Capitolo13

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- Mamma!
- Zayn e tu cosa ci fai qui?
Entrambi rimasero a guardarsi stupiti per un po', come se non si vedessero da anni, pensò Liam.
-Sai che quest'area del palazzo è vietata a quelli come te...- disse sgorbutica la donna. Liam non potè fare a meno di notare come disse le ultime tre parole. "Quelli come te" era quello che si diceva a un insetto da schiacciare, non a un figlio.
- Si mam...
La donna lo bloccò sollevando velocemente il dito. - Non puoi stare qui... Vattene immediatamente!
Zayn arrossì, imbarazzato per la scenata. La sua sicurezza svanì del tutto davanti allo sguardo severo della madre. - Ma...
La donna fece per ribattere, ma una voce la fermò, una voce diversa da quella del figlio.
- Signora, è colpa mia se siamo qui...
La donna si girò per squadrarlo. Non gli rivolse parola. Semplicemente si girò contro Zayn e riprese a parlare con lui.
- Ah vedo che hai portato anche un "amico"- Emise un sibilo esattamente prima della parola "amico", poi la sua voce tornò dura e potente. - Chi è questo?
- Si chiama Liam James Payne- buttò fuori Zayn, respirando come se si fosse scrollato un grosso peso di dosso. - È sotto la mia protezione.
- Ah davvero! - Sorrise, girandosi verso il castano. - Dunque sei tu il ragazzino di cui tutti parlano.
Gli girò intorno, volteggiando sui tacchi altissimi. I capelli rossi si mossero al ritmo delle sue gambe.
- Non vorrei sembrare scortese- Il ticchettìo dei tacchi sul pavimento fece da colonna sonora alle sue parole. - Ma mi aspettavo qualcosa di più...
- E che cosa ti aspettavi mamma?- chiese Zayn. Liam non potè fare a meno di essere felice di sentire di nuovo quella punta di strafottenza nella sua voce. Se prima l'aveva odiata, adesso la adorava.
- Beh non so- Sorrise malignamente. - Più alto, più forte... magari anche leggermente più attraente.
Liam abbassò la testa. Si sentiva come se fosse tornato a qualche settimana prima, quando era lo zimbello della scuola. Le parole erano essattamente le stesse che Vick gli ripeteva ogni giorno.
- Beh- sospirò Zayn. - Io credo che Liam sia perfetto così...
Il castano arrossì immediatamente quando il pakistano gli fece un occhiolino. - Adesso dovremmo andare, chiunque sia dietro quella porta, ci sta aspettando.
Zayn si avvicinò alla porta e Liam dopo di lui, ma la mano fredda e veloce della madre lo bloccò. - Oh so benissimo chi state cercando voi. Ma purtroppo Caludius non è qui al momento...
- Chi è Caludius?- chiese Zayn, stupito di non aver mai sentito quel nome. Essendo una guardia, conosceva tutti i nomi di coloro che lavoravano in quel palazzo.
- Uno stregone- rispose sua madre fissando prima lui e poi Liam. - Come mai lo stavate cercando?
Il castano fece per aprire bocca, ma il pakistano lo ammonì con uno sguardo. - Gemma ci ha, ecco, mandato a chiedergli un consiglio...
- Gemma Styles?
Zayn deglutì.- Esatto...
- Ok! - sorrise la madre, poco convinta. - Adesso credo che dobbiate assolutamente uscire di qui... non vorrei che causaste danni.
Detto questo ci accompagnò all'uscita del corridoio e si dileguò, veloce e silenziosa come era apparsa.

Zayn spense la moto esattamente davanti casa. Non aveva aperto bocca per tutto il viaggio, come se avesse perso la parola.
Liam era sicuro di dover fare qualcosa. E voleva farlo. Ma non trovava le parole giuste per iniziare una conversazione.
Non era mai stato un gran chiacchierone.
Perciò decise di stare zitto.
Appena entrarono Zayn filò dritto in camera sua. Liam si ritrovò a fissarlo mentre correva su per le scale, senza nè guardare nè salutare nessuno. Possibile che la situazione con la madre lo avesse imbarazzato a tal punto?
- Dove siete stati?- chiese Niall dal divano della cucina.
Liam si guardò intorno alla ricerca di Louis, doveva assolutamente parlargli. Ma non lo vide.
- Non lo so...
- Cosa? - rise Niall. - Come fai a non sapere dove siete stati?
Liam rimase a fissarlo. La sua risata adesso non gli sembrava così contagiosa come qualche giorno fa.
- Ad ogni modo, Zay sembra molto incazzato... che è successo?
- Abbiamo incontrato sua madre..- Liam si sentì in colpa non appena lo disse. Non sapeva perché, ma aveva come la sensazione che non avesse dovuto dirlo. Farlo nella sua testa, significava tradire Zayn.
- Brutta storia...
- Che intendi? - chiese sedendosi sul bordo del divano e fissando il biondo.
- Loro due non hanno mai avuto un bel rapporto... diciamo che hanno lo stesso carattere e non si sopportano.
- Ma sono madre e figlio!
Niall sbuffò. - Trisha non si è mai comportata davvero da madre con Zayn.
Quella frase gli raggelò il sangue. Aveva sempre pensato che sua madre fosse troppo presente, ma non riusciva a pensare a come sarebbe stata la sua vita, se fosse stata assente.
- Lei è una donna molto...singolare- disse Niall, sorseggiando una lattina di birra.
- Me ne sono accorto- borbottò Liam, troppo piano perchè l'altro potesse sentirlo.
- Zayn è sempre stato molto indipendente...- spiegò, continuando a guardare la partita alla Tv. - E io credo che questo lo abbia tra virgolette spinto a diventare alpha.
- Credevo che non si scegliesse cosa essere...
- No... ma la volontá c'entra sempre qualcosa.
Liam stava per continuare e dire qualcosa, ma Niall lo bloccò. - Adesso amico, vorrei davvero continuare questa discussione, ma ho bisogno di andare a dormire... quindi notte.
- Certo, non preoccuparti. Anche io ho intenzione di andare a dormire.
- Fai bene Liam, domani abbiamo l'interrogatorio... - Strinse le labbra preoccupato. - Dobbiamo essere al massimo delle forze.
Giá, Niall aveva perfettamente ragione, era meglio andare a letto. Peccato però, che quelle non erano le sue intenzioni.

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