XXIII. Hai visto tua sorella lì dentro?

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«Ci vediamo dopo, piccola. Ti amo.» mi salutò Aaron con un dolce bacio sulle labbra.
Gli sorrisi prima di vederlo scomparire per dirigersi in aula.

Vi starete chiedendo come sia successo tutto questo?
E bhe ve lo spiego subito.

Dopo quella litigata avuta a Los Angeles, il giorno seguente è venuto da me scusandosi e spiegando il motivo del suo gesto.
«Ero geloso, perché mi sono innamorato di te.» mi disse e pensare a queste parole mi spunta un sorriso.

Ho deciso di dargli una possibilità perché dopotutto stavo davvero bene con lui e Nathan si è rivelato una merda.

Dopo quel momento passato sul molo di Santa Monica l'ultimo dell'anno, è tornato a scoparsi qualsiasi cosa o persona abbia un organo riproduttivo femminile.
E per di più, non mi ha degnata neanche di un saluto, solo alcuni sguardi fugaci.

Dopotutto io e lui non stiamo insieme, lui può fare il cazzo che gli pare ed io posso fare il cazzo che mi pare.

Parlando del Diavolo, sento la sua voce chiamarmi.

Mi volto verso la sua direzione e noto il suo viso infuriato come se qualcuno gli abbia appena confessato che non è il ragazzo più bono di tutta la California.

«Hai anche il coraggio di essere delusa da me poi?» urlò ed io lo guardai confusa
«Sei solo una puttana.» ringhiò.
A quel punto sbottai.
«Puttana? E sentiamo per quale motivo sarei una puttana?» ora ero io ad urlargli contro.
«Fai anche la ragazza innocente ora.» disse come se stesse perdendo la pazienza.
«Si dia il caso che non sono come le ragazze che ti sei portato a letto dalla tua nascita.» sbottai
«Oh, infatti sei molto peggio.» disse ricevendo in cambio un ceffone bello pesante che gli lasciò i segni delle dita sulla guancia arrossata.

Lui mi riservò uno sguardo pieno di odio, che se non fossi così incazzata mi avrebbe fatto trasalire.

«Spero almeno che Aaron abbia un cazzo grosso per soddisfare le tue voglie da troia.» sputò acido e in quel momento capì la sua rabbia.
«Oh, il caro Mitchell è geloso dopo essersi scopato tutto il genere femminile» risposi fintamente compiaciuta.
«Non ti ho mai giurato amore eterno.» sbottò
«Neanch'io, tesoro.» gli risposi facendogli capire quanto sia stata fuori luogo la sua scenata.

Gli riservai uno sguardo pieno di disprezzo prima di entrare in classe.

Ovviamente non ascoltai nemmeno una parola di ciò che i professori dissero, ero troppo impegnata a pensare a quella scenata di Nathan.

«Ei amore» mi si presentò Aaron fuori la porta della mia classe abbracciandomi.
«Ciao» dissi distrattamente.
«Ho saputo della scenata di Nathan, giuro che si pentirà di essere nato.» disse e alzai lo sguardo verso di lui.
«Per favore, lascialo perdere.» dissi
«Perché dovrei? Ti ha detto tutte quelle cattiverie e dovrei lasciar perdere?» disse visibilmente irritato.
«Ci ho già pensato io.» gli risposi accarezzandogli un braccio.
«Per favore.»
«E vabbene» sospirò «Ora vieni qua e baciami» mi attirò a sé prendendo il possesso delle mie labbra.
Ricambiai felice il bacio, dove l'avrei trovato un altro ragazzo come lui.
















«Pronta?» la voce squillante di Jenna riempì la mia stanza facendomi sussultare.
«E tu da dove sbuchi?» dissi portando una mano sul cuore.
«Credo che non sia molto interessante come i miei mi abbiano fatto nascere» disse lei facendomi ridere
«Pronta per cosa?» le domandai lasciando perdere la sua ultima affermazione.
«Per la festa di stasera.» disse ovvia
«Ho già parlato con Aaron, ed è d'accordo.» continuò.
«Quindi non posso tirarmi indietro?» dissi retorica e lei annuì sorridendo.

One hundred kisses. [The Music Love Series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora