Capitolo 8

226 18 13
                                    

Scusatemi tantissimo per l'attesa... ma ho avuto un milione di cose da fare e da seguire!!

E in più... sì, be', ecco, la fanfiction di "About Father, Sons and Superheroes" si è un po' mangiata la mia attenzione... ma capitemi: non credevo che sarebbe stato così soddisfacente scrivere di loro... immagino di essere stata un po' ingenua...

Ad ogni modo, siamo qui con il capitolo 8... è stato un bel capitolo da scriver, spero vi piaccia!

fatemelo sapere...

baci&coccole 

Margherita

ps. non mi stancherò mai di dirlo: presto, a un certo punto, inizierò a postare quello che sto scrivendo del temibile #sequeldelsequel di "Teach Me" che spoilerà di brutto "Just a Crush", quindi per quante di voi non l'hanno letto e vogliono recuperarlo, vi lascio il link nel primo commento al capitolo!

------

La felpa che gli aveva preso Marinette era troppo grande, forse lo aveva fatto a posta. Lo nascondeva tutto, arrivando perfino a coprirgli i jeans fino a metà coscia.

Lei si era infilata semplicemente una giacca e si era arrotolata una sciarpa a dosso, i capelli sistemati in modo da coprirla il più possibile.

Nessuno si sarebbe fermato a guardare il suo viso butterato, avrebbe voluto dirglielo e quella sera si sentiva abbastanza insensibile da dimenticare che facendolo avrebbe potuto ferirla. La guardò affacciata allo stesso ponte dal quale erano saltati entrambi la notte prima, c'erano ancora i nastri della polizia; rimase in silenzio, si strinse nella felpa godendosi il tepore del tessuto sintetico: non poteva ferirla. Nemmeno se si sentiva insensibile.

Si concentrò sul profilo di Parigi, chiedendosi se tutti si fossero sentiti disorientati quanto lui in quel momento. Parigi senza Tour Eiffel. Impensabile, semplicemente. Possibile soltanto nei film di fantascienza. Non aveva la più pallida idea di quando avrebbero potuto iniziare a ricostruirla, né di quanto avrebbero impiegato.

«Meglio?» gli domandò Marinette dopo un po', osservandolo di sottecchi.

Adrien inspirò l'aria notturna, umida e pungente. Si sarebbe sciolto dentro a un sì. Sarebbe stato felice di farlo. Aveva passato la giornata tappato in casa davanti alla tv indeciso se fosse meglio sentir parlare del suo torbido video o delle vittime del mostro: quella notte, silenziosa e in incognito, gli sembrava perfetta.

«Grazie» mormorò soltanto.

«Ne vuoi parlare?»

Adrien le lanciò un'occhiata interrogativa da sotto il cappuccio, Marinette arrossì e abbassò lo sguardo. «Di Marcey intendo.»

Scosse la testa appoggiandosi alla balaustra del ponte davanti a lui. Si chiese cosa pensasse di lui, di quel video, deglutì e si nascose meglio realizzando che in un certo qual modo Marinette lo aveva visto nudo.

«Non c'è molto da dire» ammise e lo fece sentire in colpa dirlo a lei: confessare di essere andato a letto con una modella che conosceva appena, anzi che non conosceva affatto, lo stesso giorno che si erano rincontrati gli fece venir voglia di supplicare il suo perdono.

«Le eri affezionato?»

Ci pensò guardandola avvicinarsi e guardare l'acqua sotto di loro, si chiese se anche lei stesse pensando al mostro. Scosse la testa in silenzio.

«Ho avuto un ragazzo» raccontò Marinette.

Adrien sollevò gli occhi su di lei.

«In Cina» aggiunse, sembrava imbarazzata nel raccontarlo.

Another Ladybug Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora