Way down we go: parte II

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Harry era chiuso nella sua stanza da tre giorni, ormai. Nessuno riusciva a capire quando e come mangiava. Quando usava il bagno. O dove dormiva, visto che la sua branda era rimasta nello studio di Louis.

Louis, comunque, stava peggio ogni giorno che passava. Non riusciva a prendere decisioni, non riusciva ad organizzare lo spostamento degli altri mutanti nei rifugi, non riusciva nemmeno a pensare. Anzi, a mala pena mangiava.

Passava dalla stanza di Harry almeno quattro volte al giorno. A volte gli lasciava del cibo, a volte lo pregava di farsi aprire la porta. A volte gli sussurrava che gli mancava. Ma il riccio raramente dava segni di vita. Si limitava ad urlargli dei "VAI VIA" quando diventava troppo insistente.

La situazione stava diventando troppo grave per tutti. Dovevano muoversi ad agire, altrimenti sarebbero potuti incorrere in situazioni molto spiacevoli. E, per farlo, avevano bisogno di Louis.

Ma Louis aveva bisogno di Harry, a sua volta, il che voleva dire che dovevano trovare il modo di far parlare quei due. O, per lo meno, dovevano trovare un modo per far reagire Louis. Eppure, nonostante il loro capo fosse una delle persone più forti mai incontrate, sembrava aver perso qualsiasi voglia di combattere, come se, improvvisamente, tutto ciò che doveva affrontare e che aveva affrontato era diventato troppo per un ragazzo giovane come lui.

Per questa ragione, dopo aver intuito che Harry era, essenzialmente, diventato la sua forza, Zayn e Liam si trovarono di fronte la porta chiusa del riccio, pronti a farlo uscire a calci in culo da lì.

"Sei pronto?" domandò Liam, notando il volto insicuro di Zayn.

Zayn sospirò, scuotendo leggermente il capo. "Non proprio, no" rispose debolmente. "Non credi che, insomma-stiamo facendo una cosa estremamente egoista?" chiese.

"Perché dici questo?"

"Perché sappiamo entrambi che vogliamo accelerare i tempi del loro confronto solo perché, lo sai, abbiamo bisogno di Louis" affermò. "Harry ha scoperto una cosa abbastanza sconvolgente appena tre giorni fa. Mi sembra ovvio che vuole essere lasciato in pace."

"Beh, ha un fondo di egoismo, in effetti" annuì Liam. "Ma questo non cambia che, in una situazione diversa, avremmo agito ugualmente, prima o poi. E poi, Louis sembra un fantasma in questi giorni. Ed Harry rischia seriamente di morire da un giorno all'altro. Vogliamo accelerare i tempi per il loro stesso bene, Zayn."

Zayn annuì piano con il capo. "Dici che lo perdonerà, prima o poi?" chiese, quasi in un sussurro, come se temesse una sua risposta negativa.

"Sì" affermò Liam, più sicuro di quanto pensasse. "Si amano, Zayn. L'ho visto chiaramente. E, visto il loro sentimento così profondo, non c'è niente che possa cambiare una cosa del genere."

Zayn accennò un sorriso. "L'amore" disse, a quel punto. "Rende così stupidi, non trovi?" gli chiese, voltando il collo verso di lui e guardandolo da sotto le sue lunghe ciglia.

"Trovo" rise leggermente. "Ma anche estremamente coraggiosi" lo rassicurò. "Adesso, che ne dici di cercare di salvare i nostri amici?" propose.

Zayn ampliò il suo sorriso, annuendo con il capo. "Va bene, zuccherino" rispose, per prenderlo in giro, appoggiando la sua mano sul pomello della porta.

Un istante dopo, il pomello si ricoprì di uno strato di ghiaccio e dopo, con un semplice scatto, Zayn riuscì a rompere la serratura della porta, in modo da aprirla lentamente.

Non appena furono entrati nella stanza, un cuscino, dal nulla, venne sbattuto direttamente sulle loro facce con una certa violenza.

"Aho!" esclamò Zayn, portandosi una mano sul naso.

Way down we go.Where stories live. Discover now