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Il sole era ormai alto in cielo, segnando metà mattinata ma nel suo appartamento, Jungkook era ancora nel letto, disteso a pancia in su.

Era sveglio da un po' ormai, eppure non aveva fatto altro che girarsi e rigirarsi tra le sue coperte, irrequieto.

Voleva vedere Taehyung.

Voleva scusarsi, rimettere le cose a posto. Trovare un punto di incontro con il castano e finalmente stabilizzare la loro relazione.

Eppure, ancora non trovava le parole, o forse il coraggio di fare quel passo, che per lui, era immenso.

Jungkook non aveva mai avuto una relazione.

Certo, in passato aveva avuto delle cosiddette scappatelle, del sesso occasionale, dei baci passionali in locali e discoteche.

Anche se, ripensandoci, di passione in quei baci, non ce n'era proprio. Era più un desiderio carnale, un istinto quasi animalesco di avere contatto fisico, di toccarsi.

E il moro non aveva neanche avuto il bisogno, o almeno il desiderio, di approfondire quegli incontri che aveva avuto di tanto in tanto.

Ma con Taehyung era diverso. Era assodato ormai.

Jungkook sospirò, poggiandosi il suo stesso avambraccio sul viso, coprendosi gli occhi. Rimase così per qualche minuto, liberando la mente da tutti i pensieri, inspirando ed espirando profondamente.

Ciò che interruppe quel suo momento di quiete fu l'improvviso vibrare del suo cellulare, segnando l'arrivo di un messaggio.

Il moro allungò il braccio che gli copriva il viso per prendere il telefono e portarlo davanti agli occhi.

Un nuovo messaggio, da un numero sconosciuto, era apparso sullo schermo.

Jungkook aprì la notifica, confuso. Probabilmente, era solamente qualcuno che aveva sbagliato numero.

Tuttavia, alla vista del messaggio, il ragazzo corrugò le sopracciglia.

Era una foto di Taehyung, seduto al tavolo di un bar, mentre aveva un bicchiere di plastica in mano e beveva il contenuto con la cannuccia, ignaro che qualcuno gli stesse scattando una fotografia, dato che il suo sguardo era altrove.

E sotto, un messaggio.

'Ci stiamo divertendo un mondo insieme'

Jungkook si morse il labbro, un pizzico di gelosia gli pervase il corpo (o forse, anche più di un pizzico) e il moro si trovò subito a rispondere.

'E tu saresti?' digitò, con sguardo annoiato, roteando gli occhi.

La risposta non tardò ad arrivare, facendogli spalancare gli occhi inaspettatamente.

'Sai benissimo chi sono, Jeon'

Alla lettura di quel messaggio, Jungkook schizzò in piedi, stringendo il cellulare nelle mani, mentre la preoccupazione iniziava a salirgli in corpo.

C'era solo una persona che fino ad all'ora l'aveva sempre chiamato per cognome.

'Che ci fa Taehyung con te? Cosa vuoi da lui? Chi ti ha dato il mio numero?' scrisse velocemente il moro, continuando a torturare il suo stesso labbro inferiore, finché non potè addirittura sentire il sapore metallico del sangue sulla sua lingua.

'Una domanda alla volta, Jeon. Non scaldarti troppo'

Jungkook potè immaginare il sorriso compiaciuto sul viso di Park nello scrivere quella risposta, sorriso che però non aveva mai visto, dato che l'uomo indossava perennemente una mascherina.

S T I G M A ; taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora