Chapter 4
Ontario, Wednesday
" I know that dress is karma, perfume regret
You got me thinking 'bout when you were mine"Porto una mano sul mio volto per coprire i miei occhi dalla luce accecante mattutina e con l'altra mano abbasso di poco le coperte.
"And now I'm all up on ya, what you expect
But you're not coming home with me tonight"Apro definitivamente gli occhi e come ogni mattina la prima cosa che vedo è il mio armadio in legno massello, mentre nelle mie orecchie risuonano le note e la voce di Charlie Puth in Attention.
Scendo dal letto e mi chino sul tappeto situato alla destra del primo per cercare le mie ciabatte; la sveglia continua a suonare e con un dito tocco lo schermo del cellulare per far cessare la musica e far ripartire il silenzio e rilassarmi ancora un po' per prepararmi ad affrontare un altro giorno di scuola.
Non ho studiato alla perfezione Inglese e per questo sono leggermente agitata, ma nonostante ciò non ho intenzione di iniziare una giornata in maniera pessima; finalmente dopo aver indugiato sull'outfit del giorno, ho deciso di indossare una delle mie solite felpe, un jeans a zampa d'elefante e le Vans Old School. Riempio lo zaino di libri e mi dirigo in cucina per bere un bicchiere di acqua e mangiare una manciata di fragole, il mio frutto preferito. Mangio in fretta, butto le rimanenze, afferro il mio giubbotto blu e mi addentro nel dormitorio per giungere nel parcheggio.
Come ho già detto, avere una macchina è una cosa fantastica, soprattutto poter guidare con tracce a propria scelta. In questo momento New rules di Dua Lipa mi accompagna fin nel parcheggio della scuola; mi capita di arrivare in anticipo e questa volta ne è un esempio e ne approfitto per osservarmi intorno: il parcheggio è quasi pieno, soprattutto la zona riservata ai professori.
Apro lo sportello e sto attenta a non urtare esso con la macchina affianco alla mia per poi afferrare lo zaino e mettermelo in spalla; uno sbattere di portiere mi distoglie dal guardare la struttura dell'istituto e constato che il rumore è stato provocato da un ragazzo e una ragazza che si trovano più in là, verso la mia destra. Il ragazzo è biondo, indossa un giacchino di jeans della Off-White, un paio di jeans e delle Vans blu e nere, mentre la ragazza difronte a lui indossa una canotta bianca accompagnata da una giacca nera, un pantalone nero e delle Stan Smith.
La macchina è una Ferrari, che subito riconosco essere la colpevole del quasi incidente di due giorni fa. Rimango al mio posto e cerco di identificare le due persone e chi dei due sia il proprietario della macchina, magari per riservare un bel discorsetto per il proprietario.
<<Devi smetterla di voler controllare tutto della mia vita>> essendo una voce da maschio lo affibbio al ragazzo, che sembra abbastanza alterato, mentre la ragazza continua a mantenere un'aria stabile e professionale.
Forse non è il momento adatto per rimanere nel parcheggio a guardare una coppia che litiga, poiché molto spesso le conseguenze sono imprevedibili. Di conseguenza abbandono l'idea di investigare sul ragazzo-proprietario della macchina e proseguo per la mia strada, entrando nell'istituto. Oltrepasso l'atrio per giungere sulla soglia dell'ingresso principale, ma rimango in piedi per poco, poiché qualcosa, o meglio dire qualcuno, cade su di me, facendomi cadere sulle piastrelle fredde in marmo che ricoprono la superficie della scuola.
<<Scusami tanto Kyla, mi spiace non era mia intenzione>>
Riconosco la voce di Wayne che subito mi porge la mano per aiutarmi. In questo modo ho la possibilità di vedere meglio quali sono i suoi caratteri somatici: non è robusto, a differenza di come sembrava ieri, ma la sua mascella ben evidente lasciava intendere che fosse un ragazzo che alla linea ci tiene, occhi marroni, che sembrano essere metereopatici, e un piercing situato nella parte superiore dell'orecchio.
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A thousand lies // Wattys2018
Hayran Kurgu-Nominata nella Longlist Wattys 2018 (Sospesa) Non capivo come lui potesse essere un passo sempre avanti a me, riusciva a prevedere qualsiasi mia intenzione; lui conosceva i miei movimenti, ma io non conoscevo lui. Ma io non potevo immaginare, non...