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Era una mezz'ora abbondante che ormai Taehyung camminava avanti e indietro per tutta la lunghezza della sua stanza, il nervosismo prendere la meglio sul suo corpo.

Si era vestito con un abito nero, il più decente e costoso che avesse, con tanto di camicia bianca e cravatta. Aveva persino aggiustato i capelli, cosa che non faceva praticamente mai, arricciandoli leggermente alle punte. Era una festa, in fin dei conti. E ci sarebbero state, secondo ciò che aveva detto Yoongi, persone di un certo rango.

Il castano tuttavia non sapeva il luogo preciso della festa, non sapeva cosa ci fosse all'interno della chiavetta, non sapeva neanche come ci sarebbe arrivato.

Dopo l'incontro con Yoongi quella mattina, era uscito dal suo studio ed era tornato a casa sua e, solamente dopo aver messo piede nella sua stanza, si era reso conto di non saper nulla a riguardo.

Il castano rilasciò un sospiro di frustrazione, prima di dirigersi verso la porta di casa. Se avesse voluto informazioni, non avrebbe dovuto far altro che andare dall'uomo che avrebbe dato lui qualsiasi risposta.

Min Yoongi era la risposta. Certo, aveva pensato di andare da Jungkook, considerando il fatto che il boss non si era raccomandato altro che accompagnarlo all'evento, ma vista la scontentezza del moro e l'immenso orgoglio del castano, Taehyung avrebbe preferito parlare direttamente a Yoongi, piuttosto che a Jungkook.

Uscì dal suo appartamento, chiudendosi la porta alle spalle. Quando si rigirò, notò ancora una volta una macchina nera parcheggiata davanti ad esso. Poco dopo, il finestrino si abbassò, rivelando un Jeon Jungkook scocciato, che lo guardava.

«Muoviti» disse semplicemente il moro e Taehyung si avvicinò alla macchina, il più lentamente possibile, prima di aprire lo sportello ed entrare nel sedile passeggero.

«Sei in ritardo» parlò il moro, mettendo in moto la macchina.

«Non sapevo neanche che mi venissi tu a prendere» mormorò Taehyung, girandosi verso il finestrino, non inviando neanche un minimo sguardo all'altro.

«E chi altrimenti? Li hai sentiti gli ordini di Yoongi hyung, dobbiamo andarci insieme» affermò il moro, girando il manubrio per fare una curva.

«Lo so, ma a differenza tua, non so niente su questa missione, non sapevo neanche l'orario della festa, nè tantomeno sapevo come contattarti...»

Jungkook girò velocemente lo sguardo su Taehyung, notando come il castano fosse tutto a tiro quel giorno. Posò lo sguardo sui suoi capelli che quella sera erano arricciati e ricadevano sulla fronte graziosamente, a differenza di tutti gli altri giorni che li portava lisci e senza garbo. Poi, lo sguardo si posò sul viso del moro, guardando il labbro inferiore leggermente sporso all'infuori, un'espressione frustrata sul viso. Solo allora, Jungkook sospirò, portando una mano all'interno della sua giacca, mentre con l'altra manteneva il manubrio.

«Tieni» disse, allungando il suo cellulare verso Taehyung, il quale fece passare lo sguardo dall'oggetto ai suoi occhi, con un tocco di confusione.

Jungkook roteò gli occhi, poi continuò.

«Scrivi il tuo numero. Per le evenienze»

Taehyung prese il cellulare tra le sue mani, fissandolo per un momento, poi ci scrisse il suo numero, salvando il contatto come Taehyung. Poi, ripassò il cellulare al moro, il quale se lo mise in tasca.

Il castano si rimise a fissare davanti a sè, di tanto in tanto mandando occhiate al conducente dell'auto.

Quando furono arrivati ad Itaewon, Jungkook parcheggiò la sua BMW nera davanti ad un edificio alto e illuminato. All'entrata c'era un viavai di uomini in giacca e cravatta e donne in vestiti maestosi e tacchi a spillo.

S T I G M A ; taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora