Meant to be together: parte II

20.1K 766 2.7K
                                    


La sua casa che saltava in aria.

Lui che veniva trascinato via dai suoi genitori, da sua sorella, dalla sua vita.

Lui che veniva privato della libertà, che veniva usato per esperimenti.

Il dolore. Le urla. La solitudine. La sofferenza. La voglia di morire.

Questi erano i ricordi che continuavano a susseguirsi nella testa di Harry, in loop, come se avessero deciso di tormentarlo per il resto della vita.

Come se la sua vita fosse formata solo da quegli orribili eventi.

"Ehi, amico" Ed appoggiò una mano sulla spalla buona, stringendogliela leggermente. "Sicuro di stare bene?"

Harry alzò la testa verso di lui, con fare apatico. "Sì, bene" rispose.

"La ferita alla spalla non era grave" lo informò Taylor, con un leggero sorriso, mentre finiva di avvolgere il suo braccio sinistro in una fascia, per poi bloccarlo al petto. "Ritornerai come nuovo in poco tempo" lo rassicurò.

"In realtà, la testa mi fa parecchio male" sussurrò Harry. "Non c'è qualcosa che potresti darmi? Un tranquillante? O-un sonnifero?"

"Sarebbe meglio qualche aspirina, in effetti" disse, abbastanza seria. "Hai bisogno di dormire?"

"Sì, decisamente. Sono molto stanco ma non sono certo di riuscire ad addormentarmi" spiegò, timidamente.

"Si può?" chiese Louis, ticchettando le nocche alla porta spalancata della camera di Harry.

"Credo che il sonnifero adatto a te si sia appena presentato" lo prese in giro Ed.

Harry sorrise leggermente alla vista di Louis, facendo cenno di assenso con la testa per invitarlo ad entrare.

"Come sta?" chiese, immediatamente.

"Sto bene, Louis. Sono qui, chiedi a me, no?" borbottò.

"Debole" iniziò Taylor. "Parecchio scosso. E un po' malconcio. Ma niente che il tempo non possa guarire" lo tranquillizzò. "Le ferite sul volto sono disinfettate e non profonde, sono riuscita ad estrarre il proiettile senza troppa difficoltà, visto che era abbastanza in superficie, e i punti sono stati applicati."

"Grazie" le sorrise Louis. "Sei un angelo."

"Dovere" affermò Taylor.

"Adesso, se non vi dispiace, potreste lasciarci da soli un attimo?" chiese gentilmente.

"Certo. Andiamo, Tay" disse Ed, avvolgendole le spalle con un braccio. "Lasciamoli in pace" continuò, trascinandosi con sé la ragazza che stava protestando debolmente, forse curiosa di vedere le loro dinamiche.

Louis attese che i due uscissero dalla stanza per chiudere la porta. Dopo, prese un respiro profondo e si voltò lentamente verso di Harry che lo stava osservando con un leggero sorriso.

Il più grande era molto serio, forse ancora teso dall'accaduto. Si avvicinò lentamente a lui, seduto sul margine del letto, e afferrò la coperta poggiata dietro di lui, in modo da poter avvolgere il suo petto nudo, coperto solo dalla fascia che avvolgeva la sua spalla e teneva piegato il suo braccio. Harry gli sorrise grato e con la mano sinistra, si tenne chiusa la coperta al petto.

Louis, a quel punto, afferrò una sedia e la spostò di fronte a lui, dove si sedette immediatamente dopo.

Attese in silenzio, per qualche secondo, come se stesse aspettando che il riccio dicesse qualcosa. Dopo, sbuffando, si passò nervosamente una mano lungo tutto il volto.

Way down we go.Where stories live. Discover now