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Jungkook girò la testa, facendola ricadere subito dopo in avanti non appena il pugno entrò a contatto con il suo volto, ormai rosso e viola per gli altri colpi subiti. Tossì leggermente, sentendo il sapore metallico del sangue nella sua bocca, poi portò i suoi occhi sulle figure di fronte a sè.

Il boss di Red Blood si ergeva davanti al moro, serio e senza un minimo di emozione in volto, braccia conserte e viso rigido, mentre guardava il ragazzo essere picchiato a sangue.

Più vicino a Jungkook, al suo lato, Park lo teneva per la maglia e, sotto richiesta del boss, gli infliggeva colpi e torture.

Era stato così non appena il moro era arrivato a Red Blood. L'avevano portato in una stanza bianca e vuota, l'avevano fatto inginocchiare e lo avevano colpito, calciato, fatto sanguinare, in cambio di qualche parola, qualche indizio che potesse esser loro utile.

Ma Jungkook non aveva aperto bocca.

«Ti ostini ancora a non parlare?» chiese il boss, alzando un sopracciglio.

«Sì» rispose senza esitazione Jungkook, cercando di tenere la voce più dura e stabile possibile, nonostante il dolore avvertito in tutto il corpo.

Il biondo mandò uno sguardo all'uomo mascherato e quest'ultimo non perse tempo, calciando Jungkook nello stomaco.

Il moro aprì la bocca, l'aria gli mancò per qualche secondo, ma poi strinse i denti e alzò la testa nuovamente.

Il boss corrugò le sopracciglia, poi sospirò.

«Come vuoi tu, ma sappi, che a differenza del tuo amichetto, per te non c'è nessun occhio di riguardo» parlò, voltandosi di spalle.

«Lo lascio nelle tue mani, fanne ciò che vuoi» continuò poco dopo, riferendosi al suo sottoposto «Ma vedi di lasciarlo vivo o almeno in grado di parlare. Non vorrei si decidesse a farlo ma non ne avesse la possibilità» e con quello, lasciò la stanza.

Park arricciò gli occhi, segno che probabilmente stava sorridendo sotto la maschera, poi si girò verso Jungkook.

«Sembra che io e te ci divertiremo un mondo» annunciò ironico l'uomo, prima di passarsi una mano sul volto e togliersi la maschera, mostrando il suo intero viso ancora una volta.

Jungkook guardò l'uomo in volto, prima di rilasciare un leggero tsk e sorridere leggermente.

«E così eri tu sin dall'inizio» sussurrò con voce rauca e Bogum ricambiò il sorriso, ma niente nella sua espressione diceva che fosse un sorriso sincero e genuino, anzi.

«Ti è piaciuto gironzolare intorno al mio Tae durante la mia assenza?» chiese Bogum ironico «Ma dimmi, cosa ti piace di lui?» continuò, ma quando Jungkook abbassò lo sguardo e non rispose, l'uomo davanti a sè continuò il suo monologo.

«Ah giusto, Taehyung è etereo, ha dei lineamenti che anche Afrodite stessa si sogna. E ha un bel corpo, non c'è che dire. Snello e pieno, le forme al punto giusto. Come si può dimenticare un pacco del genere. E poi, non dimentichiamoci che è bravo a letto. Cazzo, tutti sognerebbero di scoparsi qualcuno come lui. Quando me lo facevo io, faceva certi versi che-»

«Basta così» sussurrò Jungkook e l'altro uomo alzò un sopracciglio.

«Basta così?» ripeté stranito «Vuoi dire che non te lo sei mai scopato?» rise Park ad alta voce «Ti sei perso una grande occasione»

«Taehyung non è solo quello» sussurrò Jungkook, e Bogum fermò la sua risata, tornando serio e guardando l'altro ai suoi piedi.

«Taehyung è... solare, intelligente, curioso, sempre pronto ad aiutare il prossimo. È un po' impacciato, a volte è pauroso, ma altre volte si è dimostrato molto coraggioso. Non ha mai smesso di essere al mio fianco nonostante tutto, non ha mai smesso di dimostrarmi il suo valore. È una persona facile da... amare» il moro alzò lo sguardo per guardare l'altro di fronte a sè.

S T I G M A ; taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora