28. Bolla idillica

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"Dovete passeggiare?" chiede Richard mentre si accosta al marciapiede. Il motore della macchina sovrasta quello della sua voce bassa, i suoi occhi più chiari sfiorati da un raggio di sole che attraversa l'abitacolo dell'auto. "Perchè devo portare la macchina da papà in quanto ne ha bisogno."
Emma lancia un'occhiata a Stephen, poi stringe le labbra in direzione del fratello. "Vai pure, ne approfitto per fare un'ultima passeggiata con lui" dice.
Richard lancia un'occhiata al soldato Lodge, poi annuisce e cambia la marcia. "Torna per cena" le dice, poi si allontana dal marciapiede, lasciando la coppia sul ciglio della strada. Stephen si guarda intorno, riconoscendo la via dell'hotel in cui soggiorna, così appoggia una mano sulla spalla di Emma per richiamare la sua attenzione. "Dovrei cambiarmi" dice, abbassando lo sguardo sulla maglietta sporca di terra, "non mi va di andare in giro così."
"Ma certo" dice Emma, mettendosi al suo fianco e seguendolo fino all'ingresso dell'hotel. Emma solleva lo sguardo verso il cielo, notando l'altezza impressionante di quell'edificio. "A che piano hai la tua stanza?" chiede.
Stephen entra per primo nell'atrio dell'albergo, sorridendo al receptionist. "Al decimo" dice, poi appoggia una mano sulla spalla di Emma, facendola procedere in avanti e facendole superare l'ingresso. "Non rimarrai giù, spero." La ragazza vede Stephen negli occhi scuri e sente le farfalle svolazzarle nello stomaco. Scuote la testa, seguendolo lungo l'atrio e nell'ascensore stretto. Salgono subito al decimo piano e Stephen estrae dal portafoglio che aveva in tasca al pantalone la chiave per aprire la stanza. Una volta infilata nella toppa, un click leggero ne segna l'apertura verso l'interno. Emma entra piano mentre lui si richiude la porta alle spalle. C'è un letto matrimoniale nel mezzo, le pareti sono rivestite in legno, sotto la finestra c'è una piccola scrivania su cui è appoggiata la valigia aperta del soldato e subito sulla sinistra la porta del bagno. Stephen si gratta un lato della testa, avviandosi verso la valigia. "Ne approfitto e faccio una rapida doccia, okay?" chiede. Emma annuisce mentre lui si prende l'asciugamano ed entra nel bagno, chiudendosi la porta dietro.
La ragazza si siede ai piedi del letto matrimoniale, analizzando l'aspetto rustico di quella piccola stanza accogliente mentre il rumore dell'acqua corrente inizia ad arrivarle alle orecchie.
Stephen entra nella vasca, chiudendosi la tendina e soppesando la temperatura dell'acqua, dopodiché prende il doccione e inizia a sciacquarsi rapidamente, sentendo la presenza di Emma nell'altra stanza.
Emma si stende sul letto, lasciando i piedi ondeggiare dall'altra parte e tiene gli occhi fissi sul soffitto, con il cuore che le batte a mille e il materasso che avvolge piacevolmente il suo corpo. Sposta i suoi occhi cervoni sulla valigia aperta, notando i vestiti che escono disordinatamente oltre il bordo e una busta con la roba sporca. Cinque minuti dopo esce Stephen dal bagno, avvolto in una nuvola di vapore. Emma si mette seduta di scatto, con il cuore che continua a batterle violentemente contro la cassa toracica. Non è la prima volta che lo vede con solo un asciugamano in vita, ma in quel momento sente un'eccitazione diversa. Stephen si passa un altro asciugamano sui capelli rasati, grattandoseli rapidamente mentre diverse goccioline d'acqua gli bagnano i pettorali e gli addominali evidenti.
Emma si lecca le labbra e si mette in piedi, avvicinandosi a lui che, piano, è quasi arrivato al letto. "Ho fatto più in fretta che ho potuto" le dice ad un palmo dal suo naso.
Emma sente il fiato corto e gli sfila l'asciugamano di mano, stringendolo nel suo pugno. Glielo passa molto lentamente sul petto e nota Stephen gonfiarlo, prendendo ampi respiri. "Emma.." dice a bassa voce, guardando la mano della ragazza muoversi piano lungo il suo petto, asciugandogli l'acqua di dosso.
La ragazza continua ad accarezzargli la pelle pallida e sente un tremolio nelle mani. La mano di Stephen si stringe intorno al suo polso, fermandola. Le fa sollevare gli occhi, guardandole le labbra rosee, gli occhi cervoni e i capelli ordinati dietro le orecchie. Con l'altra mano le accarezza la guancia, continuando a tenerle gli occhi addosso. Sente un calore montargli in petto, la sua pelle morbida a contatto con la sua mano.
Emma asseconda il suo tocco, lasciandosi accarezzare dal soldato in piedi di fronte a lei. Apre l'altra mano e lascia cadere l'asciugamano per terra, portandogliela al viso e accarezzandogli la guancia resa ispida dalla barba. "E' la tua ultima sera, qui" dice a bassa voce.
Stephen annuisce, poi la vede stringersi di più al suo petto imponente e abbassa la testa sulle sue labbra. "Emma, non voglio che-"
"Ssh" dice lei, mettendosi piano sulle punte. "Va tutto bene."
Dopodiché Stephen si getta sulle sue labbra, assoporandole avidamente e portandole una mano dietro la schiena per tenerla più vicina a sè. Con un gesto secco la solleva e la appoggia al centro del letto, stendendola sulle coperte sfatte. "Bloccami, se vuoi."
Ma Emma lo zittisce, premendo le sue labbra su quelle gonfie del soldato, portandogli le mani sulle spalle e facendolo abbassare su di sè. Sente un calore investirla in pieno, le guance farsi rosse e il sudore che inizia ad impreziosirle le tempie. Non aveva mai provato una cosa così forte. Stephen abbassa il suo petto nudo, mantendosi con l'altro braccio per non stendersi sulla ragazza. Sposta le labbra sul suo collo, respirando il profumo della sua pelle, inebriandosi del suo calore. Le sposta un lato della maglietta per baciarle la spalla, poi con la mano inizia a sollevarle il bordo. Emma respira affannosamente. Vede Stephen sollevare il capo e puntare i suoi occhi marroni in quelli di lei, chiedendole silenziosamente il permesso. Emma si inumidisce le labbra e annuisce. Stephen le sfila con delicatezza la maglietta, scoprendo il suo reggiseno bianco e la sua pelle chiara su cui si stagliano diversi nei scuri. Scende con la bocca sul suo petto e poi sull'addome, sentendo il fiato corto di Emma.
Poi si solleva, baciandole di nuovo la bocca affamata e muovendosi piano sul suo corpo.
Stephen è delicato, sempre vigile e attento. Stare con Emma è diverso rispetto alle altre ragazze con cui è stato. Sente verso di lei un dovere di protezione, di cura e riservatezza. La accarezza come se si tratta di un oggetto prezioso che non vuole rovinare. Sbottona piano il suo pantalone e lo scende lentamente lungo le cosce. Sente una morsa stringergli il cuore che al contempo lo rende famelico. Ma si contiene, liberandola piano dei suoi vestiti. Emma respira velocemente, continuando a sentire caldo e le dita tremare per la tensione. Stephen si abbassa su di lei, iniziando a stuzzicarla ed Emma inizia a rilasciare i primi sospiri pesanti.
Si sente sciogliere sotto il suo tocco ed è impaziente di sfiorare quelle spalle muscolose, quella pelle umida e morbida. Appoggia le sue mani sull'asciugamano alla vita di Stephen, abbassandone un lato. Con un rapido scatto glielo fa cadere di dosso, scoprendolo integralmente. Stephen guarda Emma negli occhi, assicurandosi che stia bene, poi avvicina nuovamente il capo verso le sue labbra e i loro fiati rapidi si scontrano. Emma guarda le sue labbra, i suoi occhi scuri, le sue guance arrossate e la tensione nelle braccia che lo mantengono sopra di lei. Stringe le labbra e annuisce. Stephen le sorride, così si mette in piedi e recupera un profilattico dalla sua valigia. Ritorna su di Emma, sfiorandole piano la biancheria. Continua a prepararla e le mani di Emma si muovono frenetiche sul materasso, chiudendo il lenzuolo nei suoi pugni. Stephen si solleva e si posiziona tra le gambe di Emma, il cui petto si alza e abbassa rapidamente. I suoi occhi seguono ogni movimento. Stephen se ne accorge e alza lo sguardo su di lei, tenendo i loro occhi incastrati. Le prende le mani e gliele stringe forte mentre si uniscono. Non le lascia le mani neanche per un istante, la tiene a sè come se ne dipendesse della sua vita. Si accerta che vada tutto bene.
Dopo il fastidio iniziale, Emma prova un immenso piacere e si abbandona completamente a lui, concedendosi con il corpo e con il cuore, stretti nella morsa di Stephen.
Il tempo sembra bloccarsi, si sbriciola intorno a loro, chiusi nella loro piccola bolla d'amore.
Stephen è delicato con lei, la bacia, le stringe le dita per confortarla e non smette un solo istante di preoccuparsi per lei.
Emma lo guarda negli occhi, sentendo il cuore scoppiarle nel petto e qualcosa dentro di lei cambiato irreparabilmente. Quando Stephen si stende accanto a lei, solleva il lenzuolo stropicciato e la copre, con i loro respiri pesanti che riempiono quella stanza già piccola. Emma se lo solleva sul petto, poi si gira e lo guarda negli occhi lucidi, con una goccia di sudore che gli imperla la tempia. Il cuore le batte ancora nel petto. Stephen con le dita le sposta i ciuffi umidi da sopra gli occhi. "Ti amo" le dice con l'affanno, continuando a vedere gli occhi. Si abbassa su di lei e la bacia con dolcezza, lasciandole una rapida carezza sulla guancia.
"Anche io ti amo, Stephen Lodge."

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