L'ira (parte 1)

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L'ira è un sentimento scottante, imprevedibile perché sempre sull'orlo di esplodere. Ad accendere la miccia è quasi sempre un fattore esterno e ad alimentare la fiamma sono altre emozioni come la frustrazione, l'invidia, il subire senza reagire, lo stress.

1) L'ira nell'organismo è come un'insurrezione proletaria, estremista e marcatamente belligerante. Nasce spesso dalla delusione, un'aspettativa mancata. Non è un caso che molte liti scoppino in ambiente familiare o amoroso, e che spesso finiscano in tragedia, nel sangue. L'ira è tanto più incisiva e sofferente quanto più alto era il gradino da cui si è caduti, in altre parole tanto più si è perso maggiore sarà la rabbia per non avercelo più. Il cuore è l'energia e l'entusiasmo e tradito il cuore la furia è incontrollabile. Così l'operaio che lavora ogni giorno incessantemente per sfamare la famiglia, la cellula, non vedrà oltre, non penserà che il suo ruolo abbia un vero significato, la sopravvivenza dell'organismo, si sentirebbe insignificante, frustrato se non ci fosse un incentivazione che lo spronasse a continuare. Il governo lo sa bene: onde evitare ribellioni e manifestazioni bisogna pur concedere qualche regalino. L'amore, l'entusiasmo non sono altro che regali concessi a tutto l'organismo; e se "l'amore non ha prezzo" è perché il conto arriva sempre alla fine, così una crisi che porta al disfacimento di tutti quei bei regali, all'interruzione di quel benessere eccessivo, talvolta illusorio, porta ad una rivolta generale.

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