Solamente un gioco

2.1K 184 591
                                    

La lezione di letteratura era piuttosto noiosa quel giorno. Il professore non stava facendo altro che leggere con voce cantilenante un libro che aveva scritto di proprio pugno qualche anno prima, così Beverly prese furtivamente il diario dalla sua borsa, attenta a non farsi beccare dal docente e si immerse in una lettura che sarebbe stata sicuramente più interessante.

23 settembre 1991

Questa mattina il professore di ginnastica ci ha fatto fare quattro giri di corsa attorno al collegio.
Che grandissimo idiota!
La cosa positiva è che durante la corsa io e Eddie ci siamo riappacificati.
Il problema però, è ciò che è successo dopo...

                  *Inizio flashback*

I ragazzi avevano appena iniziato a fare il primo giro attorno all'edificio, percorrendo un sentiero ciottoloso immezzo al bosco.
Bill e Stan se la stavano cavando abbastanza bene rispetto a Eddie e Richie.

"Maledetta asma!" esclamò Eddie, già parecchio affaticato.
"Maledette sigarette!" esclamò a sua volta Richie mentre i loro amici li superavano, distanziandoli di parecchi metri.

I due avevano continuato a non rivolgersi la parola dalla sera precedente e ora che erano rimasti soli a correre, la tensione era diventata quasi palpabile.

Entrambi tiravano dritto, attenti a non incrociare mai i loro sguardi, finché il corvino non aumentò la velocità sorpassando anch'egli il suo amico.

"Ehy cavolo, vuoi aspettarmi?" urlò Eddie con quel pò di fiato che gli era rimasto in corpo, mentre si reggeva un fianco dolorante.

"Cos'è, adesso ti va nuomante bene la mia compagnia?" rispose acido il quattrocchi.

"Beh, se dovessi sentirmi male e avere un attacco d'asma non potrei di certo aiutarmi da solo!"

"Ti starebbe bene, così impareresti a trattarmi di merda la prossima volta!" Esclamò Richie in tono velenoso,continuando a correre senza aspettarlo. Nel farlo però, non notò il piccolo fosso che era proprio davanti ai suoi piedi.
Il ragazzo ci inciampò dentro e cadde rovinosamente a terra, sbattendo il mento.

Eddie fu tentato per un momento di superarlo senza prestargli soccorso ma la sua indole magnanima glielo impedì, così si inginocchiò davanti al suo amico e lo aiutò a rialzarsi.

"Tutto ok? Ti sei fatto male?"

"No Eds, mi sono fatto bene! Cazzo non lo vedi che sanguino?" chiese sarcastico l'altro, mentre si toccava il mento con le punte dei polpastrelli.

Il moro notò subito il taglio che Richie  si era fatto in viso e le ginocchia sbucciate.

"Vieni, siediti qui" fece Eddie, aiutandolo ad appoggiarsi su un grosso tronco caduto a terra. "Lascia che ci dia un'occhiata..."

"Non serve!" ribatté il quattrocchi spazientito, ma il ragazzo non gli diede ascolto. Si accovacciò e iniziò ad esaminare le piccole ferite che il suo amico si era procurato.
Controllò prima quelle sulle ginocchia e passò infine al mento.
A quel punto i loro volti furono vicinissimi, potevano sentire l'uno il respiro dell'altro.
Richie si soffermò a guardare le lentiggini del moro. Aveva sempre odiato le sue, ma sul viso del suo amico doveva ammettere che erano perfette. Per non parlare delle sue labbra rosse e sottili... Facevano quasi venire voglia di prenderle a morsi.
In un primo momento il corvino non si rese conto della strana piega che avevano preso i suoi pensieri. Non gli era mai successo di fare certe fantasie sul suo amico...

"Non sono tagli profondi, credo di avere qualche cerotto con me, ma prima dovremmo disinfettarli! Forse sarebbe il caso di tornare in camera..." fece Eddie diventando paonazzo. Si era reso conto di essersi avvicinato un pò troppo al volto di Richie.

REDDIE - l'altra metà dell'amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora