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L'uomo accavallò le gambe, portandosi la tazza di espresso alle labbra e sorseggiandola lentamente, prima di sentire la sua porta bussare.

«Vieni, Namjoon» disse, e un ragazzo dai capelli verdi si fece strada nella stanza, chiudendo la porta dietro di sè.

«Ho fatto come mi aveva chiesto» parlò il ragazzo «Ho trovato tutte le informazioni sul ragazzo»

L'uomo seduto fece cenno con la mano di continuare e Namjoon prese un foglio da dentro la tasca interna della giacca, iniziando a leggerne gli appunti scritti.

«Il suo nome è Kim Taehyung, nato e vissuto a Daegu, attualmente frequenta l'università di arte di Seoul» iniziò la chioma verde, facendo passare lo sguardo velocemente sul foglio «Nessun contatto con gang nemiche, nessun contatto con l'underworld. Sembra un tipo... pulito» parlò lentamente.

«Un ragazzo comune, quindi» fu il turno dell'altro di parlare «Interessante» sussurrò.

«Se mi permetti» sussurrò Namjoon, prima di schiarirsi la gola «Credo che ci sia un motivo per cui Jungkook lo stia tenendo in casa con sè. Voglio dire, sappiamo entrambi che non gli piace la compagnia»

Nella stanza caló il silenzio per qualche secondo, poi la persona seduta parlò.

«Namjoon» chiamò l'uomo e l'altro in piedi si addrizzò a sentir chiamare il suo nome «Avvisa Seokjin, è arrivato il momento. Portatemi qui il ragazzo»

———

Era metà mattinata e Taehyung era steso sul divano con un braccio sotto la testa come supporto e l'altro sul suo addome, mentre guardava il soffitto.

Una settimana era passata da quando viveva con Jungkook e il ragazzo si sentiva in segregazione, quasi fosse stato rapito.

Per di più, era quasi tutto il giorno solo. Jungkook se ne andava la mattina e tornava la sera, stanco e senza dir niente. Era un evento se i due si scambiavano un paio di parole in tutta la giornata. Perciò, Taehyung non se la stava spassando.

"Non entrare nella mia stanza, non toccare le cose mie, non chiamare nessuno e soprattutto non uscire di casa" era tutto ciò che aveva detto Jungkook "per il resto, fa ciò che vuoi".

E non che avrebbe potuto fare chissà cosa.

Non poteva neanche incontrarsi con Jimin, dopo la bugia che gli aveva detto.

«Chim, non verrò in università per un po'» parlò Taehyung.

«Cosa? Come mai Tae?» rispose l'altro.

«Sì, sto partendo per Daegu»

«Per Daegu?» chiese, dall'altra parte del telefono.

«Sì ecco... Mia sorella si sposa»

«Tua sorella?» esclamò Jimin «Congratulazioni! Falle gli auguri da parte mia poi!»

Taehyung accennò una risata forzata.

«Per quanto tempo resterai a Daegu?»

«Uh..» sussurrò Taehyung «Non lo so...»

Jimin rimase in silenzio per un po' poi continuò.

S T I G M A ; taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora