39.

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"Jungkook e Taehyung, potete lasciarci soli?" chiese il ragazzo di cui ancora non sapevi l'identità. Gli interessati ti guardarono, come per chiederti il consenso.

Ma come poteva andarti bene una cosa del genere? Stare da sola in una stanza con una persona che nemmeno conoscevi? Anche no.

"S-sì" rispose tuo cugino dopo qualche attimo. Spalancasti gli occhi, e rimasti ancora più sconvolta quando Jungkook annuì, andandosene poco dopo con l'altro.

Ora tu e il ragazzo misterioso eravate da soli. La sua presenza non sembrava affatto rassicurante, anzi.

"Vuoi sederti?" ti chiese indicando la sedia accanto alla scrivania, quella che fino a qualche minuto prima era occupata da Jungkook. Probabilmente stava cercando di essere cordiale con te, ma in quel momento non ne volevi sapere di gentilezza. Volevi solo ottenere risposte e spiegazioni.

"No, grazie. Sto bene in piedi. Puoi far tornare dentro Taehyung e Jungkook, per piacere?"

"No" disse; poi rise. Così, dal nulla. Era davvero uno psicopatico... "Non hai ancora capito che stanno dalla mia parte?"

"Oh, tu sei Yoongi..." mormorasti. Lui ti aveva mandato il messaggio, lui era a capo di tutto questo. Jin aveva ragione. Ma cosa c'entravano tuo cugino e l'agente? Sicuramente stava mentendo. Era tutta una trappola... non eri così stupida, in fondo, ma decidesti di lasciarglielo credere.

"Sì, sono io" sorrise maliziosamente, "piacere, Y/N. Immagino che tu voglia delle risposte alle tue domande, giusto? Beh, eccomi qui" disse, sedendosi sulla sedia della scrivania e portando le mani in grembo.

"Cosa vuoi da me? Perché hai attaccato la mia famiglia, perché mi stai incasinando l'esistenza?" domandasti. Sembravi un pochetto disperata, ma era plausibile in fondo.

"Tuo padre aveva un debito con me, un debito molto grande, che non è mai stato saldato. Vuoi sapere il perché? Beh, chiedilo a lui! Mi doveva dei soldi, soldi che però non sono mai arrivati. È da sei anni che aspetto, e sinceramente mi sono stancato. Così ho deciso di far soffrire sua figlia"

"Tu sei pazzo" questa fu l'unica cosa che riuscisti a pronunciare. Tu non c'entravi assolutamente nulla in quella storia, quindi perché tirarti in ballo? E poi, tuo padre nemmeno sapeva di tutto ciò che ti stava accadendo. A dire il vero, non sapeva nemmeno di Jin e di quello che ti aveva fatto passare, ovvero mesi di puro inferno, tra botte, urla e pianti soffocati da falsi sorrisi.

Ma nulla era reale. Era stato solamente architettato da un pazzo psicopatico di nome Min Yoongi, che aveva deciso di sfruttare la debolezza e la fragilità di un ragazzo in difficoltà per vendicarsi sulla figlia dell'uomo che doveva restituirgli i soldi.

"Io? Pazzo?" disse alzandosi dalla sedia, "No, non lo sono."

"Oh, sì che lo sei!"

Con uno scatto felino Yoongi protese i palmi in avanti premendoli contro il tuo petto e spingendoti verso il suolo. La tua schiena finì direttamente a contatto con il freddo del pavimento, provocandoti dei dolori lancinanti alla spina dorsale.

"Ripetilo un'altra volta, forza!" ringhiò. Cominciavi ad avere paura... dov'erano finiti Taehyung e Jungkook, accidenti?

Stavi tremando come una foglia, e Yoongi lo notò, iniziando a ridacchiare.

"Sei una fifona... proprio come tuo padre. E una stupida, aggiungo."

"Ancora n-non mi è chiaro p-perché ce l'hai così tanto con me! Non ti ho fatto n-niente di male" eri sull'orlo del pianto, volevi andartene. Perché caspita avevi deciso di andare in quello stabile? Dio.

FBI man knowing me || Jungkook × ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora