Capitolo8

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Capitolo8






-Oh mio Dio!- Le parole di Liam rimasero a galleggiare in un silenzio imbarazzante per entrambi. Zayn chiuse immediatamente gli occhi, facendoli tornare normali. Doveva aspettarsi una reazione del genere.
- Su avanti scappa, sto aspettando...
Liam fissò Zayn. I suoi occhi non erano più rivolti verso di lui. La lieve barbetta nera, creava un intenso chiaroscuro sulla pelle della sue imponenente mascella. - Non scapperò, Zayn.
Le sue parole sorpresero persino lui. Ogni singolo muscolo del suo corpo gli diceva di scappare, di andare via. Ma nonostante fosse sconvolgente quella.... cosa, non poteva scappare. Aveva promesso.
Zayn si girò a fissarlo di colpo, con uno scatto quasi simile a quello di un serpente. Poi ridacchiò. - Uau, hai fegato Payne!
Liam non fece caso al suo solito tono tagliente. Lo aveva sempre infastidito, ma in quel momento, non lo aveva minimamente notato. - Che cosa sei Zayn?- ripetè quella domanda, lentamente. Le sue mani stavano iniziando a tremare per la paura, e Zayn lo notò immediatamente.
Le grandi mani del ragazzo furono più veloci di Liam. - Hai freddo?- chiese Zayn, accarezzandogli la pelle con il pollice.
Sentire le mani callose dell'altro sulle sue, fece aumentare il battito di Liam. Un piccolo brivido salì lungo tutta la sua spina dorsale, quando gli occhi ambrati di Zayn si posarono nei suoi.
- No- rispose. Si morse il labbro. - Cioè si, un po'.
- Si o no?- Zayn lo guardò ridacchiando. La sua risata fece scuotere qualcosa nelle membra di Liam.
Liam stava per dire qualcosa, quando vide il ragazzo togliersi la giacca di pelle e posarla sulle sue spalle infreddolite. Un dito di Zayn sfiorò il suo collo, provocando pura elettricità nel corpo del piccolo Liam.
- Grazie- bisbiglió, sorridendo debolmente. La maglia bianca ricalcava perfettamente il profilo del fisico perfetto di Zayn.
"Solleva gli occhi Liam, solleva gli occhi!"
Zayn gli rivolse un semplice gesto del capo, per poi tornare a fissare l'erba davanti a lui. - Hai mai sentito parlare di storie sui "the ones who follow the moon" (coloro che seguono la Luna)?
Liam si girò verso di lui e scosse la testa.
- Si tratta di persone- riprese Zayn, giocherellando con un piccolo filo d'erba. - che sono capaci di... trasformarsi nelle notti di luna piena?
Liam corrugò le sopracciglia. - Licantropi?
- Non proprio- rispose l'altro. - La licantropia è una malattia per gli umani, per noi i nostri poteri sono un dono- Zayn si voltò a fissarlo, mordendosi il labbro. Doveva essere difficile per lui parlare di questo, notò Liam. - O almeno per la maggior parte di noi.
- Quindi... Ecco... Tu sei un lupo mannaro?
- No- rispose secco Zayn. - Ecco non proprio un lupo.
Fare quel discorso sembrava assurdo a Liam. Era ancora convinto che tutto questo fosse solamente un sogno. Ma la curiosità era troppa per potersi fermare adesso. E se era davvero un sogno, allora non restava altro che viverlo. - Che significa?
- La forma che assumi, riflette la persona che sei- recitò, come se fosse una poesia. - Non sono un lupo, perchè dentro di me non si nasconde un lupo.
- E allora cosa sei?
Gli occhi gialli di Zayn, ritornarono a fissare quelli di Liam. - Un puma.


