Capitolo 5

12 0 0
                                    

È passata una settimana da quando Kevin e Dina sono stati a casa mia, in quei giorni la prof di matematica si è assentata, non so per quale motivo, e di conseguenza non ho avuto altre notizie sul corso di recupero, oggi la prof dovrebbe tornare, quindi chissà.
Stamattina mi sono vestita abbastanza sportiva pantaloncini di jeans (Si nella mia scuola è possibile vestirsi così, ma anche se non lo fosse, lo farei comunque), una maglietta semplice a maniche corte bianca, le nike, ed infine una borsa come cartella. Dina invece era vestita molto simile a me, solo che lei aveva una magliettina più corta e nera, con un giubbotto di pelle color lavagna.
La prof entra in classe, fa l'appello, e comincia ad anticiparci che il corso comincia oggi, ci da degli esercizi da fare poi insieme al nostro partner, io mi alzo per chiederle 'prof.. dato che io ero assente il giorno che avete fatto le coppie per il recupero, potreste dirmi io con chi sono?'
Prof: Signorina Clarke, lei, lei... (legge su un foglio) lei è in coppia con Coleman.
Io annuisco, per acconsentire, durante il cambio d'ora mi faccio coraggio e mi avvicino a Coleman...
Me: Hei Coleman, allora? Dove vogliamo incontrarci? Al bar del centro?
Coleman: Nah vieni tu da me, alle 16, abito poco dopo il centro, in una villetta bianca.
Ed ecco che mi sale l'ansia, ma vabbè.
Tornata a casa, mi aggiusto un po' il trucco preparo i libri, e mentre pranzo con mia madre il telefono comincia a squillare, ed era un numero, rispondo e:
X: Hei Clarke, passo a prenderti io, è troppa strada da fare a piedi, su scendi.
Me: Coleman? Ma è presto, sono le 15...
Coleman: scendi muoviti (ride)
Prendo la borsa, saluto mia madre, e vado, entro in macchina, e lui per spezzare un po' l'imbarazzo mette canzoni molto da discoteca, e cominciamo a ballare e cantare in macchina, arriviamo ad un semaforo rosso, io guardo fuori dal finestrino, e canto sotto voce. Ad un certo punto sento un calore sulla mia coscia, verso l'interno, mi giro, e noto che è la sua mano, che stringe la gamba, lo guardo con uno sguardo interrogativo, ma non mi pensa, anzi pensa a guidare, io alzo le spalle, come per lasciar stare la situazione.
Arriviamo a casa sua, lui decide di metterci in camera per studiare, io prendo una sedia e comincio ad aprire i libri, ma lui a quanto pare non è interessato allo studio, ma a quanto pare pensa solo a fare lo stupido.
Mentre comincio a fare le disequazioni, lui mi accarezza i capelli, io mi sposto, mi da fastidio che lo faccia, sono pur sempre fidanzata. La giornata continua così, fino a che si fa l'ora di tornare a casa, e lui mi riaccompagna.
Tornata a casa metto il telefono a caricare, e vedo un messaggio da parte di Kevin e di un numero....

Lasciamo che sia...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora