Capitolo 15

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Merlin

Non riusciva a staccare gli occhi da lui.
Arthur era la bellezza fatta a persona.

Continuava a fargli domande perché non voleva smettere di sentire la sua voce, non voleva che smettesse di gesticolare quando parlava, cercava di farlo ridere il più possibile perché Merlin aveva capito che non era solo Morgana che aveva perso il sorriso alla morte della madre, ma anche Arthur.

Si perse nell'osservarlo, i capelli dorati gli ricadevano spettinati sulla fronte, gli occhi azzurri espressivi, in quel momento si sentì come se gli occhi più belli del mondo stessero guardando solo lui.

Uscirono dal pub, venendo investiti dall'aria fredda della sera.

-Ti va di fare un giro? Detroit a quest'ora non è male.-

Vide Arthur guardarsi intorno. -Ma non c'è nessuno per strada.-

-Esatto.- sorrise.

Camminarono per le vie di Detroit ridendo e parlando del più e del meno, stringendosi nelle giacche per cercare di combattere il freddo che cercava di entrargli nelle ossa. Quando le loro gambe si rifiutarono di fare un altro passo si fermarono in una stradina deserta, dove qualcuno, un tempo, aveva avuto la brillante idea di costruire un muretto ma a metà lavoro evidentemente quell'idea non era risultata più tanto brillante finendo per lasciare il lavoro a metà.

Arthur si sedette su quel muretto, mentre Merlin gli si affiancò poggiando solamente la schiena ai mattoni sporchi.

-Beh ora tocca a te.- disse Arthur. -Mi hai chiesto di me tutto il tempo. Ora sono io che voglio sapere qualcosa su di te.-

Merlin sorrise calando la testa. -Se ti dicessi quello che vuoi sapere probabilmente scapperesti a gambe levate.-

-Mettimi alla prova.-

"E' testardo" pensò Merlin "mi piace"

-Vivo con mia madre e il suo compagno, mio padre ci ha lasciati quando avevo sette anni.- cominciò a raccontare.

-L'hai più rivisto?-

-No, non ricordo neanche il suo aspetto.- si umettò le labbra il moro, parlare di suo padre non sempre gli veniva facile, ma con Arthur le parole uscirono spontanee. -Quando mia madre incontrò Kanen credevo che finalmente avrei avuto un padre, una figura maschile con cui confrontarmi, con cui crescere... ma mi sbagliavo.-

-Tu e Kanen non andate d'accordo?-

Merlin scosse la testa. -No. Diciamo che è un tipo molto suscettibile e a volte alza la voce con me solo per il semplice piacere di farlo. Non gli presto ascolto ma a volte devo farlo per mia madre.-

-Capisco.- si limitò a rispondere Arthur. -Hai detto che ti hanno espulso da scuola perché ti hanno beccato a fumare, giusto?-

Il moro annuì. -E hai detto di aver offerto uno spinello al preside quando ti ha beccato.- aggiunse Arthur.

-Esatto.-

-E' tanto che fumi quelle cose?- sentì l'insicurezza nella voce di Arthur, quasi avesse avuto paura di porgli quella domanda.

-Abbastanza. Non vado fiero delle decisioni che ho preso, ma ormai ci sono dentro.- esalò Merlin, sapeva che le domande sul suo passato stessero per arrivare così si fece forza e decise che avrebbe risposto a tutti i quesiti che Arthur aveva per lui.

-In che senso?- domandò il biondo con un filo di voce.

-Da quando ero bambino mi sono successe molte cose.. cose che a volte vorrei dimenticare davvero.. quando conobbi Will lui mi offrì una scappatoia, un modo per mettere in pausa il cervello e non pensarci per qualche minuto..-

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