18.Harly e la verità su Hardin Scott

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Dall'aeroporto al hotel, riesco a vedere la bellezza almeno in parte e di sfuggita dalla macchina che ci sta accompagnando, sono emozionata come una bambina a Disneyland, questo è uno dei miei sogni, anche se per primo è quello di visitare Parigi e tutti i suoi musei.

Non mi sono resa conto di quanto fossi euforica fino a che non ho sentito la voce di Harry accanto al mio orecchio, che sfortunatamente è seduto accanto a me.

«Se muovi ancora un singolo muscolo dandomi altri calci e gomitate sul fianco, giuro che ti metto sulle mie gambe e ti blocco le braccia.» mi pietrifico all'istante dopo questa, minaccia? Non mi volto per vederlo in viso, perché credo di essere arrossita, non so per quale motivo esattamente, ma so che questa frase sussurrata ha avuto su di me un effetto indesiderato.

Decido di concentrarmi sulla città piena di gente con molti artisti di strada che suonano o dipingono, ci sono anche le indovine che leggono le carte e le mani. New Orleans ha quest'ala di mistero intorno a lei intrisa di magia, e si percepisce anche da qui dentro.

Mi concentro nel guardare le persone per non far caso alla vicinanza con Harry, chissà magari becco Klaus Mikaelson girovagare per le strade. In quel caso avrei sfondato lo sportello e sarei scappata con lui.

Sono nell'ennesimo Hotel di lusso, in pieno centro, per la precisione proprio nel quartiere francese, ma non posso muovermi, ho organizzato una serie di interviste qui nell'hotel che terranno occupati i ragazzi per tutta la giornata, mentre io mi ritiro in camera mia per lavorare ed organizzare la loro agenda per le prossime date. Voglio portarmi avanti con il lavoro; così sia io che i ragazzi siamo ostaggi dell'Hotel.

Il viaggio previsto per Dubino è stato anticipato perché la tappa in Texas è stata spostata, questa volta non staremo un solo giorno, ma due. Per dare il tempo a Niall di stare con la propria famiglia e per far prendere fiato a tutti noi.

Quindi per la prima volta dopo una settimana ho il tempo di respirare e di vedere William.

Prenoto il volo, imposto le varie interviste, chiamo i giornalisti delle varie tv, radio e giornali.

Bussano alla porta, vado ad aprire è Lou, che mi sorpassa e si butta sul letto.

«Sono morta, ho finito per di sistemare i ragazzi, sono pronti, stanno per iniziare il concerto, hanno richiesto la tua presenza.»

«Ma perché è già ora del concerto?» domando spaesata, non ci sto capendo nulla, sono ore che sono davanti al mio Mac book.

«Si, oggi c'è il meet and greet e so che devi controllare i pass, delle ragazze che hanno vinto.»

Il meet con le fan! Me ne sono completamente dimenticata!

«Ah già! Si li ho io, mi hanno scritto per messaggio gli organizzatori del contest i nomi delle vincitrici.» prendo la mia borsa di corsa e le chiavi della stanza, Lou si alza dal letto e si avvia con me verso il luogo del concerto.

Questa volta ci godiamo il concerto tranquillamente, come la solito al lato del palco, non saltiamo, stiamo semplicemente sedute per terra una accanto all'altra spalla a spalla per sorreggerci a vicenda per non cadere per via della stanchezza di entrambe.

Noto Harry voltarsi qualche volta verso di noi, mi ha lanciato più di uno sguardo, ma è dalla sera prima che lo fa quindi riesce solo a confondermi ed a mettermi a disagio.

Noto Harry voltarsi qualche volta verso di noi, mi ha lanciato più di uno sguardo, ma è dalla sera prima che lo fa quindi riesce solo a confondermi ed a mettermi a disagio

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