella stanza. Nessuno osava fiatare. Le parole del capobranco risuonavano ancora nella mente di tutti. Rabbia, preoccupazione, terrore invadevano la stanza completamente.
Gemma fissò a lungo gli occhi vuoti di Zayn. La sua aura era strana quel giorno, e lei, da perfetta incantatrice, percepiva le sue emozioni in maniera più forte rispetto agli altri. Sapeva bene che l'ultima frase che aveva detto non era vera, sapeva bene che non era preoccupato per quello. Sentiva come una perturbazione nel potere che collegava tutti i membri del branco, una perturbazione che aveva percepito solo un'altra volta.
- Dovremmo andare al funerale. E Liam deve venire con noi.
Le parole di Zayn rimasero a galleggiare nell'aria per un tempo infinito.
- Stai scherzando vero?- chiese Louis, alzandosi dal divano. Per tutto quel tempo era rimasto in silenzio, solo perchè la faccenda non lo riguardava direttamente. Ma adesso, Liam era il suo migliore amico e non poteva fare a meno di sentirsi chiamato in causa.
- No, sono serissimo.
- Ma non puoi... Cioè, non può- balbettò il castano andando avanti e indietro per la stanza. - Hai visto in che stato era prima che lo portassimo qui?
- Certo- rispose Zayn, incrociando le braccia davanti al petto. - E ho visto anche come lo guardavano le guardie. Sono sicuro che dopo la dormita che si è fatto, si sia ripreso appieno.
- Tu non puoi...
- Oh si, Lou. Io posso. O forse ti sei dimenticato chi è il tuo alpha...
Louis strinse i pugni tentando di mantenere la calma. - Io non ho mai voluto che tu lo fossi.
Zayn fece spallucce con la perfetta aria da stronzo, quale è... - Be' non sempre le cose avvengono come vogliamo noi...
- Non dimenticare che posso sempre uscire dal tuo branco.
- Certo, per andare dove? Ti caccerebbero dalla città e tutti sappiamo che un omega non sopravvive a lungo da solo- Ridacchiò. - E poi sappiamo entrambi molto bene che non te ne andrai mai...- continuò, indicando Harry con lo sguardo.
A quel punto Louis non riuscì a trattenersi e fece scattare artigli e denti, ringhiando contro il suo alpha. Zayn rispose allo stesso modo lanciando un ruggito che avrebbe fatto gelare il sangue anche al più forte troll delle montagne. Fu solo per Niall, che i due non arrivarono a scannarsi a vicenda.
- Smettetela- gridò il biondo. - Siete dei bambini. Vi ricordo che c'è un Liam semiaddormentato che aspetta beatamente di sopra. Non vorrete spaventarlo più di quanto non lo sia già.
Louis e Zayn si fissarono. In fondo entrambi stavano cercando di fare la stessa cosa: proteggere Liam, anche se in modo diverso e calati in ruoli diversi.
- Andate adesso, ci rivediamo qui fra un'ora esatta- tuonò il vocione di Zayn. - Tu no, Gemma- scattò l'alpha senza mai sollevare lo sguardo da Louis. Un beta ribelle era sempre capace di attirare l'attenzione di un alpha. - Devi aiutarmi a fare una cosa.

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