Cinque anni dopo.
«Adrien.»
Adrien lasciò andare un mugolio contrariato, si rigirò nel letto infilando le braccia sotto il cuscino.
«Adrien! C'è qualcuno in casa!»
«Non c'è nessuno» borbottò. «Dormi Plagg.»
«C'è qualcuno nell'ufficio di tuo padre!» ripeté mordendogli il braccio.
Adrien sussultò nel letto e balzò seduto massaggiandosi l'avambraccio piccato. «Siamo arrivati alle violenze fisiche?» domandò al piccolo esserino che gli svolazzava intorno.
«Ho fame» fece lui galleggiando pigro. «E pensavo fossi interessato alla possibilità che qualcuno rubasse i Miraculous.»
Adrien aggrottò le sopracciglia stupito prima di alzarsi piano.
Attraversò il corridoio in silenzio ancora a piedi nudi, rimanendo in piedi a sbirciare un'ombra che attraversava l'atrio e scivolava fuori dalla porta.
Scese le scale di corsa e rinunciò a qualsiasi tentativo di inseguimento per raggiungere l'ufficio di suo padre. Spostò il ritratto di famiglia, aprì la cassaforte e guardò all'interno precipitosamente.
Tirò un sospiro di sollievo quando realizzò che tutto era esattamente come e dove lo aveva lasciato.
Richiuse pensieroso.
«Chi era?» chiese a Plagg.
Lui gli girò intorno. «Non lo so, non l'ho visto.»
Ci rifletté corrucciato. «Forse era soltanto un ladro qualsiasi.»
«Forse» lo assecondò. «Ma non ha rubato nulla.»
***
«Monsieur Agreste, da questa parte, per favore.»
Adrien seguì la sua agente, mandata ad accoglierlo, facendosi largo fra i paparazzi che continuavano a scattargli foto su foto alla ricerca di uno scoop.
Pessima idea quel panino con quella modella svedese, perché si era trasformato in un "Adrien Agreste trova l'amore al di fuori della Francia."
Suo padre l'aveva rimproverato definendo quel panino, quella risata e quel bacio sulla guancia un "eccessivo scambio di effusioni pubbliche."
Che era più o meno il motivo per cui due settimane dopo quando aveva notato due paparazzi seguirlo, aveva abbracciato Nathalie con decisamente troppo entusiasmo.
Suo padre non gli aveva rimproverato nulla, non ce n'era stato bisogno. Nathalie si era rifiutata di accompagnarlo da qualsiasi parte finché non avrebbe sbrogliato quella situazione con i giornalisti.
Quindi per un paio di sere era uscito con Chloé.
Ogni volta che si riduceva a dover andare a chiederle aiuto, Chloé aveva quell'espressione saccente e fastidiosa, ma di solito non si faceva pregare. Lei era davvero molto brava con i paparazzi, molto più di lui e soprattutto loro le credevano.
Non aveva mai capito perché.
Lei non scappava dai giornalisti, lei si fermava a parlare con loro, sorrideva, rispondeva alle domande; la sua vita per il mondo era trasparente, quindi se diceva con un sorriso che lei e il suo caro amico Adrien Agreste stavano andando a farsi una passeggiata, nessuno dubitava.
La notizia usciva comunque, lui finiva comunque sulle copertine dei giornali, ma solo ed esclusivamente con la versione che lei voleva.
Lui non ne era capace.
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Another Ladybug
FanfictionNemmeno gli eroi vincono sempre. Ci sono ferite che non si possono sanare. Chat Noir lo sa. Come sa che qualsiasi cosa dica non riuscirà a fermarla, non riuscirà a tenerla. Anche se i loro Miaraculous sono complementari, anche se loro devono stare i...