As long as I am with you: parte I

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Parte V: As long as I am with you.

Harry osservò dalla finestra della loro camera, con un leggero sorriso sul volto, Louis parlare ad alta voce con chissà quale rifugio degli Stati Uniti grazie ad un semplice walkie-talkie. Accanto a lui, infatti, c'era Nick che stava utilizzando il suo potere per potergli dare la possibilità di comunicare con qualsiasi altro tipo di rifugio in giro per il mondo.

Erano entrambi sul porticato direttamente sulla spiaggia e Louis sembrava alquanto adirato in quel momento, segno che anche quel rifugio stava rifiutando di partecipare alla missione che stavano organizzando.

Louis zoppicava avanti e indietro, con un bastone al suo fianco ed Harry lo trovò stranamente attraente. Quel bastone gli conseguiva un'aria alquanto affascinante e vissuta, dal suo modesto punto di vista.

Era così bello mentre sfoggiava il suo lato eroico e da leader ed Harry, in quel momento, se ne innamorò ancora un po', come se non fosse già abbastanza forte il sentimento che provava per lui.

Con un sospiro, subito dopo, si andò a sedere al margine del letto e, mordendosi un labbro, pensò che Louis si meritava davvero un bel premio per quello che stava facendo per tutti loro.

In verità, una mezza idea gli era saltata alla mente già da un po' di tempo a quella parte ma, sfortunatamente, comprendeva il dover rompere una promessa che gli aveva fatto precedentemente.

Ma, insomma, la sua sorpresa l'avrebbe reso così felice che non avrebbe mai notato il suo piccolo sgarro.

Almeno, lo sperava.

Così, socchiudendo lentamente gli occhi e accennando un sorriso, sforzò piano la sua mente e "Sophie."

In un primo momento, Harry non avvertì alcun tipo di suono. Tutto sembrava tacere e, anzi, l'unica cosa che percepiva era la sua testa martellare in un modo stranamente esagerato.

Ma poi "Harry?" la voce innocente della bambina apparse improvvisamente nella sua testa e il telepate non poté proprio evitare di far apparire un enorme sorriso smagliante.

"Sì, tesoro. Sono io. Come stai?" le chiese, con voce leggermente commossa perché, in effetti, quella bambina le mancava da morire.

"Harry!" esclamò ancora la bambina, più eccitata. "Io sto benissimo! Zia Lottie mi fa giocare tantissimo! E faccio tanti disegni! Ci sono tanti bambini e poi-poi c'è la signora Tisdale che ci fa scrivere le lettere, ma lei è un po' noiosa."

Harry ridacchiò leggermente. "Oh, piccola. Mi manchi tantissimo, sai?"

Sophie sospirò un po'. Harry quasi percepì il broncio che sfoderò subito dopo. "Anche tu. E anche Lou mi manca tanto" disse, con voce decisamente più triste. "Dov'è Lou?" chiese.

"Adesso è impegnato, tesoro. Ma ti assicuro che manchi tantissimo anche a lui."

"Quando mi venite a prendere?" chiese, innocentemente. "Io voglio stare con voi."

Harry, per un attimo, esitò a risponderle, perché, in effetti, non aveva idea di quando questo sarebbe potuto accadere. Ma dopo, mordendosi un labbro, sussurrò a mala pena un "Presto" che sperava davvero fosse vero. "Comunque, tesoro, stavo pensando di fare una sorpresa a Louis. Ti va di parlarci stasera?"

"Sì!" urlò eccitata, facendolo ridere di gusto. "Sì, ti prego! Come facciamo!"

"Ci penso io, Sophie" sorrise. "Stasera ti parlerò di nuovo e poi farò in modo che lui senta ciò che dici e..."

Way down we go.Where stories live. Discover now