FBI man knowing me || Jungkook × Reader

27.

Winner:
□ prendere il treno e andare da Taehyung

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Dopo averci pensato per un bel pezzo, decidesti di andare da tuo cugino, sia perché speravi di capire finalmente a fondo la situazione in cui eri capitata, sia perché effettivamente morivi dalla voglia di conoscere il piccolo Jimin.

Così ti recasti il mattino seguente alla stazione per prendere il treno che ti avrebbe condotta al tuo incontro con la verità.

Durante il viaggio ricevesti molte chiamate da colui che ti aveva cambiato e salvato la vita, ovvero Jungkook, ma decidesti di ignorarle per non dover inventare altre bugie da aggiungere alla vostra storia già abbastanza incasinata...

Dopo due ore arrivasti alla città dove abitava tuo cugino Taehyung e i tuoi zii. Quando eri piccola eri solita ad andare là per fare una specie di "riunione familiare" con anche i tuoi nonni, ma crescendo molte cose sono cambiate, ed ora ti ritrovavi a vedere Taehyung sì e no una volta all'anno.

Prendesti un taxi che ti condusse verso la casa di Taehyung. Il numero di messaggi e di chiamate perse aumentava a dismisura, ma tu non potevi saperlo dato che avevi deciso di silenziare le notifiche.

Quando tuo cugino ti venne ad aprire alla porta, fu come se avessi visto il paradiso: improvvisamente ti venne voglia di abbracciarlo e di riempirlo si baci sulle guance, cosa che facesti senza indugiare troppo. Ti era mancato, eccome se ti era mancato.

Ti offrì un caffé che non venne affatto rifiutato, mentre nel frattempo chiacchieravate del più e del meno in sala pranzo. Di un bambino di tre anni di nome Jimin, però, non ce n'era nemmeno l'ombra.

"Credo che tu abbia capito che ho intenzione di parlarti di Jungkook e di Jimin" disse lui mentre appoggiava le tazzine sulla superficie del tavolo di vetro. L'aroma forte del caffé salì riempiendoti subito le narici.

"Vorrei sapere la tua versione dei fatti, Tae" rispondesti, e prendesti un sorso di caffé.

"E l'avrai" tuo cugino si sedette di fronte a te e iniziò a che lui a sorseggiare il proprio caffé. "Prima di tutto devi fidarti di me e del fatto che non ti ho detto nulla di loro due per ovvi motivi. Devi credermi, te lo avrei detto ma..."

"Ma avevi paura, giusto? Di cosa? Che ti giudicassi? Che vi giudicassi?" in tutto ciò un bambino molto piccolo e con le guance paffute fece la sua entrata, e si diresse di corsa verso il padre, incollandosi ad una gamba e mostrando un'espressione preoccupata a causa del fatto che avevi alzato la voce.

"No no niente di tutto ciò. La verità è che Jungkook e io volevamo proteggere sia la sua identità, sia quella della peste, essendo Jungkook un agente molto noto. Inoltre il mio Kookie," quel - mio - ti fece provare una leggera fitta di gelosia nel profondo del tuo cuore. "neanche voleva che adottassimo una peste del genere, ma una sera, tornando a casa, siamo passati davanti ad un orfanotrofio per caso e mi sono letteralmente innamorato di Jimin. È così... piccolo, dolce e tenero" a questa frase il piccolo sorrise così tanto da sembrare un sole. "quindi decidemmo di adottarlo, accettando però ti mantenere segreta la sua esistenza."

Anche se contrariata dal comportamento di tuo cugino e dal fatto che il tuo amato agente avesse insistito così tanto per non avere o rivelare l'esistenza del piccolo, arrivando alla conclusione che se un giorno tra voi dovesse esserci qualcosa, non sarebbe funzionata molto bene, ammettesti che tutto ciò che successe in seguito all'adozione era per una "giusta" causa e perdonasti tuo cugino.

La sera il piccolo Jimin ti chiese di restare per la notte e allora vi metteste a guardare un film che stavano trasmettendo. Ad un certo punto la trasmissione venne interrotta per annunciare in evento che lì per lì venne definito come incredibile, dato che non era mai successo prima: l'incubo che fino ad allora non avevi neanche realizzato di avere si stava lentamente realizzando... Jin era evaso dal carcere e molto probabilmente ti stava cercando.