Capitolo15

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Uscirono dal palazzo più velocemente di quanto pensassero. Le mani di Liam erano ancora imprigionate in quelle di Zayn che adesso lo trascinava come fanno le madri con i bambini. Sentire quel nome, lo aveva mandato completamente in tilt.

"Com'è che era?" si chiese il castano. "Lottie" si rispose da solo. Louis gli aveva più volte parlato della sua famiglia, ma da quando si conoscevano non aveva mai sentito quel nome uscire dalle sue labbra. Ma la reazione di Zayn al sentire quelle poche lettere, gli fece capire che qualcosa lo turbava... E in questo qualcosa c'entrava quella ragazza.

-Zayn- sussurrò sperando che l'altro lo sentisse. E fu così, visto che lo vide girarsi e fissarlo con occhi più impauriti che arrabbiati.

Fece per chiedere qualcosa, ma il puma lo bloccò con un dito sulle labbra. I suoi occhi divennero rosso fuoco non appena incontrarono quelli di Liam. - Non qui, Lee...Potrebbero sentirci...

- Ma....

Il pakistano sbuffò.-Ti darò tutte le spiegazioni che vuoi, te lo prometto...-disse , spostando due dita sulla sua guancia. Un tenue rossore colorò la pelle già calda del castano. -Ma non qui e non adesso...

A casa trovarono il resto del branco ad aspettarli, tutti seduti sul divano, tutti con la stessa espressione sul viso. Gemma corse ad abbracciare Liam non appena lo vide e questo non fece che imbarazzarlo.

-State bene? Cosa vi ha chiesto Wales?- chiese senza prendere fiato.

Liam fece per parlare, ma un'occhiataccia da Zayn lo fece desistere. -Niente le solite domande da poliziotto stupido:"dove eravate?", "Cosa avete fatto?"...Stronzate da umani...

-Siete sicuri? -chiese Louis avvicinandosi. Aveva un'aria terribilmente stanca e le pesanti occhiaie che aveva sotto gli occhi facevano pensare che non dormisse da giorni. -Non vi ha detto nient'altro?

-No-rispose secco il pakistano, tornando a fissare Gemma. Ma lo sguardo di Louis si spostò poi su Liam. Deglutì. Qualche settimana prima non sarebbe mai riuscito a mentire al suo migliore amico; Louis invece ci era riuscito per anni...

-E cosa pensate della faccenda... del... messaggio?-continuò Harry, senza spostare lo sguardo dal televisore. Il volume era ridotto al minimo, come se la scusa di guardare la Tv fosse solo un modo per riunirsi e discutere.

-Quale messaggio?- chiese Gemma, guardandosi intorno spaesata. Quella fu la prima volta in cui Gemma non sapeva qualcosa.

-Quello di sangue...-disse Louis, fissando con sguardo vuoto la finestra della camera.
"Hei LouLou ti ricordi di tua sorella Lottie?
Ma che dico? Certo che ti ricordi di tua sorella. Non si dimentica mai la morte di un parente, e presto lo saprete tutti quanti...". Quelle parole continuavano a tormentarlo da ore. Non riusciva a cancellarlo dalla sua testa. Era come se ogni volta che provasse a dimenticarle, non facesse altro che rafforzarne il ricordo.
- Chi é questo Vincent? E perché cavolo ha scritto quelle cose?
Continuava a camminare per tutta la stanza agitando le braccia come un forsennato. Liam non lo aveva mai visto così, mai da quando lo conosceva. E ció gli fece capire che quello che era successo a Lottie doveva averlo davvero sconvolto.
- Louis calmati!- disse Niall avvicinandosi cautamente, come se sapesse perfettamente come avrebbe reagito il ragazzo. E anche Liam lo sapeva visto che pochi secondi dopo, Louis lo spinse via facendolo scontrare contro il muro.
Gli occhi di Louis si fecero completamente gialli, quando ruggì potente un momento prima di scagliarsi di nuovo su Niall. Ma lo scontro non avvenne mai perché in un lampo Zayn si paró davanti a Louis e con un semplice scatto della mano blocco la sua. - Non ti azzardare a toccarlo mai più Tomlinson...
Un secondo dopo un violento crack irruppe nella stanza e un Louis completamente dolorante si accasció sul pavimento.
- Zayn ma che cazzo fai?- intervenne Liam, accovacciandosi vicino al suo migliore amico.
Gli occhi dell'alpha tornarono subito del loro caldo marrone sfumato oro quando si poggiarono sulla figura di Liam, quasi come se Zayn si stesse svegliando da un lungo sonno.
- É il dolore che ci ricorda di essere per metà umani...- sibilò a testa alta, con voce rauca e sicura. Liam lo fissó dal basso, la sua figura era imponente quasi ieratica. Sembrava quasi un oratore pronto a recitare il suo discorso per persuadere la platea. - E se nessun altro di voi- si giró verso gli altri. - vuole provarlo, é meglio che se lo ricordi...
Detto questo, si ritiró sopra, lasciando un Liam completamente sconvolto al piano di sotto. Ma dove cavolo sera finito, si chiese.
Aiutó Niall a portare Louis in cucina per medicarlo. Gli altri invece rimasero in soggiorno a parlottare, per non farsi sentire da Zayn.
- Devo farti una domanda...- disse non appena il biondino si allontanó per prendere le bende. Quello era uno dei pochi momenti in cui si trovava di nuovo da solo con il suo migliore amico.
- Ti sembra il momento adatto?- sibiló Tommo continuando a stringersi il braccio, piegato in una posizione innaturale. Liam dovette voltarsi, guardarlo lo faceva sentire male.
- Non so se ne avremo un altro.
Louis lo fissó con i suoi occhi di ghiaccio, la fronte era tutta sudata per il dolore che stava provando, le vene ancora ben evidenti per la semitrasformazione avvenuta poco prima. - Spara...
- So che non ti piacerà...
Ridacchió. - Liam, prima insisti tanto e poi non vuoi chiedere...
Deglutì. - Hai ragione.
- Su dimmi- lo incitó il più grande, continuando a stringere il suo braccio dolorante.
Liam deglutì, fissandosi le mani. Avrebbe dovuto aspettare le spiegazioni di Zayn e fu proprio nel momento in cui le parole uscirono dalla sua bocca che capì di essersi spinto troppo oltre, di aver varcato un confine che nemmeno in quanto migliore amico poteva superare. - Chi era Lottie?

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