Louis stava vagando per la casa di Harry, senza una meta ben precisa. Si era fermato più volte al tavolo delle bevande, ma non aveva trovato nulla che potesse piacergli sul serio. Aveva visto Harry, bere un litro di sangue. Come aveva fatto a non capirlo prima. Estrema bellezza, voce sensuale, occhi chiari; non poteva che essere un vampiro. La sua specie doveva odiare i vampiri, o meglio evitarli. Lupi e denti affilati non sono mai andati d'accordo, neanche dopo la guerra. In effetti era piuttosto strano che Harry si trovasse a Inen Spirit. Di solito i succhiasangue preferivano vivere altrove.
- Ehi amico, ti diverti?- La testa bionda di Niall spuntò improvvisamente accanto a lui. L'alito pesante, inacidito dall'alcool lo colpì in pieno viso.
- Certo- bisbigliò Louis.
Niall gli mise un braccio sulle spalle, e si lasciò andare a ritmo di musica.- Perchè non stai bevendo nulla?
- Non ho trovato nulla che mi piace, Niall- rispose Louis. - Quello cos'è?- continuò, indicando il bicchiere del biondo. Dal modo in cui lo sorseggiava, sembrava davvero buono.
- Semplice Vodka.
Louis sgranò gli occhi. - Avete la Vodka? Perchè non è al tavolo?
Niall sorrise. - Perchè ne abbiamo solo due bottiglie- ridacchiò. - Vieni dai. Sono sicuro che Harry sarà felice di rifornirti.
Si spostarono velocemente verso il lato opposto della sala, scavandosi un tunnel nella folla. Quella festa era piena di ragazze carine, ma nessuna destava particolare interesse in Louis.
- Ehi Harold. Rifornisci il nostro Louis, è leggermente assetato.
Harry si girò verso di loro di scatto. - Certamente- sorrise. - Anche se ti consiglierei Niall, di tenere un po' la bocca chiusa se vuoi conservare una bottiglia per stasera.
Harry riempì il suo bicchiere rosso, quasi fino all'orlo e Louis si catapultò sulla bevanda trasparente. Sentire il pizzicore familiare sulla lingua lo fece subito sentire meglio.
- Avevi davvero sete, eh Louis?- chiese Harry, con un sorriso sghembo.
- Eh già- rispose Louis. Si asciugò le labbra con il bordo della mano, tentando di non fissare il viso perfetto di Harry.
- Così, New York eh?- chiese il riccio appoggiandosi al muro dietro di lui. - Ci sono stato per un periodo con mio padre.
- Ah davvero? Quando?
- 20 o 30 anni fa.
Louis spalancò la bocca. In un primo momento gli sembrò strano visto che era un sedicenne, poi si ricordò la sua vera natura... - In che zona?
- Manhattan. Mio padre lavorava a Wall Street.- rispose Harry, prendendo un sorso dal suo bicchiere.
- Uau!- Suo zio avrebbe dato oro pur di parlare con uno che lavora in borsa, o... con suo figlio.
- Già, nella famiglia di Harry sono tutti cervelloni- ridacchiò Niall, facendoli sorridere entrambi. La risata di quel ragazzo era davvero contagiosa, pensò Louis.
Ma in quel momento tutte le sue attenzioni erano concentrate sul meraviglioso sorriso di Harry.
- Tu invece? Prima volta a Inen Spirit?- chiese il riccio, sistemandosi i capelli.
- No, in realtà. Me ne sono andato tre anni fa.
Harry assottiglió lo sguardo. Il verde dei suoi occhi brillava dalla curiosità. - E come mai? Se posso chiedere...
Louis aprì la bocca per dire qualcosa, ma il suo respirò si bloccò quando un ragazzo spuntò dietro ad Harry. Aveva i capelli castani scompigliati e degli occhi circondati da uno spesso strato di matita nera.
Harry non sembrò accorgersi della sua presenza, finchè il castano non gli tirò un buffetto sul sedere. - Come va, piccolo?- esordì con un tono secco e tagliente. A Louis ricordava tantissimo quello di Zayn, o meglio quello che aveva usato quando si erano conosciuti.
- Ehi Nick!- disse Harry, dandogli un bacietto sulle labbra. - Louis, questo è il mio ragazzo, Nick. Nick, lui è Louis.
A Louis tremarono le membra quando gli tese la mano e gliela strinse. Fece un sorriso un po' forzato e per poco non sbagliò mira nel affarrare le sue dita. La Vodka cominciava a farsi sentire.
- Sei nuovo, non ti ho mai visto prima?
Louis continuò a sorridere come una bella statuina di cera. - Si, sono appena arrivato.
- Ah ok. Senti, o meglio sentite- disse Nick rivolgendosi anche a Niall. - noi adesso andremo, abbiamo un sacco di cose da fare.
Harry lo fissò confuso, come se non sapesse di cosa stava parlando il suo ragazzo. Ma non c'era bisogno della sua espressione per capirlo, Nick si era tradito da solo.
- Allora a dopo- disse Harry, incamminandosi a braccetto con Nick.
Louis rimase a fissare le sue possenti spalle per non so quanto tempo, prima di vederlo sparire al piano di sopra.
- Eh già- La voce di Niall attirò l'attenzione di Louis. - Harry fa questo effetto a molte persone.
- Quale effetto?- chiese Louis, confuso. Le vertiggini lo colpirono quando girò di scatto la testa. Ma che cosa c'era in quella Vodka, si chiese.
- Farfalle nello stomaco, brividi sulla schiena, un palloncino ai piani bassi- descrisse Niall, girandosi a fissarlo. - Devi unirti al club.
- Ma a me non ha fatto questi effetti...
-Louis- esordì Niall, indicando il suo bicchiere. - Bevi un altro po' di Vodka.



