15.Marcare il Territorio

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Dopo il discorso di Iris non sono riuscita a prendere sonno, ma soprattutto per queste strane sensazioni di euforia e preoccupazione che sento ogni volta che si fa vivo con un messaggio. Non sono più una sedicenne, non dovrei sentirmi così, e non devo infatti! Oltre a questo, ho i brividi da per tutto, mi sono misurata la temperatura ed ovviamente dopo tutta l'acqua che ho preso la scorsa notte ho la febbre.

Nulla di che ma è quella maledetta stupida che ti fa stare malissimo, con tutte le ossa e l'articolazione dolorante.

Quindi passo tutta la notte a pensare alla faccia di Harry che mi appare in continuazione, facendomi di conseguenza sentire in colpa nei confronti di Will. Alla fine mi sento meschina, è come se lo stessi prendendo in giro anche se è l'ultima cosa che voglio. Mi piace un altro e sto facendo di tutto per togliermelo dalla mente, l'unico modo per farlo è uscire con qualcun altro, e questo qualcuno è Will.

Sono terribile, ma è inutile negarlo, è così. Spero solo che io rinsavisca presto e capisca che cosa è meglio per me, senza far soffrire William in nessun modo.

Quando sto per chiudere gli occhi, la stanchezza prende il sopravvento, un suono, un preciso suono mi fa sbarrare definitivamente gli occhi.

LA SVEGLIA.

Fanculo la vita.

Sono sull'aereo, non so come ci sia arrivata di preciso, mi è passato a prendere l'autista dei ragazzi e mi ha portata in aeroporto. Poi buio, probabilmente perché mi sono addormentata per tutto il viaggio in macchina.

Ora che sono qui, so solo che sto morendo di freddo, mi aggroviglio e mi faccio più piccola nel mio gigantesco giubbino di jeans.

Cerco di nascondere ai ragazzi la mia situazione, non voglio esser loro da peso. Li aspetta una giornata infernale, piena di impegni che io ho programmato accuratamente e non posso farli distrarre.

Appena entrata ho salutato a voce bassa i ragazzi, per la precisione Liam e Louis che stanno bevendo del caffè mentre Liam è già con le cuffie, ricambiano il mio gesto di saluto con la mano. Non ce la fa nessuno a parlare visto l'orario improponibile, le 5.30 del mattino.

Harry e Niall sono adorabili, già addormentati, la testa del biondino sulla spalla di Harry che è schiacciato completamente verso il finestrino.

Mi metto il più lontano possibile da loro per nascondere il mio attuale stato pietoso aprendo la mia agenda per rivedere la giornata dei ragazzi, prima che la febbre mi salga per poi non capire più nulla.

3 Giugno 2016

Aereo ore 5.30

Check-in Hotel ore 14.00 (Hotel Smit, New York)

Riposo per 1 ora

Ore 16.00 raggiungere il teatro per esibizione

Dalle 16.30 alle 18.00 prove

Pausa fino alle 19.00

Ore 20 interviene Lou per i capelli ecc..

Ore 21 inizio concerto.

Mi sento ancora debole, chiudo l'agenda e come chiudo gli occhi sento di nuovo la stanchezza prendere il sopravvento ed addormentarmi.

«Lily!»

Sento chiamarmi a voce bassa, ma forse è un sogno.

«Lily!»

Ancora quella voce, però stavolta è più alta, forse non è un sogno e mi sforzo di aprire gli occhi. Vedo una figura, ma non riesco a focalizzare bene, così richiudo gli occhi strofinando le mani sopra, li riapro vedendo così Niall che mi guarda sorridente.

THE GIRL CRUSH || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora