17.

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Panico.

Pura paura.

Smarrimento.

Indecisione.

I pensieri nella tua testa erano un completo disastro, un macello, un miscuglio di colori su una tela bianca che andavano a formare una figura non ben definita.

La curiosità si era fatta viva dentro di te dopo l'invito di Jungkook a dare un'occhiata sull'uscio di casa, però si era altrettanto affievolita dopo il messaggio di Jin. Non ti era mancato affatto, né lui, né i suoi messaggi, né tanto meno i suoi arrivi improvvisi.

Jin era sempre stato così: manipolatore e sadico. Gli piaceva avere tutto sotto controllo, soprattutto le persone e te. Lo faceva impazzire il fatto che provassi sempre ad opporti... eri una tosta, una che non si faceva domare molto facilmente. Questo lo divertiva parecchio, in un certo senso.

Improvvisamente ti ritrovasti rinchiusa in una bolla di ansia e terrore. Se fossi scesa a prendere ciò che Jungkook ti aveva lasciato, avresti potuto trovare Jin al cancello. Ma se non fossi andata, lo avrebbe trovato quest'ultimo, il che avrebbe scaturito un sacco di drammi e casini.

Quindi optasti per la prima scelta.

Scendesti le scale, gradino per gradino, fino a raggiungere la porta di casa che successivamente apristi. Abbassasti lo sguardo: sul gradino c'era un oggetto lungo e fino, avvolto dalla carta stagnola. Un impacco non proprio ottimo, ma era pur sempre di Jungkook, quindi andava bene lo stesso.

Tolto l'imballo, comparì una rosa rossa. Era probabilmente la più bella che avessi mai visto fino a quel momento.

Inoltre, attaccato allo stelo cosparso di piccole punte pungenti, si trovava un biglietto giallo sbiadito:

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Inoltre, attaccato allo stelo cosparso di piccole punte pungenti, si trovava un biglietto giallo sbiadito:

Verresti a cena con me, domani sera per le 20?
Non scrivermi un messaggio.
Ti aspetterò al ristorante vicino alla piazza. Se verrai, approfondiremo la nostra conoscenza (questa volta per davvero, te lo giuro)
Mentre, se non verrai... non lo so. Non ti dico che scomparirò, perché questo credo che non accadrà mai... senti, ci devo pensare.
Nel frattempo, accetta questa rosa♡

Jungkook

"Una rosa?" alzasti lo sguardo e per poco non facesti cadere il fiore dalle dita: era Jin, e stava in piedi accanto al cancello. Proprio come immaginavi.

Non rispondesti, semplicemente facesti un passo indietro rientrando quindi in casa, e ti affrettasti a chiudere la porta di casa. Purtroppo non fosti abbastanza veloce: Jin riuscì a piazzare un piede tra la porta e lo stipite.

"Fammi entrare." la sua voce risuonava ancora autoritaria e severa, proprio come te la ricordavi. Sentivi le lacrime agli occhi.

"No-"

"Y/N, se non la apri, potrei farti del male. E tu sai che sono in grado di farlo, vero?"

"Chiamo la polizia!" ti allontanasti di fretta dalla porta e iniziasti a salire le scale, poiché la tua camera si trovava di sopra e il tuo telefono lo avevi lasciato sul letto. Dovevi muoverti, altrimenti ti avrebbe presa e Dio solo sa cosa ti avrebbe fatto questa volta.

Sfortunatamente sentisti una presa ferrea sulla tua caviglia, poi un dolore atroce alle ginocchia: ti aveva in pugno.

Lo guardasti; i suoi occhi... erano sempre gli stessi. Così carichi di odio, di orrore. In quel momento si stava nutrendo della tua paura, e tu non potevi farci niente.

"Ti prego Jin, lasciami..." piagnucolasti.

"Mi era mancato così tanto sentire il mio nome uscire dalle tue labbra" disse lui, arrampicandosi sul tuo corpo fino a mettersi a cavalcioni su di te. Era una posizione alquanto scomoda, visto che la tua schiena stava battendo contro i gradini.

"Scendi! Non toccarmi! Vattene!"

"Sssh..." appoggiò l'indice sulla tua bocca mettendoti a tacere, "e ora ci divertiremo in memoria dei vecchi tempi."

FBI man knowing me || Jungkook × ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora