Capitolo 1

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<<Congratulazioni>>mi dice il giudice della gara,un uomo basso e abbastanza in carne,
<<grazie>>gli rispondo cercando di staccare la mia mano dalla sua che fa su e giù.

Entro nel mio "camerino" e mi guardo allo specchio con la mia divisa e la bella medaglia d'oro splendente al collo, amo questo sport e forse è l'unica cosa che amo.
Mi vado a cambiare mettendomi dei semplici Jeans strappati con il risvoltino e la maglietta blu della mia squadra di cavallo dentro i pantaloni, delle semplici scarpe basse bianche e i capelli sciolti.

Passo in Hotel per prendere la valigia -già fatta la sera prima- per poi dirigermi sotto dove mi aspetta la macchina che mi porterà a Torino per andare da papà e in seguito uscire con Ivana.

<<Salve signorina Agnelli>>mi saluta Franco, -il barista del Bar di Vinovo- mi avvicino al bancone, mi siedo su uno sgabello e lo risaluto
<<puoi darmi un tè caldo senza zucchero?>> gli chiedo prendendo il telefono per controllare le notifiche di whatsapp
Mi porge la tazzina di media grandezza con un sorriso sul volto <<ecco a lei>>
<< grazie, senti Franco lavori qui da tanto puoi darmi del Tu tranquillo>>
<<Se per le... Se per te va bene, sarà fatto>>
rido e sorseggio il mio tè prelibato.

<<Pronto?>>rispondo al telefono senza guardare nemmeno chi è
<<Summer sono io, ti vorrei chiedere un favore>>
<<papà dai dimmi>>
<<dovresti venire con me al campo  perché c'è anche Baya e non voglio lasciarla da sola>> mi informa
<<papà devo vedermi con Ivana>>dico scocciata,non che mi dia fastidio stare con la mia sorellina però...
<<se vieni con me il regalo di cui ti parlavo te lo darò stasera stessa>> mi dice sapendo quanto amo i regali soprattutto a sorpresa.
<<arrivo papi>>ride e attacca.
Scrivo un messaggio a Ivana dove gli chiedo di incontrarci il giorno successivo e mi dirigo verso il campo.
Conosco tutti i ragazzi chi più chi meno,quest'anno è arrivato anche Cristiano Ronaldo e la prima volta che lo avevo incontrato faccia a faccia era in Grecia insieme a mio papà.
Sono legata a tutti chi più chi meno.

Mio padre è innamorato di Paulo Dybala,dice che è un gioiello per la squadra -e ci credo-.
Il mio rapporto con lui è strano ovvero io credo di avere un debole per lui però non lo ammetterò mai questo è scontato.
Siamo "amici" ma avvolte io lo tratto molto male e vice versa.

<<Baya non correre,sono stanca>> mi giro sentendo delle voci provenienti dall'altro corridoio, e mi scontro con un ragazzo
<<Ma insomma fai attenzione!>>dico alterata
<<mi sei venuta tu addosso non io>> controbatte un ragazzo con la cadenza Argentina, lo riconosco, alzo la testa e lo guardo
<<Mio padre ti paga anche per la galanteria che hai?>>
<<Non si tratta di galanteria, mi sei venuta a dosso TU>>continua
<<Senti intanto ti calm...>>vengo bloccata da alcune voci
<<e basta litigare voi due>>dice Andrea
<<Gatto e Cane>>lo segue Giorgio
<<ma va va>>dico ridendo prendendo Baya dirigendomi poi verso gli spalti.

Però...è carino pure se Str.

<<Ragazzi!!>>dico sbracciando dagli spalti, loro si avvicinano e mi guardano in attesa che io parli
<<Allora, mio padre mi ha informato che Domenica avete allenamento solo la mattina, beh ecco io volevo sapere se a qualcuno di voi andava di venire a vedere la mia gara qui a Torino, se vinco anche questa sono campionessa, non vi sentite obbligati ci mancherebbe, solo se vi va.>> dico guardandoli.
Loro si guardano molto intensamente
<<No Summer ci dispiace ma ci eravamo già organizzati noi per andare a fare un aperitivo a casa di Cris>> dice Douglas a nome di tutti
<<ah non c'è problema grazie lo stesso>> dico porgendogli un sorriso prima di andarmene.

Ci tenevo.

E non so perché, non so perché ci tenevo così tanto.

La Joya|P.D.| follow your dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora