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ecco il capitolo del problemino che jimin dovrà risolvere. è stata dura scrivere questo capitolo molto di più del 4 hahaah comunque buona lettura e al prossimo dove ci sarà una scena mlmlml ^^ 

Passarono due settimane e ancora non ci avevano dato dei giorni liberi, tutti chiedevano che fine avessi fatto e feci dire a jimin che ero ammalata e che mi ci sarebbe voluto tempo per guarire e comunicò che non era né grave e né mortale. Il coreografo/insegnante organizzò una specie di concerto dove ognuno di noi poteva partecipare e far vedere la loro bravura, i bang tan boys ovviamente non si sarebbero fatti sfuggire una tale occasione, poteva esserci anche qualche agenzia tra il pubblico per scoprire nuovi talenti. Tutti si misero ad allenarsi duramente, avevano meno di un mese per mettere su una canzone e coreografia e jimin per di più doveva occuparsi anche di me, lo vedevo sempre più serio e stanco, si allenava dalla mattina fino a sera tardi e a volte anche di notte, non dormiva quasi più ed era arrivato a volte che non parlava, mi portava da mangiare, andavamo a fare la doccia senza fiatare, io lo lasciavo stare avevo paura che se dicessi anche solo una parola lui si potesse arrabbiare da quanto era teso.

Ero rimasta senza vestiti e non volevo chiedere a jimin se me li poteva lavare e avevo paura a chiedergli se mi poteva accompagnare a comprarne dei nuovi. Non andavo più a lezione con lui perché non avevo più una tuta da mettere e per di più si alzava molto presto e non mi svegliata per andare insieme a lui, mi lasciava sempre in stanza da sola, a volte si scusava. qualche volta quando mangiavamo si addormentava, quanto vorrei chiedergli di uscire, aveva bisogno di sfogarsi un po' e di riposare, doveva staccare dagli allenamenti così intensivi. Così un giorno mentre era in camera a provare la coreografia che si chiamava no more dream presi coraggio e glielo chiesi.

<<jimin..>> lui vedendomi dallo specchio che mi stavo avvicinando spense la radio e mi guardò mettendo le mani sui fianchi e asciugandosi il sudore dalla fronte.

<<dimmi, hai bisogno di qualcosa?>> parlava a fatica per via della stanchezza.

<<ecco... mi pacerebbe se mi accompagnassi a prendere dei...vestiti nuovi>> sembrava una richiesta così egoista! Doverlo fermare dai suoi allenamenti per uscire a comprare dei vestiti.

<<ah... va bene>> fiu! Non si era arrabbiato, ma vedevo la sua espressione che un po' gli scocciava, si andò a fare una doccia e tornò in camera cambiato con jeans chiari strappati, un dolce vita bianco e una giacca con una tasca all'altezza del cuore, mi mise li dentro e uscimmo. Lui senza accorgersene respirò una boccata d'aria fresca e con una mano infilata nella tasca del jeans si incamminò verso il negozio.

<<ti va un gelato dopo?>> mi chiese all'improvviso, non voleva tornare ad esercitarsi subito dopo aver comprato i vestiti? Ovviamente ne approfittai, dopo tutti questi giorni che non parlavamo o che stavamo un po' insieme ero stupida rifiutare una proposta da lui. Mi fece un sorriso forzato. Ma sapevo che lo faceva per me e che lui in realtà voleva tornare indietro.

Entrammo nel negozio e lui coprendosi un po' il viso dalla vergogna andò nel reparto bambine e si chinò per farmi vedere quali abiti c'erano. Erano tutti dei vestitini, ma non potevo indossare sempre vestiti sarei stata ridicola con un vestito da bambolina come questi, tutti fiocchi e strass. Gli chiesi di spostarsi un po' più a destra per vedere cosa c'era la in fondo e trovai dei set completi pieni di pantaloni, jeans, gonne e anche dei vestiti e delle scarpe sia col tacco che da ginnastica, costava tanto essendo un pacchetto così grande, io dissi che non lo volevo, ma jimin lo prese e si diresse alla cassa. Gli avrei restituito tutti i soldi che stava spendendo per me in questo momento appena sarei tornata come prima.

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