- Hai paura?- chiese Zayn, avvicinandosi a lui.
Liam rimase a fissarlo immobile. La cosa che gli aveva detto sarebbe sembrata impossibile fino a tre giorni fa. Ma adesso, non sapeva più cosa aspettarsi. Era sorpreso, confuso ma non spaventato. La paura era stata sconfitta dalla curiosità.
- No.
Zayn ridacchiò. - No? Sei strano.
Liam si fissò. Quella sera, con quei vestiti addosso si sentiva strano. - È una cosa cattiva?
A questo punto Zayn scoppiò davvero a ridere. - No. Perchè dovrebbe esserlo?
- Io non lo so- gli occhi di Liam tornarono a posarsi sulle sue mani. Non riusciva a sostenere lo sguardo di Zayn. Improvvisamente, mentre cercava una risposta a quella domanda, gli tornarono tutte le scene degli sfottò subiti a scuola, ogni singola volta che lo avevano chiamato stupido o lo avevano spinto a terra.
- Ok, sei un tipo taciturno, ho capito.- Zayn fece spallucce. - Ma hai detto di non avere paura.
- Si...
Zayn lo fissò di sottecchi con una punta di malizia.- Vuoi averne?
Liam lo fissò basito.- In che senso?
Zayn sorrise. - Vieni con me.
Il moro si alzò, sistemandosi i pantaloni scuri e la maglia bianca. Liam non potè fare a me o di soffermarsi sui suoi lineamenti perfetti. Il corpo di Zayn attirava il suo sguardo come una calamita.
- Dove?- chiese, alzandosi anche lui.
- Non lo so. Tu dove vuoi andare?
Liam era sicuro di aver visto quella scena in un film o in una serie Tv e la risposta era quasi sempre "In camera tua".
- Non ti piacciono molto le sorprese, eh?- chiese Zayn, avvicinandosi a lui. Istintivamente, spinto da qualcosa dentro di lui, Liam si trovò ad indietreggiare davanti al suo passo.
- Per niente.
- Be' - Il pakistano fece spallucce. - Se vuoi essere mio amico, dovrai fartele piacere.






Spazio Autrice


Perdonatemiiiii! Lo so che vi ho fatto aspettare tanto, ma spero di aver soddisfatto le vostre attese. Non ho molta da dire su questo capitolo, ma per favore recensite e fatemi sapere osa ne pensate.

Alessia

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