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Si poteva dire che la cascata di informazioni che aveva ricevuto Taehyung la sera prima era stata come una doccia fredda. Certo, Jungkook aveva avuto un passato difficile, ma Yoongi... Quello di Yoongi l'aveva davvero lasciato a bocca aperta. E dopo quella sera, capiva tante cose. Capiva perché Jungkook fosse così attaccato a Stigma, capiva anche perché fosse così contrario a qualsiasi tipo di impegno che potesse limitare la sua libertà. E forse, questo comprendeva anche avere una relazione amorosa.

E aveva iniziato a vedere Yoongi sotto una luce diversa. Certo, lo spaventava ancora il suo sangue freddo davanti a tanta violenza, ma ora come ora, dopo il racconto di Jungkook, riusciva a comprenderlo di più.

Quella mattina il castano si era svegliato e, contrariamente alle sue aspettative, aveva trovato Jungkook accanto a sè, ancora con la mano sulla sua vita che lo abbracciava. Taehyung aveva sorriso alla vista del moro che dormiva beatamente, mentre lo stringeva a sé. E forse, quello della sera prima, era stato qualcosa di diverso tra i due. Certo, non era stato di certo sesso calmo e pieno di sentimento, anzi, tutt'altro, e a confermarlo erano i segni rossi sulle clavicole e i lividi sulla vita del castano. Ma forse, solo forse, qualcosa era cambiato tra loro.

O almeno, questo era quello che pensava Taehyung.

Ed ora si trovava con Jungkook al suo fianco, ancora una volta a passeggiare per Stigma, diretto verso la stanza del loro boss.

Il moro bussò alla porta e, quando sentì Yoongi pronunciare un "entra", la spalancò, entrando seguito dal castano.

Yoongi, era seduto alla sua scrivania e teneva tra le mani dei fogli, probabilmente dei documenti di informazioni preziose per Stigma. All'entrata dei due, l'uomo dai capelli argentei alzò lo sguardo, sorridendo leggermente quando vide i due più vicini del solito quella mattina.

«Sei in ritardo, Jungkook» disse Yoongi, con un tocco di ironia nella voce. Il moro non era mai in ritardo e non disobbediva mai al suo capo. Era il miglior uomo che Yoongi avesse con sé e, sebbene il boss odiasse aspettare, quel lieve ritardo di qualche minuto non lo aveva infastidito affatto. Piuttosto, l'aveva detto per godersi divertito l'espressione del più piccolo, fissato per la perfezione, a quelle parole.

E infatti, Jungkook si morse il labbro, imprecando sotto voce, prima di girarsi verso il castano e mandargli un'occhiataccia. Era stato per colpa di Taehyung, rimasto chiuso nel bagno del suo appartamento per più di un'ora quella mattina, se avevano fatto entrambi ritardo. Il castano rispose allo sguardo dell'altro scrollando le spalle, prima che il moro riprendesse a guardare il suo hyung.

«Chiedo scusa» sussurrò, e Yoongi ridacchiò nel vedere quella scenetta quasi comica davanti ai suoi occhi.

«Non importa» rispose il boss «Ho bisogno che tu porti questi documenti ad uno degli spacciatori da cui compriamo droga» annunciò, e Jungkook fece cenno di sì con la testa.

«Per quanto riguarda te» lo sguardo di Yoongi si posò sul castano «In questi giorni c'è stato un po' di chaos all'interno di Stigma e non ho potuto spiegarti nulla per bene, ma ora fai parte di noi, Taehyung, e mi aspetto la tua collaborazione e completa obbedienza» sentenziò il boss con tono autoritario e il castano deglutì, prima di muovere il capo su e giù.

«Ed oltre a questo, c'è un'altra cosa che dovresti fare» continuò poi Yoongi «Farti il tatuaggio di Stigma» concluse l'uomo, incrociando le braccia.

«Riguardo a quello...» parlò solo allora il castano con un filo di voce «Non sono molto sicuro di volerlo fare»

Yoongi alzò un sopracciglio, poggiando i gomiti sul ripiano del tavolo e il mento sui propri pugni chiusi.

S T I G M A ; taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora